Che il Partito democratico e il centrosinistra non abbiano più i numeri per governare in Provincia è cosa nota.
Di conseguenza, Arezzo Casa Spa, le case popolari a guida rossa, nelle mani saldissime della sinistra da decenni, possono essere finalmente amministrate dal centrodestra che, compatto e confortato dai numeri, ha scelto i membri che dovranno rappresentarlo, a partire dal presidente.
Il voto definitivo doveva svolgersi oramai un mese fa ma il centrosinistra dapprima ha richiesto un rinvio, che è stato immediatamente concesso.
Poi, in vero stile democratico, ha cominciato a imporre nomi, condizioni, presidente, consiglieri e linea politica.
E a pretendere il voto segreto.
Per non far capire chi ha votato chi.
Pensare che ai tempi d’oro del soviet, il presidente di Arezzo Casa veniva proclamato per acclamazione.
Ma c’è un’altra proposta assurda sulle schede con cui esprimere le preferenze, un arzigogolo burocratico di cui risparmio i particolari.
Dico solo che per ogni azione di Arezzo Casa, andrebbe stampata praticamente una scheda e su quella scriverci i 5 nomi del cda e i 3 dell’organo di controllo.
Sarebbe una scelta perlomeno antiambientalista visto che occorrerebbe stamparne migliaia, abbattendo alberi e facendo impallidire Greta e tutti i suoi fan.
Diventa chiaro come questi siano i tentativi disperati di chi non si rassegna all’evidenza, ovvero che anche la Provincia di Arezzo ha cambiato pelle e che, ancora una volta, al centrosinistra non resta che aggrapparsi alla poltrona di turno.
Come al solito, la democrazia è bellissima fintanto che a vincere sono loro.
Altrimenti, del voto popolare se ne potrebbe fare a meno.
Senza contare la diffamazione a mezzo stampa ad opera di sindaci “democratici” che pur non avendo idea del curriculum dei candidati al CDA, li indicano come incompetenti a ricoprire tale ruolo.
E sono sindaci solo perché coniugi di qualcuno.
Noi candidati, eletti o no, ci difenderemo nelle sedi opportune, anche in tribunale se necessario.
Questa maleducazione boriosa ha stancato tutti, è l’ora di iniziare a colpire dove fa più male.
Non basta lo scandalo sanità di Zingaretti, non basta lo scandalo di Bibbiano, lo scempio delle cooperative per l’accoglienza dei clandestini. Dobbiamo anche sorbirci lo schifo fascista e antidemocratico di una sinistra morta e sepolta in tutta Italia, che invece da noi resiste come uno zombie.
Uno zombie che essendo senza più cervello è geloso di quello degli altri.