Un episodio di estrema violenza ha scosso il centro di Arezzo nella notte tra il 15 e il 16 giugno. Una donna di 29 anni, al sesto mese di gravidanza, è stata aggredita dal compagno trentenne che, durante un litigio in strada, le avrebbe staccato un pezzo di lingua con un morso. L’episodio è avvenuto intorno all’1:56 in Piazza Guido Monaco, sotto gli occhi di alcuni testimoni.
Secondo le prime ricostruzioni, la coppia stava discutendo animatamente quando l’uomo – in apparente stato di alterazione – avrebbe cercato di baciarla con forza. Il gesto si è trasformato in un’aggressione: con un morso violento le ha reciso una parte del muscolo linguale. Un’amica presente è riuscita a recuperare il frammento della lingua e lo ha consegnato ai sanitari, conservandolo dentro un bicchiere.
La donna è stata immediatamente soccorsa da un’ambulanza della Croce Bianca e trasportata in codice giallo al pronto soccorso dell’ospedale San Donato di Arezzo. Qui è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico d’urgenza da parte del reparto di Otorinolaringoiatria per tentare di riattaccare il frammento staccato. L’operazione è riuscita tecnicamente, ma la prognosi sulla piena ripresa funzionale dell’organo resta riservata.
Secondo i medici, se da un lato la deglutizione potrebbe non presentare gravi problemi, la fonazione – ovvero la capacità di articolare i suoni – potrebbe essere compromessa. Solo il tempo e il decorso post-operatorio potranno chiarire se la giovane madre riuscirà a recuperare del tutto le normali funzioni della lingua.
Nel frattempo, i carabinieri della compagnia di Arezzo, giunti sul posto subito dopo l’aggressione, hanno identificato e denunciato il compagno della donna per lesioni personali aggravate. Le indagini sono in corso per stabilire con precisione la dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità. Si indaga anche sullo stato psico-fisico dell’uomo al momento dell’aggressione.
La vicenda ha destato profondo sconcerto in città, non solo per l’estrema violenza del gesto, ma anche per la condizione della vittima: una giovane in dolce attesa, ora ricoverata e circondata dalle cure del personale sanitario e dall’affetto dei familiari.
Un’aggressione brutale che potrebbe lasciare segni permanenti, fisici ed emotivi, in un momento che doveva essere tra i più sereni della vita.