Una volta c’erano periodi ben precisi dove si mettevano in vendita a sconto gli articoli rimasti in magazzino. In genere gli sconti erano a fine stagione, regolati da apposita legge.
Oggi, vuoi per la crisi del consumo, vuoi perché c’è sempre più mano d’opera a buon mercato, in ogni periodo dell’anno si cerca di drogare il mercato con gli sconti.
Lo vediamo ora, addirittura a ridosso del Natale, dove dai grandi magazzini alle piccole botteghe, si fanno sconti straordinari.
Si fanno sconti per rinnovo locali, per cambio del water, per rifacimento tette della proprietaria 30 per cento, mentre se è il culo si arriva all’80 per cento.
La gente impazzisce per gli sconti, li cerca nei volantini della grande distribuzione: se compri contemporaneamente due televisori 80 pollici ti regalano un frullatore (un affarone).
Cercano gli sconti i ricchi, i poveri, i nullatenenti, tanto si può pagare a rate cominciando dal 2019.
Cercano lo sconto di pena i condannati, cercano lo sconto mediatico i politici, soprattutto quelli che fanno pena.
Non c’è più nessun senso del valore del lavoro, della qualità del prodotto, della dignità del commercio.
Scontiamo una decadenza civile, economica e sociale che ha origini nella pessima qualità delle istituzioni e nella caduta libera della cultura delle persone.
Drogare il mercato con gli sconti è come per le persone: è solo un momento e i problemi si aggravano e non si risolvono.
Diceva Diogene il cinico: Il mercato è un luogo appartato dove gli uomini possono ingannarsi l’un l’altro.