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domenica, Marzo 31, 2024
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Giovani aretini senza cervello, e senza mascherina

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Nonostante i controlli e proclami sulla sicurezza, test e mascherine obbligatorie dalle 18 alle 6, no assembramenti, discoteche chiuse, ieri sera alle 23, nei pressi del  solito locale, tutti i giovani e giovanissimi gomito a gomito senza mascherina, bevendo allegramente e fregandosene di tutto.

Nei parchi  dalle 23 in poi gruppi di giovani che mantengono la distanza, ma solo tra un gruppo e l’altro e non tra loro, senza indossare il “famigerato” dispositivo di protezione.

Se non pensano a se stessi che pensino almeno alla propria famiglia, nonni o genitori, poiché il rischio di infettarli a questo punto è alto.

La battaglia sarà dura, tra menfreghisti, negazionisti ed esagerati che infondono il terrore.
C’è ancora chi fa sport o si muove in moto o in auto da solo indossando la mascherina, chi ha paura ad uscire di casa tra mascherinisti e non mascherinisti è guerra aperta.

Tra i gruppi di teenagers c’è anche chi viene preso in giro perché la porta, segno che qualcosa nell’educazione di questa gente non funziona.

Gli antimascherinisti non guardano in faccia a nessuno, neppure alle forze dell’ordine.
Si sentono immortali, parlano di complottismi assortiti, schifano chi la porta ritenendoli “schiavi del sistema e dei governi”.

Se si ammalassero meriterebbero di non ricevere cure, di schiattare sul posto, ma una società civile ha il dovere di curare tutti, anche quelli che hanno i trucioli di segatura al posto del cervello.

Dispiace che proprio tanti giovani aretini, in un primo momento ligi alle regole, oggi abbiano rinnegato tutto in nome del divertimento sfrenato ed irresponsabile.

2 Commenti

  1. Il sindaco, quello delle rampogne serali in tv dove è finito? Già ci sono le elezioni e non può redarguire nessuno. Negli ultimi tempi, anzi nei tempi supplemetari ho notato reti arancioni di lavori in corso , ci hanno praticamente circondato e durante i cinque anni? Nulla di nulla. Il tempo degli specchietti per gli allocchi è scaduto. Ricorderemo questa giunta per il nulla e per la famelica volontà di taglio di piante secolari. per la la sporcizia e trascuratezza della città, dedita più all’apparire che all’essere.

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Il Burattino
Il Burattino
Giocatore incallito di verbi e parole, iconoclasta e irrispettoso, non si piega e non si spezza, specialmente quando il gioco si fa duro, egli comincia a giocare. Abituato a prendere botte si difende a colpi di mazza, poliglotta e multietnico, è forse il primo immigrato di Arezzo dalle calde terre dell'Africa.

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