All’ospedale della Fratta viene raccolto il plasma dei guariti Covid-19
Per informazioni per la donazione di plasma iperimmune telefonare al numero: 0575 63 92 83 dal lunedì al sabato dalle ore 11.00 alle ore 13.00 –
Unità operativa semplice di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale – Ospedale Santa Margherita di Cortona – Località La Fratta.
Consiglio Comunale 18 novembre 2020: le linee di mandato
Presentate dal sindaco Alessandro Ghinelli le linee di mandato 2020-2025.
Sono state approvate con 21 voti favorevoli.
Contrarie le opposizioni.
La premessa d’obbligo è stata che “la legislatura appena iniziata vede una realtà territoriale cittadina in difficoltà, a causa dell’avanzata del Covid.Continua a leggere
Dopo l’epilogo della vicenda legata a BancaEtruria, che nel dicembre 2015 ha azzerato la banca del territorio, rendendo praticamente impossibile la crescita del tessuto economico cittadino, nello scorso mandato abbiamo posto le premesse per affiancare al sistema di produzione manifatturiera, da sempre caratteristica saliente dell’imprenditoria locale, un nuovo ‘motore’ legato allo sviluppo culturale e al turismo.
I risultati, di notevole significato, hanno visto una crescita turistica di quasi il 90% in cinque anni e un’affermazione culturale di Arezzo come città d’arte.
Più di quattrocento nuove aziende, per lo più giovanili, sono nate nella ristorazione, nell’accoglienza e, più in generale, nell’ambito del turismo e della cultura.
Ma, cosa ancora più interessante, grazie a questa nuova vita cittadina non più chiusa e ripiegata su se stessa, c’è stato il risveglio di un orgoglio cittadino spesso frustrato dal centralismo regionale.
A questa ‘avanzata impetuosa’, che la città ha percorso con gioia e ritrovato senso di identità, ha fatto seguito il periodo del lockdown nazionale che ha frenato in modo pesante l’economia.
Dopo la primavera, Arezzo ha avuto comunque la forza, il coraggio e l’orgoglio di rialzare la testa.
‘Arezzo non molla e riparte’ è stato il programma che l’amministrazione comunale ha varato nel luglio in soccorso di famiglie e imprese, riuscendo a finanziare con quasi 8 milioni di risorse proprie un complesso di aiuti di circa 11 milioni di euro.
Solo così l’economia cittadina, seppure ferita, si è ripresa.
L’idea di sviluppo della città si fonda su cinque concetti base, li abbiamo definiti
Aree Strategiche:
La città di tutti e di ciascuno,
La città della crescita sostenibile,
La città della cultura come capitale,
La città europea, resiliente e innovativa,
La città del benessere.
Amalgamati, serviranno a vincere definitivamente la sfida: fare di Arezzo non più solo la città dell’oro ma anche una città accogliente, ricca di tesori che sono di Arezzo e ad Arezzo rimangono, pronti a coinvolgere anche emotivamente il turista curioso e consapevole di visitare una dei luoghi più belli e affascinanti della Toscana.
Al momento vi è un innegabile situazione di emergenza che va gestita con grande attenzione per evitare di dover pagare un prezzo altissimo.
Non sappiamo quando la pandemia finirà e soprattutto ignoriamo a oggi ciò che lascerà dietro di sé, le ripercussioni sull’economia, i cambiamenti dal punto di vista sociale, sulle relazioni personali e lavorative.
Ma potremmo essere i primi a uscirne: nei mesi nella prima ondata siamo rimasti sostanzialmente liberi dalla pandemia e per questo nei mesi di luglio e agosto abbiamo tratto benefici turistici.
Adesso subiamo numeri che non c’erano appartenuti.
Ma la sfida è aperta, la posta in palio altissima: vi sarà la necessità di tutte le intelligenze che il territorio può mettere in gioco, secondo una tradizione che storicamente ci contraddistingue.
Che ognuno dia il suo contributo pur nel rispetto dei rispettivi ruoli.
Se ciò avverrà e sono sicuro che su questo nessuno si tirerà indietro allora veramente ce la faremo, come sopra auspicato, a uscirne per primi.
E, una volta liberi, non potremmo non porci la domanda: cosa ci sarà dopo il Covid?
Ecco allora le nostre idee per il futuro. A partire dalla cultura: la prima declinazione è innanzitutto di carattere musicale, se non altro per ragioni storiche, ad Arezzo il monaco Guido ha scritto prima dell’anno Mille il suo linguaggio universale.
Dal 2016 abbiamo un conservatorio e una fondazione in grado di organizzare grandi eventi culturali, dalla mostra di Mimmo Paladino al Raro Festival, ai concerti estivi nell’anfiteatro romano.
Una città che nel recente passato, attraverso l’ingresso, non scontato, in Eurocities, network europeo di città di media dimensione nel quale occupa un ruolo attivo nel Forum Cultura, ha intrapreso una vocazione decisamente europea che si vuole non solo consolidare nel mandato che adesso inizia ma anche far crescere attraverso la realizzazione di uno spazio culturale importante come la New Public Library, la nuova biblioteca della città, che non sarà solo luogo culturale ma anche sociale.
Abbiamo pensato a una sorta di cosiddetto ‘Terzo Luogo’, concetto portato alla ribalta dal sociologo statunitense Ray Oldenburg, uno spazio pubblico dove passare il tempo che non sia casa o lavoro.
Dove si faccia interazione e comunità e dia ad Arezzo una dimensione europea come poche città in Italia.
L’area individuata è quella dell’ex scalo merci.
La library ma anche la diffusione e la veicolazione dell’eccellenza aretina, nonostante lo stop al progetto di Arezzo capitale italiana della cultura, saranno obiettivi da perseguire attraverso un rafforzamento delle due fondazioni, Guido d’Arezzo e Arezzo InTour.
Per inciso al progetto di Arezzo capitale italiana della cultura hanno partecipato numerosi soggetti pubblici e privati, testimonial, partner, sponsor, i direttori del Metropolitan Museum di New York e della National Gallery di Londra, in un grande sforzo di coordinamento territoriale. A tale progetto ci credo e sto preparando con l’ufficio legale del Comune una richiesta di accesso ai documenti per capire meglio i motivi dell’esclusione.
Arezzo sarà una città che si sviluppa in modo sostenibile, attraverso una politica di vero risparmio energetico, declinato con un progetto sostenuto da Aisa Impianti, per la valorizzazione dell’impianto di San Zeno, che intende far crescere la capacità di recupero, riuso, riciclo del sistema rifiuti, con un occhio particolare alla frazione organica, attraverso una linea di trattamento imperniata su un nuovo biodigestore in grado di produrre biogas, e da questo biometano, da restituire ai cittadini in un impianto di erogazione in prossimità dell’impianto.
Questo renderà anche più appetibile la ricarica gratuita di auto elettriche attraverso la cessione dell’energia prodotta nel processo di termovalorizzazione.
Più in generale, restando in questo ambito, il prossimo quinquennio deve essere contraddistinto da un drastico miglioramento delle condizioni ambientali grazie a programmazione e innovazione: gli ambiti di intervento che verranno potenziati saranno la mobilità elettrica; la sperimentazione dell’idrogeno come combustibile green; l’utilizzo del metano anche per la trazione pesante e il trasporto pubblico; incentivi per migliorare la tenuta termica degli edifici, la lotta allo spreco alimentare, un tema a me molto caro.
Arezzo città di tutti: dal coinvolgimento dei centri di aggregazione sociale nel presidio del tessuto sociale al potenziamento degli investimenti economici nel terzo settore anche attraverso l’istituzione della Fondazione per la coesione sociale.
Per passare all’utilizzo della famiglia come strumento di azione sociale e costituendo una città a misura di bambini, disabili, anziani.
Con la costituzione della Fondazione istruzione si intende invece aumentare l’offerta educativa del territorio promuovendo la costruzione di un sistema di istruzione forte, di qualità, rispettoso dei talenti individuali e di tutti i soggetti erogatori.
Solo passando da un forte sistema educativo, in grado di recuperare i valori etici e morali patrimonio della nostra storia millenaria, si può arrivare a una vera ‘evoluzione culturale’.
La promozione della crescita demografica, peraltro già in atto con Arezzo in controtendenza rispetto al dato nazionale circa il tasso di natalità, che qui è in crescita, verrà sostenuta attraverso il bonus natalità mentre la Carta unica di cittadinanza sarà destinata alle persone fragili.
Lo sport verrà valorizzato attraverso una nuova mappatura degli impianti comunali, un’accresciuta attenzione agli sport di base, l’impegno a ospitare almeno un evento sportivo di carattere nazionale, la sinergia con la scuola e con le associazioni sportive.
Arezzo città del futuro: non ci basta questo decennio, il nostro orizzonte è ampio. Dobbiamo gettare le basi per promuovere la definizione di un nuovo disegno urbano che traghetterà la città al 2050 e oltre, assicurando uno sviluppo che sappia coniugare libertà, crescita, sviluppo economico ed ambiente. Porteremo a compimento le opere pubbliche di grande rilievo di cui sono state gettate le basi nella precedente consiliatura. Interverremo sulla rete fognaria per la riduzione del rischio idraulico nelle zone più vulnerabili e getteremo le basi per il completamento dell’anello a nord.
Per continuare a rendere servizi di ottima qualità ai cittadini, proseguirà la politica di innovazione tecnologica e di assunzioni dell’ente, coniugata alla valorizzazione delle professionalità interne grazie anche alla ‘pace sindacale’ raggiunta nel passato quinquennio.
È arrivato il momento di trasformarla in una vera e propria alleanza permanente tra amministrazione e singoli dipendenti.
Assicureremo agli aretini il riconoscimento del giusto diritto a una casa, anche incrementando i controlli nel settore dell’edilizia residenziale pubblica, il giusto diritto a una sanità partecipata, trasparente, democratica con un ospedale forte nel cuore di un territorio forte. E ancora: lotta al bullismo, alla droga, all’abuso di alcool soprattutto tra i giovani e gli adolescenti, alla violenza sulle donne e attenzione agli animali anche con un cimitero per quelli d’affezione”.
Francesco Lucacci ha subito sottolineato “come il gruppo Fratelli d’Italia sia a fianco del sindaco in questo lavoro quinquennale per la realizzazione completa del programma, alla cui stesura abbiamo dato un importante contributo.
Il testo, infatti, comprende qualificanti punti programmatici propri della nostra formazione politica e avrà di conseguenza voto favorevole”.
Luciano Ralli: “non ho trovato nelle linee programmatiche, magari li troverò nel Dup, accenni al reperimento delle risorse necessarie ad attuare i programmi.
Mi sarei aspettato una citazione sulla necessità di intercettare le ingenti risorse europee messe a disposizione tramite l’attuale governo.
Crescita sostenibile sì, viene spesso citata dal sindaco, però devo rilevare come Arezzo, nella classifica nazionale delle città green, abbia perso molte posizioni negli ultimi 5 anni.
Quindi alle intenzioni non sono seguiti i fatti.
Dobbiamo semmai incentivare l’uso dell’eco-bonus del 110% sull’edilizia.
E non basta un rigo solo sul rischio idrogeologico.
Rileviamo l’assenza di accenni sulle nuove povertà che non sono solo economiche ma relazionali mentre preoccupano gli accenni alle due nuove fondazioni, idee per ora sulla carta.
Vedremo quali frutti daranno.
Dal Pd opposizione determinata ma costruttiva”.
Marco Donati: “c’è un cambiamento enorme tra queste linee di mandato e quelle di 5 anni fa.
Un cambio di filosofia notevole.
Tuttavia, come rilevava Ralli, Arezzo nelle classifiche nazionali ha perso posizioni negli ultimi anni sul trasporto pubblico, depurazione delle acque, produzione rifiuti urbani, tasso di motorizzazione.
Per crescita ambientale e servizi innovativi serve dunque un cambio di passo.
Che può venire dagli accennati progetti sullo spreco alimentare, e potrei dare un contributo visto che ho lavorato alla stesura della relativa legge, ma anche dalla gestione delle partecipate che si occupano dei servizi pubblici. Vogliamo analizzare il perché della scelta del ministero di non comprendere Arezzo fra le partecipanti alla corsa a capitale della cultura.
Ci piacerebbe leggere il progetto che ha sostenuto la candidatura.
Puntate molto su turismo e promozione e riconosco che è stato fatto un investimento e sono stati ottenuti risultati.
Però Arezzo ha bisogno anche di continuare a fare le cose vecchie seppur con metodi nuovi. In una città con dispersione scolastica e un importante tasso di allontanamento verso altre realtà, dobbiamo investire sulle nuove competenze che possono coinvolgere i nostri ragazzi.
Rilancio l’idea di una grande academy pubblica.
Opposizione costruttiva ma mi aspetto che la città discuta meglio e allora ecco l’idea di un Consiglio Comunale aperto alle categorie economiche.
Ci sono molti cittadini soli, diamo loro un punto di riferimento con un numero verde, primo passo verso un grande progetto di coesione sociale”.
Donella Mattesini: “manca un piano contro la povertà e non possiamo rinunciare al manifatturiero per una questione legata al lavoro.
La dispersione scolastica raggiunge il 22% e non può essere solo raccontata o lasciata in mano alla scuola ma diventare elemento di azione amministrativa.
C’è un legame giovani-sport che sembra però limitativo, i giovani sono molto altro. Noto disimpegno nella lotta al bullismo e alle tossicodipendenze nonostante le enunciazioni.
Mancano progetti sulla conciliazione tra vita lavorativa e familiare, aspetto che riguarda non solo le donne ma anche gli uomini.
Le paventate fondazioni sembrano strumenti senza fondamenti giuridici ed economici”.
Francesco Romizi: “gran parte delle proposte attuali in realtà dovevano essere realizzate nei 5 anni precedenti.
Nessun euro è entrato dall’Europa nelle casse comunali mentre tali finanziamenti dovrebbero essere oggetto di un grande lavoro.
Sul tema ambientale non possiamo ancora limitarci ai cassonetti intelligenti, che peraltro non funzionano.
Se le prossime fondazioni saranno gestite come la Fondazione Cultura mi permetto di dire: Dio ce ne scampi e liberi.
Cito alcuni aspetti non banali: il bilancio consuntivo 2019 non è ancora pubblicato nel sito e siamo a novembre 2020.
Alcuni fornitori della fondazione, e parliamo di cifre che toccano le poche centinaia di euro, non sono stati pagati.
Domanda: non è che la Fondazione Cultura è indebitata e magari a causa del Raro Festival?
Il fallimento di Arezzo capitale della cultura pone una domanda: con chi e come avete partorito il progetto? Allora, se le due prossime fondazioni avranno lo stesso imprinting possono solo destare allarme.
E se appaltiamo tutto alle fondazioni, il Comune che resta a fare?”.
Valentina Vaccari: “la privatizzazione di ulteriori settori della cosa pubblica non consentirà, a favore delle opposizioni e del Consiglio Comunale, un confronto democratico.
Politicamente la trovo una scelta inopportuna.
Anche giuridicamente, lo dico da non esperta, credo che possano esserci profili di illegittimità in queste scelte e sottoporremo la questione al parere di giuristi esperti”.
Michele Menchetti: “fondamentali per noi sono gli sportelli di ascolto.
Mancano tante cose, anche sul turismo, come un ufficio nella parte bassa della città, non basta quello di Piazza Grande, l’interazione con le guide turistiche, un deposito bagagli.
E taccio sulla condizione dei bagni pubblici.
La città deve concentrarsi sulla creazione di un ufficio per i finanziamenti europei mentre sulla library a Indicatore rilevo come sarebbe meglio sfruttare una posizione più centrale.
In materia ambientale sosteniamo energie alternative, eolico e solare, e porta a porta.
Ricordo che tra i gas serra non c’è solo l’anidride carbonica ma il metano e che il termovalorizzatore non è quel gigante buono che si vuol fare apparire”.
Roberto Bardelli: “negli ultimi 5 anni il salto di qualità di Arezzo è sotto gli occhi di tutti. Non solo per turismo e cultura, ha retto anche il manifatturiero.
Con le nuove fondazioni, non si privatizzano servizi essenziali ma si chiede a tutti gli attori dei rispettivi ambiti di partecipare all’elaborazione delle scelte.
La regia, tuttavia, resta in capo all’amministrazione comunale.
Le fondazioni sono state utili: pensiamo ai concerti di questa estate all’anfiteatro resi possibili proprio da uno strumento gestionale capace di snellire le procedure”.
Egiziano Andreani: “ricordo che gli aretini hanno rinnovato fiducia alla visione di questa maggioranza e le sue idee hanno trovato conforto nel risultato elettorale.
Non è che ci siamo dimenticati di alcunché, non certo del manifatturiero, vogliamo solo guardare al futuro, abbiamo realtà di cui si parla poco ma che sono di caratura internazionale.
Non a caso pensiamo a un modo diverso di incontrarci come la library, alla coesione sociale con opportunità e sostegni economici, al reinserimento di chi è in difficoltà, ai rifiuti e alla loro raccolta con sistemi innovativi”.
Simon Pietro Palazzo: “questa consiliatura non nasce certo con i presupporti migliori a causa dei motivi che tutti conosciamo ma l’impegno civico a sostegno del sindaco e dell’amministrazione da parte di Ora Ghinelli mai verrà meno.
Cercheremo di distinguerci da altri livelli di governo concentrandoci sul contesto Arezzo, senza condizionamenti. Stavolta siamo noi a dirlo a lei, sindaco: ce la faremo”.
Paolo Bertini: “il ricorso al privato non è un tabù ma la ricerca di una forma migliore per alcune funzioni e servizi che fanno fatica se restano limitati alle sole strutture pubbliche”.
Jacopo Apa: “siamo all’inizio dei 5 anni decisivi per il futuro di Arezzo.
Non vedo neanche chissà quali proposte dall’opposizione.
Magari potrebbe farsi promotrice in sede regionale, dove governano, di un aiuto sulle istanze cittadine”. Sempre per Forza Italia, Meri Stella Cornacchini ha annunciato il voto favorevole del gruppo.
Donato Caporali: “l’impianto di San Zeno tratterà i rifiuti prodotti dall’intero comprensorio dell’Ata Toscana sud? La fondazione Arezzo InTour ha prodotto migliori e maggiori risultati della Guido d’Arezzo: quali sono le ragioni? Sono rimasto deluso perché nulla ho sentito su frazioni e periferie”.
Critiche al modello “fondazioni” anche da Alessandro Caneschi che ha riproposto le ragioni di Valentina Vaccari. “E non hanno raggiunto gli obiettivi preposti di attrarre capitali privati”.
Consiglio Comunale 18 novembre 2020,le interrogazioni
La prima interrogazione è stata presentata dal consiglieri comunali Francesco Romizi (Arezzo 2020) e Marco Donati (Scelgo Arezzo): “Arezzo è oggi l’unica provincia della Asl sud est a non avere un albergo sanitario. Inoltre è stata lanciata dal Comune una campagna per i test sierologici di massa.Continua a leggere
Considerando che il ministro Boccia ha sollecitato le Regioni a diffondere il numero dei Covid-hotel e che, a leggere la letteratura scientifica e a sentire gli esperti di virologia e immunologia, il test sierologico non serve a stabilire quando è avvenuto il contatto, la contagiosità dell’individuo e dunque chi oggi è portatore del virus, perché si procede in questa direzione?
Come intende il sindaco sensibilizzare gli albergatori a partecipare ai bandi della Asl affinché si rendano disponibili a un servizio che può fare la differenza, quali incentivi eventualmente intende promuovere il Comune a tale scopo, tipo benefit sulle imposte comunali e bonus edilizi, e quali sono gli scopi e le finalità e le procedure dello screening sierologico di massa?”.
Michele Menchetti (Movimento 5 Stelle) ha ricordato come il Comune “resti responsabile della salute pubblica. In merito abbiamo ricevuto segnalazioni di cittadini positivi che fanno tamponi di controllo all’ex centro turistico alla stazione. Una situazione di rischio, visto che queste persone per spostarsi possono veicolare il virus. Esistono altri tipi di test rapidi, masticabili e non sierologici, che potrebbero essere sfruttati. Sui secondi anche il sottoscritto mantiene delle perplessità”.
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “è dal marzo scorso che l’azienda cerca di individuare alberghi sanitari nella zona aretina per il tramite di una procedura codificata.
Ci sono oggettive considerazioni ostative in molte strutture aretine quali la moquette o la valutazione legata al sistema di depurazione delle acque reflue.
Già mesi fa diedi la mia disponibilità a sostenere l’azienda nella individuazione della struttura.
Visitai per esempio la clinica Poggio del Sole che forse merita di essere riconsiderata.
Oggi faccio un passo avanti e dico che sono pronto a sostenere chi darà la disponibilità: rimborseremo come amministrazione la Tari, ovviamente se la struttura sarà idonea.
Quanto al sierologico è e resta un test fondamentale per avere indicazione dell’andamento del virus, per comprendere l’incidenza dei positivi asintomatici, da verificare poi con il molecolare, e quindi per portare avanti una forte politica di prevenzione alla diffusione del virus”.
Angiolo Angolucci e Donella Mattesini del Pd hanno rilevato che l’hospice “momento di civiltà e servizio importante, deve trovare collocazione definitiva.
Un’eventuale modifica nella sua ubicazione dovrebbe essere il risultato di una riflessione attenta della Asl e condivisa con altri soggetti.
L’hospice, non dimentichiamo, è stato realizzato anche grazie ai contributi dei cittadini. Quali sono dunque i criteri che sottendono a questi cambi di sede e quale sarà la soluzione definitiva? Per individuarla, l’auspicio è che il Comune attivi una collaborazione con la Asl”.
Il vicesindaco e assessore alla sanità Lucia Tanti: “sappiamo che l’hospice ha conosciuto già due spostamenti e oggi sembra profilarsene un altro. La giustificazione addotta è sempre stata la necessità di liberare spazi per l’attuale situazione sanitaria.
Siamo d’accordo che stiamo vivendo un’emergenza ma è necessario prefigurare il dopo: dove verrà individuata una sede adeguata? Avremmo piacere anche noi ad avere la risposta, per questo mi permetto perciò di girare questa interrogazione alla Asl affinché chiarisca alla città quale sia l’orizzonte di questo servizio. Al netto delle mere ipotesi attuali”.
Anche il sindaco Alessandro Ghinelli ha rilevato come “il sistema sia sotto stress.
E siamo peraltro solo all’inizio del periodo invernale.
Se riavvolgiamo il nastro, dobbiamo ricordare che la scelta della Asl sud est è stata prima di tutto quella di prevedere ospedali Covid ad Arezzo e Grosseto, entrambi a servizio dell’intera area vasta.
Nel far questo l’azienda ha spostato inizialmente dal San Donato alcuni servizi, penso a quelli tecnici e a ciò che non è strettamente ‘ospedaliero’.
E mi è parso corretto.
Ma quando si è cominciato a destrutturare interi reparti non sono stato più d’accordo.
Senza polemiche dico: se il San Donato del pre-Codiv era appena sufficiente a rispondere alle sollecitazioni di un popolazione provinciale di oltre 300.000 abitanti come si può pensare che possa adesso sostenere anche tutta l’assistenza necessaria generata dal Covid?
A emergenza si risponde dunque con emergenza.
Ecco l’idea degli ospedali da campo, che non sono meri tendoni ma strutture sanitarie provvisorie a tutti gli effetti e che rispondono alle richieste di assistenza medica.
Siccome abbiamo davanti alcuni mesi prima di uscire dal tunnel, credo che bisogna addivenire a questa soluzione per non destrutturare definitivamente il sistema ospedaliero territoriale”.
Michele Menchetti per il Movimento 5 Stelle e Andrea Gallorini per il Pd hanno sollevato la questione del dormitorio: Menchetti ha ricordato “come sia insufficiente l’apertura per pochi mesi del servizio di ricovero notturno in San Domenico.
Non possiamo relegarlo a un tempo ridotto perché è doveroso garantire sostegno e accoglienza sempre a chi è senza fissa dimora, esposto a freddo e, di conseguenza, a danni per la propria salute.
È invece opportuno, per non lasciare indietro alcuna persona, prolungare il servizio ed estenderlo a ulteriori altrettanto essenziali come pasti, doccia, pulizia e cambio abiti”.
Gallorini: “il dormitorio è restato aperto 182 giorni con una presenza media di 16 persone per ogni notte, l’impegno di 71 volontari notturni e 26 volontari per i servizi di pulizia.
Dopo anni, questo servizio non verrà riaperto: quali sono le iniziative intraprese dall’amministrazione per fare fronte a una necessità che non scompare certo in corrispondenza del Covid?”.
Il vicesindaco e assessore alla sanità Lucia Tanti: “nel 2015 abbiamo sottoscritto con Caritas un protocollo con cui il Comune subentrava, come mai era successo, nell’accoglienza delle persone senza fissa dimora. Progressivamente ci siamo convinti, a seguito di una riflessione sempre con Caritas, che c’èra bisogno di un passaggio di civiltà e dignità, dal dormitorio a una dimora invernale.
E da quest’anno, anche a seguito del Covid, per non esporre i volontari a rischi inutili, diamo una ristrutturazione a questo servizio con una formula nuova a partire dalla sede che non sarà più negli spazi di piazza San Domenico ma in quelli di Caritas diocesana in via Fonte Veneziana.
Gli ospiti saranno chiamati a rispettare un preciso protocollo sanitario che prevede anche uno screening da effettuarsi con test sierologico e una specifica formazione al rispetto delle disposizioni igienico-sanitarie.
Ai volontari e al personale specializzato il compito di accogliere, indirizzare, seguire le persone che faranno richiesta di ospitalità e di affiancarle in un percorso di inserimento e autonomia.
Con loro, tutta la rete solidale di cui fanno parte le associazioni di volontariato, la Croce Rossa, la Misericordia, le pubbliche assistenze, i servizi sociali. Le porte della residenza si apriranno il primo dicembre prossimo per chiudersi il 5 aprile 2021”.
Francesco Romizi: “la situazione economica è tale che non è ammissibile procedere ordinariamente e dunque chiedere il pagamento della seconda rata della Tari entro il 15 dicembre.
Il governo ha deciso di sospendere l’Imu, prevista sempre a dicembre, o l’invio delle cartelle esattoriali, altri Comuni, cito solo Firenze con un sistema di rateizzazione di alcuni crediti vantati, stanno cercando di venire incontro a chi ha difficoltà con provvedimenti specifici.
Il Comune di Arezzo trovi una soluzione, che sia una sospensione o che sia un rinvio, per non rendere il saldo del tributo un incubo per molti”.
L’assessore Alberto Merelli: “dopo aver dilazionato la prima rata della Tari a ottobre, l’impossibilità di procedere verso un ulteriore blocco deriva da una norma nazionale: il termine per eventuali modifiche sulla Tari è scaduto il 31 ottobre.
Manca dunque il presupposto per agire sulla scadenza del 15 dicembre. Stiamo però studiando l’ipotesi di differire questa seconda rata al 31 gennaio 2021 per tutte le categorie che hanno il codice Ateco che la normativa nazionale ha ricompreso nelle chiusure dovute al passaggio in zona rossa. Credo ci siano margini”.
Jacopo Apa di Forza Italia: “nel comparto sanitario sono presenti alcune lacune, certamente anche pregresse, che rallentano le risposte all’emergenza.
È il momento dell’unione, di fare sintesi e dunque ben venga la collaborazione bipartisan.
Quale è lo stato del comparto sanitario?
Qual è la situazione del San Donato?
Ci sono in previsione misure straordinarie per rispondere all’emergenza?”.
Il vicesindaco e assessore alla sanità Lucia Tanti: “gli aspetti coinvolti nell’interrogazione sono la medicina territoriale e l’ospedale.
La prima, che coinvolge 90 medici di famiglia e il servizio Usca, è in grande sofferenza a causa di numeri molto consistenti.
L’ospedale, dicevamo, è stato spacchettato ed è esploso in uno spezzatino di strutture che costringe i cittadini a muoversi, quando sarebbe prudente farlo il meno possibile.
Il San Donato è arrivato a un punto di non ritorno, la situazione è al limite e oltre non si può andare.
Dunque, la proposta del sindaco di strutture sanitarie straordinarie è funzionale e necessaria per trovare nuove risposte a una nuova domanda.
Questa città ha già dato molto, direi che basta ricollocare reparti altrove.
In merito alle misure straordinarie, cito il protocollo tra Comune Asl che mette a regime i 40 dipendenti del Comune, che ringrazio pubblicamente, in una forma di collaborazione con il personale della Asl.
Lavoreranno, dopo peraltro adeguata formazione, per accelerare i percorsi relativi ai tracciamenti e ai tamponi. Concludo ricordando come Arezzo abbia il 4,5% dei cittadini alle prese con il Covid, tra positivi e quarantenati”.
Federico Rossi della Lega ha riportato le criticità che sta vivendo il laboratorio di dialisi dell’ospedale di Arezzo, “situazione che di conseguenza si riverbera sui pazienti.
Annualmente i trattamenti ospedalieri e domiciliari per le relative patologie raggiungono la cifra di 250, le visite annuali si contano invece nell’ordine delle migliaia. Sabato 25 ottobre, nel corso di un forte temporale si sono allagati alcuni ambienti ospedalieri e da qui sono derivate conseguenze come quella che vede i pazienti di dialisi costretti ad attese, prima di entrare negli spazi dove affrontano le cure, in un’area scoperta e dunque sottoposti ai tipici fenomeni atmosferici della attuale stagione.
A causa dell’emergenza Covid, inoltre, 13 pazienti sono stati spostati e hanno lamentato questa sopravvenuta lontananza dal centro dialisi.
L’insufficienza renale è una patologia cronica, foriera di potenziali complicazioni, chiedo dunque all’assessore se è a conoscenza di queste problematiche e se intende sollecitare la direzione sanitaria a risolverle. Esiste inoltre la possibilità di spostare i dializzati in altre strutture ospedaliere periferiche?”
Il vicesindaco e assessore alla sanità Lucia Tanti: “il disegno di cui eravamo a conoscenza è spostare quel reparto, che supporta una pressione consistente, sempre all’interno del San Donato.
Questo al 3 giugno 2020.
Mi vedo costretta a rinnovare la domanda: è l’ipotesi di lavoro definitiva?”.
Donella Mattesini: “allo Spazio famiglia a oggi risultano abolite le attività informative con i genitori, essenziali per prevenire il disagio, è scomparsa anche la mediazione familiare ed affossata la funzione socio-sanitaria che consentiva a una serie di soggetti di fare rete.
Adesso abbiamo interventi frastagliati e risposte spezzettate”.
Francesco Romizi e Donato Caporali: “il Comune di Arezzo possiede il 9% di Lfi e il prossimo 25 novembre ci sarà l’assemblea ordinaria dei soci dove dovrebbe essere dato corso alla distribuzione degli utili. L’accantonamento degli stessi è stata finora la giusta scelta strategica dell’azienda per l’autofinanziamento degli investimenti necessari al parco mezzi.
Quale sarà il voto del rappresentante del Comune di Arezzo a questa assemblea e sarà fatta la scelta redistributiva? Pensiamo che gli utili di questa società debbano continuare a essere utilizzati per il Tpl”.
Francesco Romizi: “il bonus conciliazione è pensato dall’amministrazione comunale per le famiglie ma i criteri di accesso appaiono molto stringenti.
Concepito come sostegno erogato per le spese per l’attività di cura dei figli sulla base media del tempo che gli stessi sarebbero potuti rimanere a scuola durante il servizio pre/post scuola, potrebbe essere sostituito proprio dai servizi pre o post scuola, che sono il reale aiuto ai genitori.
Quanti hanno potuto godere del bonus, non era meglio allargare i criteri di accesso?”.
Giovanni Donati e Alessandro Caneschi hanno chiesto che “le rate relative agli oneri di urbanizzazione siano sospese Molti, specie chi ruota attorno al mondo dell’edilizia, sono in difficoltà lavorativa ed economica. Tale sospensione dovrebbe essere di almeno un anno, senza che sia gravata da interessi”.
“Il problema – ha replicato l’assessore Alberto Merelli – è che la disciplina delle rateizzazioni deriva da una normativa regionale.
Non pare nella nostra disponibilità di intervenire su queste determinazioni ma mi riservo di approfondire la questione”.
Giovanni Donati: “su richiesta di tanti tecnici chiedo che i tre anni previsti per la vigenza delle pratiche edilizie siano prorogati di un anno.
Quando scadono, i richiedenti devono ripagare il costo di costruzione. Oggi, eseguire i lavori o pagare le ditte sono diventate chimere, le interruzioni dei lavori sono all’ordine del giorno”.
L’assessore Francesca Lucherini: “esiste un provvedimento normativo, e mi riferisco alla legge 120 del 2020, articolo 10 comma 4, che prevede che il cittadino o un soggetto interessato possa richiedere una proroga per i titoli già in corso, prima della loro scadenza.
Questa facoltà è per adesso prevista fino al prossimo 31 dicembre.
La proroga addirittura può essere fatta per 3 anni e può intervenire anche su provvedimenti già prorogati”.
Alessandro Caneschi e Giovanni Donati hanno ricordato che gli eventi meteorologici eccezionali di quest’anno “hanno determinato danni a strutture pubbliche e private.
La pieve di Santa Eugenia al Bagnoro è solo un esempio ma lo citiamo per la natura, il prestigio e la bellezza del manufatto.
San Marco e via Romana sono zone regolarmente colpite.
Alcuni provvedimenti sono di facile attuazione da parte del Comune, tipo la pulizia delle caditoie.
Chiediamo quali sono gli interventi programmati per prevenire gli allagamenti”.
L’assessore Alessandro Casi: “è un punto questo che mi sono ritrovato subito addosso dopo l’insediamento.
Ho previsto un’integrazione delle pulizie straordinarie delle caditoie con un affidamento temporaneo del servizio per questi mesi a Sei Toscana, partito questa mattina dalla zona dei Cappuccini e che coprirà progressivamente gli altri quartieri.
Per via Fiorentina e via Romana prevediamo una pulizia specifica. Per il 2021 stiamo predisponendo accordi-quadro per asfalti, strade bianche, ancora caditoie per una pulizia diffusa e intensa delle zone più critiche.
Resto a disposizione per qualsiasi suggerimento o segnalazione che provenga dai consiglieri, di maggioranza e opposizione”.
Alessandro Caneschi: “per il ponte a Monte Sopra Rondine è stato segnalato il dissesto nel 2016 dal consorzio Alto Valdarno.
Il 10 marzo 2017 è stata prodotta una verifica dove si leggeva di problemi in alcuni punti della struttura e serio pericolo per i veicoli che vi transitano.
Nel dicembre 2017 avevamo presentato un’interrogazione in merito, poi una seconda a marzo 2019 perché la prima era rimasta senza risposta. A oggi registriamo nessun lavoro di consolidamento del ponte.
Avete un progetto esecutivo e in quali tempi saranno effettuate le opere?”.
L’assessore Alessandro Casi: “voglio precisare che nel corso del tempo ci sono stati lavori strutturali e che il ponte è assolutamente in sicurezza.
Dopo di che per entrare nello specifico dell’argomento darò risposta scritta”.
Alessandro Caneschi: “il tempio crematorio è rimasto chiuso per 4 mesi durante i quali, l’interruzione del servizio ha comportato costi maggiori e disagi per i cittadini e certamente un ammanco per la società Multiservizi”.
L’assessore Simone Chierici: “nell’ambito dei controlli che Multiservizi svolge trimestralmente, il 3 luglio sono state rilevate emissioni anomale di agenti inquinanti dall’impianto ed ecco motivata la sue sospensione.
Il problema è stato risolto a fine estate e il 30 ottobre scorso l’Arpat ha dato l’ok definitivo. I mancati ricavi riconducili alla chiusura, rispetto allo stesso periodo 2019, possono essere quantificati a circa 90/100.000 euro. Ma da tale cifra andranno sottratti i minori costi, penso ai consumi elettrici, sostenuti durante lo stop”.
Michele Menchetti ha fatto il punto sul “degrado delle case popolari, dove le infiltrazioni e i rischi per la salute sono reali e concreti. In molte di queste abitazioni vivono anziani, bambini e malati.
I condomini hanno scritto spesso ad Arezzo Casa e le ditte mandate in questi anni non hanno risolto alcun problema. Il 22 luglio 2020 è emersa via Funghini, il 25 luglio subentra il crollo di una porzione di tetto in via Libia, a ottobre emerge la protesta in via Tortaia.
Inutile accusare, da parte dell’attuale presidente, sempre i predecessori e l’eredità decennale lasciata. Chi intende farsi carico di queste problematiche per risposte veloci e durature?”.
L’assessore Monica Manneschi: “quando a luglio si è verificato l’evento di via Libia, l’intervento è stato immediato, con la presenza fisica dello stesso sindaco in loco, segnale inequivocabile di attenzione.
Tra le prime iniziative intraprese, ho incontrato il presidente di Arezzo Casa Lorenzo Roggi e il direttore della società per avere un primo quadro della situazione, in secondo luogo ho coinvolto la commissione consiliare patrimonio.
Gli uffici hanno inviato al presidente della commissione un documento sullo stato degli edifici, su cui relazionerà per poi proporre una commissione tecnica che accerti lo stato di manutenzione dell’edilizia residenziale pubblica”.
Michele Menchetti: “ho seguito un servizio televisivo sulla raccolta dei rifiuti speciali Covid. Veniva citato un tavolo regionale dov’è stata chiamata a partecipare anche Sei Toscana.
E il Comune di Arezzo? Quanti soggetti hanno fruito del servizio, quali criticità lo stesso ha incontrato, come supporta il Comune questi utenti?”.
L’assessore Marco Sacchetti: “il Comune di Arezzo è a conoscenza dell’incontro convocato dal neo assessore regionale, anche se gli enti locali non sono stati invitati a differenza degli ambiti territoriali dei rifiuti e dei gestori dei servizi e degli impianti.
Il Comune si è attivato coordinandosi con Sei Toscana per questo servizio di raccolta, che non è opzionale o a richiesta ma obbligatorio.
Sono stati 1.330 i cittadini che ne hanno fruito, mentre in tutta la Regione sono state 500 le tonnellate di rifiuti Covid, che sono state incenerite nel termovalorizzatore di San Zeno che ha dunque sostenuto un presidio sanitario importantissimo.
E fino al 12 novembre mentre adesso tali rifiuti, ribadisco non riciclabili, vanno a un altro impianto.
Non abbiamo riscontrato significative difficoltà nella gestione del servizio durante la prima ondata, adesso ne sono subentrate alcune ma in un quadro fisiologico visti i numeri attuali”.
Consiglio Comunale 18 novembre 2020: le pratiche finanziarie
Per quanto riguarda la variazione e l’assestamento di bilancio, l’assessore Alberto Merelli ha spiegato che “chiediamo innanzitutto la ratifica della delibera di giunta di fine ottobre che ha contemplato risorse per un milione e 130 mila euro derivanti da trasferimenti statali.Continua a leggere
dai circa 185.000 euro destinati ai servizi sociali agli interventi previsti nel 2021 e che riguardano
190.000 euro per la sanificazione degli impianti di riscaldamento,
44.000 euro per il distanziamento nel trasporto scolastico,
50.000 euro per le spese di sorveglianza dello Sportello Unico,
40.000 euro per l’adeguamento della sala consiliare e l’acquisto della strumentazione informatica che stiamo utilizzando per le sedute in videoconferenza.
Registriamo maggiori entrate – ha proseguito Merelli – oltre che per i trasferimenti statali, parte dei quali verranno adesso collocati in un capitolo di spesa della protezione civile, e da un adeguamento della stima dell’Imu, riscossa in maniera superiore di quanto preventivato (un milione di euro circa).
Le maggiori uscite corrispondono a 400.000 euro circa per spese di manutenzione e 523.000 euro per l’accantonamento in due fondi: quello di riserva e quello di rischio per spese potenziali in modo tale da fronteggiare eventi imprevisti che dovessero sopravvenire.
Tra le entrate mancanti annoveriamo i proventi della Giostra del Saracino (circa 150.000 euro) mentre quelle riconducibili a tasse e imposte, Tari compresa, raggiungono quota 290.000 euro. 357.000 euro sono i risparmi di natura contabile, come quelli legati alla minore Iva versata.
Complessivamente con le sei variazioni di bilancio che si sono succedute da aprile abbiamo fronteggiato meno entrate per più di 6 milioni di euro e sostenuto spese per più di 7 milioni.
Tutto ciò grazie a 5.700.000 euro di contributi erariali, a 50.000 euro originati da donazioni private e a 8 milioni di risorse rinvenute nel bilancio del Comune.
Lo Stato ha oggettivamente contribuito ma è anche pur vero che solidità del bilancio del Comune di Arezzo si è confermata tale in questo periodo difficile da permetterci un grande sforzo e di gestire l’emergenza sanitaria in sicurezza”.
Entrambe le delibere sono state approvate.
Papa Francesco chiede aggiornamenti sulla salute di Gualtiero Bassetti. Il Cardinale verrà dimesso
Papa Francesco ha chiamato di nuovo il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, ufficialmente negativo al Covid-19 dopo essere risultato positivo asintomatico il 29 ottobre scorso, per sincerarsi delle sue condizioni e di quelle del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della Cei.
Due chiamate da numero privato a Salvi in meno di dieci giorni, provenienza Santa Sede.
Bassetti verrà dimesso dall’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia per poi raggiungere il policlinico “Gemelli” di Roma, per un periodo di convalescenza e di riabilitazione.
Virus, il bollettino: + 98 nuovi casi nella provincia di Arezzo, 43 nel comune, due i decessi in ospedale
Periodo di riferimento: dalle ore 14 del 17 novembre alle ore 14 del 18 novembre 2020
Il numero di nuovi casi positivi nella Asl Tse è di 241 unità, di cui 98 nella provincia di Arezzo e per i quali sono stati effettuati 1758 tamponi.Continua a leggere
Le persone positive in carico sono 4239.
Si registrano 86 guarigioni e 2 decessi.
Nuovi casi positivi per classi d’età
Provincia | 0 – 18 | 19 – 34 | 35 – 49 | 50 – 64 | 65 – 79 | over 80 |
Arezzo | 10 | 22 | 24 | 24 | 9 | 9 |
Trend ultima settimana casi positivi (così come comunicati nei precedenti report)
Provincia | Giovedì
12/11/20 |
Venerdì
13/11/20 |
Sabato
14/11/20 |
Domenica
15/11/20 |
Lunedì
16/11/20 |
Martedi
17/11/20 |
Mercoledì
18/11/20 |
Arezzo | 195 | 127 | 193 | 348 | 172 | 100 | 98 |
Nuovi casi per Comune della provincia di Arezzo
Non sono indicati i Comuni dove si registrano zero contagi
Comune | Nuovi casi |
Anghiari | 1 |
Arezzo | 43 |
Bibbiena | 1 |
Bucine | 2 |
Capolona | 1 |
Castelfranco Piandiscò | 4 |
Castiglion Fiorentino | 4 |
Cavriglia | 2 |
Chitignano | 2 |
Civitella In Val Di Chiana | 1 |
Cortona | 3 |
Foiano Della Chiana | 2 |
Laterina Pergine Valdarno | 5 |
Loro Ciuffenna | 2 |
Lucignano | 2 |
Monte San Savino | 1 |
Montevarchi | 3 |
Pieve Santo Stefano | 1 |
Poppi | 1 |
Pratovecchio-Stia | 5 |
San Giovanni Valdarno | 2 |
Sansepolcro | 4 |
Subbiano | 4 |
Terranuova Bracciolini | 2 |
Ricoveri
Posti letto occupati | |
Degenza Covid San Donato Arezzo | 120 |
TI San Donato Arezzo | 26 |
Ulteriori informazioni
Numero di tamponi effettuati |
Provincia di Arezzo | 1758 |
Persone Positive in carico |
Provincia di Arezzo | 4239 |
Di cui a domicilio |
Provincia di Arezzo | 3821 |
Numero di persone contatti stretti in quarantena |
Provincia di Arezzo | 5032 |
Persone Guarite
|
Provincia di Arezzo | 86 |
Persone Decedute
|
Ospedale San Donato Arezzo | Uomo 68
Uomo 91 tutti deceduti il 17 novembre |
Consiglio Comunale 18 novembre 2020, variazione al piano delle opere pubbliche
È stato il neo-assessore Alessandro Casi a illustrare la variazione al piano triennale “che consiste essenzialmente nello spostamento al 2021 di alcune opere, vista l’impossibilità di ultimarle quest’anno per effetto del Covid.Continua a leggere
Sono: la rotatoria dell’area Lebole, il primo lotto dei lavori all’incrocio di Santa Maria, il consolidamento della scuola materna Leonardo Bruni, la realizzazione del nuovo centro lavaggio alla scuola Sante Tani, la manutenzione straordinaria della scuola di Indicatore.
Inseriamo ex novo la realizzazione grazie a un co-finanziamento ministeriale di un nuovo canale collettore per raccogliere le acque provenienti da Castelsecco e la messa a dimore di specie arboree e arbustive grazie a un bando regionale che finanzierà il 90% dell’importo della spesa.
Ci sono poi parziali modifiche e aggiustamenti nel finanziamento di alcune opere come per quelle alla copertura della scuola Fonterosa dove la partecipazione a un bando ministeriale permetterà di ottenere 24.000 euro di ulteriori risorse mentre per la ciclopista di collegamento San Leo-Pratantico la partecipazione a un bando regionale consentirà di passare da un finanziamento di 75.000 a uno di 90.000 euro.
Alla manutenzione di immobili e strade andranno nuove risorse grazie a proventi da concessioni edilizie, piano delle alienazioni e contributi ministeriali.
La palestra del karate a San Lorentino sarà finanziata con 170.000 euro di proventi che vengono da concessioni edilizie”.
Michele Menchetti del Movimento 5 Stelle ha lamentato la riduzione delle risorse per le barriere architettoniche.
“Prima di mettere in vendita tutte queste proprietà comunali specie delle frazioni – ha dichiarato Giovanni Donati del Pd – sarebbe utile accertarsi se non esistono associazioni in loco che potrebbero usufruirne come sede.
Segnalo poi il problema di via Lorenzetti: la strada è ad alta densità abitativa con un reale problema di parcheggio, accentuatosi in questi mesi. È possibile prendere in considerazione l’ipotesi di un parcheggio?”.
Alessandro Caneschi: “coerentemente ai voti espressi sulle precedenti variazioni, confermiamo il voto contrario anche in virtù della mancanza di alcune previsioni come ad esempio l’area sportiva di Frassineto oramai diventata una chimera per i cittadini. Valuteremo con più precisione il prossimo ‘piano Casi’ che immaginiamo conterrà, in linea con le linee di mandato espresse dal sindaco, progetti mirabolanti”.
Marco Donati: “su questa delibera, seppur contenente scelte che non ci trovano del tutto d’accordo, ci asterremo, nella speranza che il nuovo assessore nei prossimi mesi presenti un suo piano compiuto che vada incontro alle esigenze dei cittadini”.
La variazione è stata approvata con 20 voti favorevoli, 5 contrari e 2 astenuti.
Gestire i servizi sociali e scolastici tramite fondazioni di diritto privato: il Comune di Arezzo sta facendo la scelta peggiore
Il Circolo Alessandro Giusti del Partito della Rifondazione Comunista di Arezzo espri-me preoccupazione per le scelte che sta operando l’Amministrazione comunale di Arezzo, con l’annuncio della istituzione di due nuove Fondazioni, che dovrebbero allontanare dalla gestione pubblica le politiche sociali e le politiche per l’istruzione, pra-ticamente due settori che anche solo per definizione dovrebbero essere sempre e rigorosamente sotto il totale controllo pubblico e su cui non dovrebbero mai mettere mano gli imprenditori e le risorse dei privati.Continua a leggere
L’amministrazione comunale di destra, nelle operose ed incontenibili mani della vice sindaca Tanti, assessora delegata a scuola e politiche sociali, sta prendendo la stes sa china che negli anni ha portato al depauperamento e al disastro attuale sanità e assistenza sociale pubbliche, con la pandemia che stiamo attraversando ad eviden-ziarlo.
Come se non bastasse la costatazione che l’istituzione della Fondazione “Guido d’Arezzo” non abbia prodotto alcun miglioramento nel panorama culturale aretino, creando anzi intralci allo stesso, con infiniti problemi burocratici, senza peraltro liberare il Comune da oneri finanziari ed organizzativi.
Senza dimenticare che, in barba all’ipocrita affermazione conclusiva del comunicato stampa diramato in merito (“consolidare la pace sindacale trasformandola in una al-leanza tra amministrazione e singoli dipendenti”), gli annunci come al solito arrivano senza coinvolgimento dei/lle lavoratori/trici e dei/lle loro rappresentanti.
Naturalmente, l’assessora Tanti ripeterà che non si tratta di privatizzazione, che l’Amministrazione comunale manterrà il controllo totale su queste Fondazioni.
Ma ormai la cittadinanza dovrebbe avere imparato a proprie spese che sono tutte balle: una volta che un servizio pubblico è stato allontanato dalla gestione diretta, il controllo pubblico è perduto.
Basta guardare la pessima gestione del servizio idrico da parte di Nuove Acque, principale ma purtroppo non unico esempio.
Rifondazione Comunista ribadisce che servizi fondamentali come sanità, istruzione, welfare in generale devono avere una esclusiva gestione pubblica, come del resto sancisce la Costituzione, senza alcuna intromissione di chi fa impresa e lucro, a tute-la dei diritti di chi usufruisce di quei servizi e a tutela dei diritti dei/lle lavoratori/trici.
E ciò è ancor più vero oggi, che siamo di fronte a un’emergenza sanitaria che rischia di amplificare disuguaglianze già inaccettabili in partenza.
In questa situazione, di forte pericolo per la tenuta di settori essenziali per il pubblico interesse, il PRC fa appello alle forze politiche presenti in Consiglio Comunale, e a tutta la cittadinanza che ha il diritto-dovere di interessarsi delle politiche comunali, affinché venga esercitato un attento presidio e una ferma opposizione a qualsiasi avan-zamento di questo scellerato progetto.
(PRC Circolo di Arezzo “Alessandro Giusti”)
Rapinatore arrestato dalla Polizia
Gli equipaggi della volante impiegati su strada dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico continuano a svolgere la loro quotidiana e contestuale attività di controllo del territorio.Continua a leggere
Nel tardo pomeriggio di lunedì, le Volanti sono intervenute in zona Campo di Marte, nei pressi del supermercato “Gala”, ove era stata segnalata una rapina commessa da due soggetti stranieri ai danni di un uomo il quale era riuscito, nonostante le concitate fasi, a fornire la descrizione degli autori, consentendo così ai poliziotti di individuare e fermare uno dei due malfattori.
I due individui avvicinatisi alla vittima chiedono una moneta che, nel cercare di aderire alla richiesta, tira fuori dalla tasca alcune monete ed una banconota da 50 euro.
Alla vista della banconota, uno dei due stranieri la strappa dalla mano del malcapitato e si da alla fuga.
Il derubato tenta di inseguirlo ma viene trattenuto dall’altro soggetto e dopo averlo disorientarto, scappa.
Non demordendo dall’intenzione di non perdere le tracce degli aggressori, la vittima insegue i due verso i giardini di Campo di Marte e all’arrivo delle Volanti, fornisce la descrizione dei due permettendo ai poliziotti di rintracciarne uno pochi istanti dopo.
L’uomo, viene accompagnato presso gli Uffici della Questura ed identificato per D.A., trentunenne cittadino senegalese irregolare sul territorio nazionale con precedenti per reati contro la persona ed il patrimonio.
Tratto in arresto per il reato di rapina impropria in concorso con altro soggetto, è stato poi condotto presso la casa Circondariale di Arezzo.
Operazione “Ricavo”: catturato alla stazione di Monaco di Baviera l’ultimo componendte della banda
Si chiude con l’arresto dell’ultmo uomo l’operazione “Ricavo”, che il 7 ottobre scorso aveva portato alla disarticolazione di un sodalizio di soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, per i reati di concorso continuato e aggravato in detenzione ai fini di spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina” e “marijuana”. Continua a leggere
Avvalendosi, per l’approvvigionamento di canali perlopiù di nazionalità albanese, radicati in varie località della Toscana.
L’operazione era terminata dopo due anni di indagini, nel corso dei quali i Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno avevano compiuto 11 arresti in flagranza di reato (di cui 5 per spaccio di sostanze stupefacenti, e 6 per furto aggravato).
Infine, i 9 provvedimenti cautelari emessi dalla Sezione G.I.P. del tribunale di Arezzo, eseguiti nella notte tra il 6 e il 7 ottobre.
All’appello mancava solo un catturando, un pregiudicato cinquantenne, originario della provincia di Napoli, che, qualche giorno prima dell’operazione, aveva lasciato il territorio italiano.
Già le prime investigazioni avevano consentito agli investigatori del Nucleo Operativo di acquisire informazioni sulla possibile presenza dell’uomo in Germania, e di chiedere all’Autorità Giudiziaria l’emissione di un Mandato d’Arresto Europeo.
Inizialmente, si pensava si fosse spostato in una cittadina nei pressi di Francoforte, dove avrebbe provato ad impiantare delle attività economiche.
Nelle successive investigazioni, immediatamente avviate dal NORM della Compagnia Carabinieri di San Giovanni Valdarno, nulla è stato lasciato al caso, tutte le piste sono state battute dai Carabinieri, in costante collegamento con i colleghi dell’Interpol: pedinamenti dei familiari, localizzazione dei telefoni, analisi approfondita dei social network.
Giorno dopo giorno, i continui aggiornamenti condivisi tra i Carabinieri e i colleghi tedeschi hanno portato a stringere sempre più il cerchio intorno all’uomo.
Fino a ieri, quando è stato localizzato e tratto in arresto a Monaco di Baviera, presso stazione centrale.
Sono in corso ulteriori approfondimenti d’indagine per capire se possa essere stato aiutato da qualcuno a sottrarsi alle ricerche degli inquirenti.
Non è noto dove fosse diretto, ma, dopo l’intervento della polizia tedesca, la sua prossima fermata sarà in Italia. Sono già state avviate infatti le procedure per la prevista estradizione.