Il Mengo Music Fest non si è ancora concluso (il gran finale è per questa sera) e già in Città e nel contado – ed anche all’interno della stessa Ortica – si e’ aperta un’animata discussione sulla validità della manifestazione.
C’è chi la critica per il genere di musica, per la qualità degli ospiti, per la location e per i problemi causati al traffico (nds.: quando mai ad Arezzo, una manifestazione, anche la più insignificante, non ha causato disagi per la circolazione e per i residenti ?) e fa improbabili confronti con l’Arezzo Wave di Valentiana memoria, auspicandone il ritorno ;
c’è, invece, chi difende a spada tratta il Mengo Fest, sostenendo che qualunque avvenimento, anche quello più settoriale e dedicato ad una parte soltanto della cittadinanza, è utile e meritevole di attenzione e, a sua volta, accusa i detrattori di muovere critiche pregiudiziali e aprioristiche, scomodando per costoro, con un gioco di parole ironico, la famosa legge del Menga ” chi l’ha preso…se lo tenga” !
Noi, che pure siamo la parte più insana dell’Ortica, vorremmo comporre questa controversia, per certi aspetti, fratricida, ricordando agli opinionisti tutti un’altra legge dei tempi dell’università, applicata nel processo che portò all’assoluzione di Don Sculacciabuchi, ovvero quella di Bisenzio, che così recita: “pigliallo in…. e far silenzio !