Arezzo non è solo Piazza Grande o gli affreschi di Piero.
Arezzo è anche un microcosmo di realtà, spesso dimenticate, ma che testimoniano un ventaglio di nervature che rendono la città misteriosa e godibile.
Passeggiare tra i vicoli che tutti conducono alla piazza centrale, ci fanno immergere nel cuore pulsante e popolare dei suoi abitanti.
Vicoli che ci ricordano il Grazzini quando nel 1761 scrisse:
“… se punto punto
Piova chiunque esce per girne a sollazzo
Gli convien camminar come sull’unto,
E navigare in terra ferma a guazzo;
Onde di forza e di scarpe consunto
Ride, bestemmia e dice: Oh fui il bel pazzo
A venirne quaggiù! Che vie son queste
Del canchero peggiori e della peste!
Perché gli aretini sono così, irriverenti e polemici, ma vogliono un sacco di bene alla città che non cambierebbero con nessun altra.
Ora, però, divertitevi a riconoscere al volo i vicoli che l’Ortica vi propone in questa sequenza.
Fantastico e poi si dice che all’amministrazione non piace il verde.