No, non c’è nessun bando di assunzione.
La nostra, come si evince dalla categoria selezionata, è una provocazione.
Sì perché se vuoi accedere alla sala lettura della biblioteca in vetta al Corso, devi fornire un documento e compilare un modulo (e fin qui nulla di strano).
La curiosità si accende quando devi indicare la fascia d’età: si va da 0 a 14 anni, da 15 a 24 e da 25 a 64(!!!).
Che tu sia universitario o «quota 100», agli statistici della biblioteca poco interessa, finisci nel «gruppone» e tanti saluti.
Se hai più di 64 anni allora c’è la casella per te, ma 30enni, 40enni, 50enni e buona parte dei 60enni stanno tutti nella «grosse koalition» della penultima casella.
Se il mio professore di metodologia delle scienze sociali (Alberto Marradi) avesse notato una roba del genere, avrebbe svestito l’abito accademico e preso a pedate l’autore di questa barbarie sociologica.
E’ un modo curioso di classificare gli utenti e se lo fai notare all’addetta al banco ci scappa il sorrisino, ma c’è poco da ridere.
Ps. al di là delle classificazioni, il servizio della biblioteca comunale è buono, la sala è in ordine e la disponibilità degli addetti è ottima.
Non trovo nessuna finalità sociologica, ma meramente statistica dividendo per fascia d’età. E’ l’autore dell’articolo che sostiene che la biblioteca stia sociologicamente indagando. Si mettono in bocca parole ad altri, che questi non hanno sostanzialmente pronunciato.