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Ippolita Degli Azzi (suoi)

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Dallo scoppio della pandemia il duo Ghinelli-Tanti si e’ completamente impadronito della scena mediatica aretina e ne approfitta per fare continue polemiche, perlopiu’ nei confronti della Regione Toscana.

L’ultima in ordine di tempo e’ stata innescata dalla Sig.ra Assessora alla Sanità, che, da grande esperta della materia, ha affermato che le sembrava singolare il fatto che la ASL Toscana Sud Est avesse individuato quali presidi Covid (ovvero quelli dedicati esclusivamente al ricovero ed alla assistenza ai pazienti risultati positivi al virus e con sintomatologie gravi) gli Ospedali San Donato di Arezzo e Misericordia di Grosseto, mentre la stessa cosa non avesse fatto a Siena, sostenendo che tale decisione ha “stressato” il sistema sanitario aretino, costretto a dirottare altrove molte delle attività, che, prima della emergenza, venivano svolte all’interno del locale nosocomio.

Dalle parti della Torre del Mangia non hanno preso bene le parole dell’Assessora, che sono state interpretate, come se avesse detto “Soltanto noi ad Arezzo e Grosseto abbiamo fatto sacrifici per rispondere all’emergenza, mentre l’Ospedale di Siena non ha fatto nulla “, e sono state bollate come una strumentalizzazione a meri fini elettorali.

Di fronte a queste affermazioni hanno reagito il Direttore Generale della Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese e lo stesso Sindaco della Città del Palio con un durissimo comunicato a firma congiunta, nel quale viene elencata tutta una serie di iniziative e di interventi strutturali, che, prima ancora dell’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, l’Azienda Ospedaliera senese, in sinergia con l’Amministrazione Comunale (nds: della stessa colorazione politica di quella aretina), ha organizzato per creare un’area protetta per i pazienti Covid all’interno del Policlinico delle Scotte, senza che questa potesse interferire con le altre attività sanitarie ed ostacolare gli ordinari servizi ospedalieri, come, invece, sarebbe potuto accadere nei nosocomi di Arezzo e Grosseto.

Le espressioni usate in chiusura di comunicato fanno capire quanta sia la rabbia dei “cugini” senesi nei confronti dell’Assessora, alla quale hanno mandato una sorta di ultimatum, per il vero, più somigliante ad una richiesta di scuse, chiamandola ad un immediato “…chiarimento, soprattutto qualora essa pensi, in futuro, di intrattenere relazioni con la città di Siena “.

Non ha tardato ad arrivare il “chiarimento” dell’Assessora, che, come una novella Ippolita degli Azzi – la leggendaria condottiera medievale, che, impugnando la spada, spronò il popolo aretino a difendersi dopo la disfatta di Campaldino – non si scusa e non si arrende al diktat dell’ “amica ”  (alla faccia dell’amicizia !) Siena ed, anzi, se possibile, rincara la dose, cogliendo l’occasione, da guerriera qual è, per lanciare ancora una volta i suoi strali contro la gestione della sanità regionale ed, in particolare, contro la ASLONA, l’Azienda Sanitaria “Area Vasta” Sud Est, da lei definita “mostruosa “, che sono il vero obbiettivo della sua battaglia politica e personale (e di quella del Sindaco).

Le sprezzanti e per nulla concilianti dichiarazioni della nostra paladina (ci scuserà la Sig.ra Mery Cornacchini di Arezzo nel Cuore, se le abbiamo usurpato il titolo fino ad ora a lei attribuito) non sono andate giù neppure alle rappresentanti di Forza Italia senese – il partito di riferimento di entrambi i Sindaci delle due Città e della stessa Tanti prima del suo passaggio alla formazione politica Cambiamo -, le quali, senza mezzi termini, invitano l’Assessora aretina a non insistere nel voler giocare a tutti i costi il derby tra Siena ed Arezzo ed “…a sciacquarsi la bocca prima di parlare di Siena”.

Che farà, ora, l’inquilina di Palazzo Cavallo, presa nel mezzo del fuoco nemico ed addirittura di quello amico e lasciata sola perfino dal Sindaco Ghinelli, il cui insolito silenzio, in questa circostanza, e’ imbarazzante ? Ricercherà la via della diplomazia, oppure tirerà fuori quello spirto guerrier ch’entro le rugge e, come Ippolita, si porrà alla testa delle truppe dei ghinellini (maledetto T9, ghibellini !) aretini per affrontare i senesi, qualora questi fossero intenzionati a chiedere la rivincita della battaglia di Pieve al Toppo del 1288, resa celebre da Dante Alighieri ?

Comunque vada a finire, di una cosa siamo certi: l’Assessora non entrerà nella leggenda, ne’ passerà alla Storia  !!

1 commento

  1. Per colui, o colei, che si trovi a dover nutrire poche speranze (come è per i più di noi tutti, accomunati dal destino della normalità) di entrare nella leggenda o passare alla storia – a dispetto, invece, di uno spiccato desiderio nell’uno, nell’altro o in ambedue dei detti sensi – può comunque intravedersi, anche in questo caso, piuttosto particolare in verità ma forse non proprio raro, una terza via: quella di cercare un posto dentro una novella!

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Etrusco
Etrusco
Aretino doc, la mia grande aspirazione era quella di diventare giornalista ed invece ho fatto per più di 40 anni tutt'altra professione. In gioventù' ho scritto articoli per giornali umoristici universitari del tipo La Bombarda ed Il Pungiglione ed, in seguito, dopo la laurea, sono stato nello staff di televisioni e radio private aretine. Sono da sempre appassionato di sport, che ho praticato sia a livello semiprofessionistico, sia dilettantistico. Sono un innamorato della Giostra del Saracino, nella quale per alcuni anni ho avuto un certo ruolo. A chi mi dice che ho un brutto carattere, perché troppo polemico, rispondo come diceva il Presidente Pertini che " soltanto chi ha carattere, ha un brutto carattere ". Ho fatto tante cose in vita mia e spero che questa non sia l'ultima.=

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