Arezzo e la sua provincia, ormai diventate il centro nevralgico del maltempo, sono in allerta arancione. E, come sempre accade in questi casi, il nostro instancabile sindaco Alessandro Ghinelli è pronto a scendere in campo con caschetto e stivali. Una scena che ormai sembra più una routine da “eroe da maltempo” che una vera e propria misura di gestione dell’emergenza. Non che si possa dire che non ci metta impegno: in un’intervista a Teletruria, il sindaco ha dichiarato di essere in costante “ricognizione” del territorio. Forse con la stessa frequenza con cui ci si recita a messa, ma almeno c’è una volontà.
“Siamo pronti a dare una mano a Firenze”
Tutto sembra filare liscio quando il sindaco ci rassicura: Arezzo è pronta a supportare il Presidente Giani nel caso la situazione a Firenze si faccia davvero drammatica. Una disponibilità che sa di eroismo civico, un po’ come quando qualcuno si offre di aiutare a spostare un mobile, ma non viene mai chiamato davvero. Peccato che, a voler essere sinceri, ci sarebbero forse delle emergenze un po’ più vicine a casa, tipo quella che riguarda le strade di Arezzo. Ma no, Ghinelli ci tiene a ribadire che la sua priorità rimane “il bene della collettività”, anche se quel bene potrebbe riguardare anche il giardino allagato di Via delle Conserve, danneggiando per l’ennesima volta un robot tagliaerba e non solo.
“Il Robot Tagliaerba? Doveva andarsene in un altro luogo”
Eh sì, il 23 dicembre scorso, in Via delle Conserve era stata segnalata la situazione di un tombino ostruito, che aveva trasformato una strada e un giardino in un piccolo laghetto. La risposta dell’ufficio competente, dopo l’intervento, è stata quanto meno “saggistica”: “Il robot tagliaerba d’inverno andrebbe in un altro luogo”. Ecco, chi avrebbe mai pensato che il piccolo macchinario autonomo fosse così… meteorologicamente sensibile? Eppure, nonostante quasi tre mesi di segnalazioni e l’abbondante pioggia che ha contribuito a far rimanere la situazione invariata, il problema persiste.
Sindaco, qui c’è davvero bisogno di aiuto
E così, mentre il sindaco Ghinelli annuncia che è pronto a intervenire ovunque ci sia un’allerta meteo, un’intera città continua a vivere con il rischio di ritrovarsi alle prese come con la “piscina” di Via delle Conserve. L’emergenza è chiara: forse sarebbe utile non solo sollevare il livello di allerta meteo, ma anche sollevare il livello di attenzione a ciò che accade proprio sotto i nostri occhi. Soprattutto quando si tratta di servizi pubblici che, a quanto pare, possono aspettare il clima perfetto per agire.
In fondo, il sindaco ha dichiarato di avere sempre con sé stivali e caschetto. Ecco, Sindaco, forse questi stivali potrebbero essere usati per calpestare qualche foglia caduta sugli uffici comunali, piuttosto che sulle strade di Firenze.
Se nei ritagli di tempo in cui è in città il sindaco facesse veramente una “ricognizione”, potrebbe constatare lo stato delle strade con pozze giganti causa caditoie ostruite, in alcune addirittura crescono gli alberelli.
Potrebbe anche con poco sforzo rilevare il pessimo stato della intera città, tra cantieri infiniti e quartieri del tutto abbandonati,
Ma tanto si risolve tutto con Pupo al mengo, a proposito continuiamo a devastare il Prato?
Ai mi’ tempi c’era ” cloro al clero”…oggi c e’ ” Pupo al Prato”.
Povero Prato…dépendance della Confcommercio, parcheggio abusivo legalizzato, sede permanente di un festival talmente all’ avanguardia da puntare su Pupo, buono per le masse putiniane.
Letto ora questo titolo di un articolo su firenze :
[Turisti a Firenze, la città inquina il doppio. Ogni utenza fa 591 chili di rifiuti. “Ma pagano soltanto i residenti” ]
Questo e’ solo un aspetto tra mille confproblemi della confpolitica nazionale che istiga la guerra tra residenti e un overturism senza freni ….alluvioni artificiali e naturali si sovrappongono .
Il tratto di strada a due corsie che da via fiorentina va verso il magnifico, in condizioni pietose, si allaga (e non è un parolone ad effetto) ogni qual volta piova. Il problema? Le canalette di scolo perpendicolari alla strada totalmente occluse. Speravo che in occasione della costruzione della pista ciclabile tra obi e magnifico queste fossero pulite, invece no! Forse ci vuole una valutazione di impatto ambientale per eseguire questi lavori? L’acqua ristagna, penetra in profondità nelle crepe e l’asfalto salta. Probabilmente asfalteranno nuovamente questa estate, ma se le canalette non vengono riaperte sarà totalmente inutile, o meglio sarà un lavoro che presto presenterà nuovamente problemi. Poi di Pupo al Mengo a me non me ne frega nulla sia che ci sia sia che no!