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venerdì, Marzo 29, 2024
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La città ideale deve essere pulita e in ordine?

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Quattro dipendenti in più.
Meno di  centomila euro l’anno e Arezzo diverrebbe pulita e si presenterebbe ordinata.

Due piccoli mezzi per il trasporto degli attrezzi, due coppie di tuttofare che vengano dall’edilizia e basta.
Segnalazioni benvenute (al comune, non a La Nazione o al Corriere di Arezzo) da parte dei cittadini ed è fatta.

Le due coppie di operai potrebbero intervenire su tombini e caditoie pubbliche, pali dei cartelli stradali piegati, sporcizie più o meno ingombranti lasciate in giro, piccole sistemazioni di lastre dissestate nel centro storico, erbacce nate e cresciute laddove non sono le benvenute ecc.
Nel tempo libero da interventi per segnalazioni varie potrebbero invece provvedere alla manutenzione delle piste ciclabili e dei bagni pubblici, ma anche alla cancellazione di murales inguardabili o offensivi dai sottopassi cittadini…

Basta poco, cara amministrazione comunale.
E’ una scelta politica da fare.
Quattro tute da lavoro, guanti e casco in dotazione, un bidone per ogni mezzo e il gioco sarebbe fatto.

Facciamolo!

2 Commenti

  1. Pago 200€ all’anno di “tari” per abitare da solo in 80 mq. Sotto casa, in Colcitrone, un angolo della strada è giocoforza destinato ad accogliere la spazzatura che gli abitanti mettono fuori.
    Purtroppo, ormai da un anno o due, questa spazzatura può lì restare anche tre giorni, quantunque i mezzi
    operativi alla raccolta destinati passino 20 e più volte al giorno.
    Strategia, improvvisazione, negligenza? Degrado per degrado, con “furto”…

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Pietro Aretino
Pietro Aretino
« Qui giace l'Aretin, poeta Tosco, che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo, scusandosi col dir: "Non lo conosco"! » (Ironica epigrafe indirizzata all'Aretino da Paolo Giovio[1]) È conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso (almeno per l'epoca), fra cui i conosciutissimi Sonetti lussuriosi. Scrisse anche i Dubbi amorosi e opere di contenuto religioso, tese a farlo apprezzare nell'ambiente cardinalizio che a lungo frequentò.

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