Ah, che meraviglia il progresso! Il Comune sembra ormai considerare il centro storico non come il cuore pulsante della città, ma come un fastidioso ingombro da trasformare a piacimento, un palcoscenico per fiere, mercatini e improbabili attrazioni natalizie che, con la cultura locale, hanno la stessa affinità di un pandoro con la cucina molecolare.
E per ribadire il concetto, eccoci serviti i nuovi, splendenti tabelloni luminosi della ZTL, un capolavoro di design e accessibilità che ha il pregio di accecare i passanti e di risultare completamente illeggibile. Un piccolo miracolo tecnologico: se li guardate da lontano, potreste pensare di essere finiti in un quartiere di Shanghai, tanto i caratteri sembrano ispirati a un raffinato mix di geroglifici egizi e ideogrammi cinesi.
Sorge spontanea la domanda: quale mente illuminata ha partorito questa brillante idea? Forse un assessore con una passione sfrenata per la cultura asiatica? O magari un amministratore che ha deciso di esercitarsi con Google Translate nella modalità “Scrivi male in italiano”?
Qualunque sia la risposta, una cosa è certa: i nuovi varchi ZTL sono una gioia per gli occhi, nel senso che vi faranno rimpiangere l’ultima volta che avete fissato direttamente il sole. Complimenti vivissimi a chi ha realizzato questa perla di urbanistica: adesso Arezzo—pardon, Alezzo—può finalmente aspirare a diventare la capitale del “ladioso futulo”.
E voi, cittadini, rassegnatevi: il centro storico non è più vostro. È della burocrazia, degli eventi discutibili e, ora, anche della segnaletica esoterica. Non vi resta che procurarvi un corso accelerato di cinese o un buon paio di occhiali da saldatore.