A Montevarchi, nell’illuminato 2025, siamo riusciti a trovare la soluzione perfetta per il problema della morosità scolastica: non paghi la mensa? Ti becchi una bruschetta. Semplice, elegante, definitivo. Niente più inseguimenti burocratici, basta lunghe discussioni sui diritti dei minori. Qui si fa così: gli altri bambini mangiano un pasto completo, ai figli dei “furbetti” invece un bel pezzo di pane con un filo d’olio. E che pretendano di più?
La misura, introdotta nel lontano 2017 dalla sindaca Silvia Chiassai Martini e mai abolita – perché certe genialate vanno conservate nel tempo – è tornata d’attualità in questi giorni, con il PD che si scandalizza e qualche cittadino che si ostina a credere che i bambini non dovrebbero essere discriminati per le colpe (o le sfortune) dei genitori.
«Mi meraviglio che ci si meravigli», commenta con finta sorpresa la sindaca. «Prima era pure peggio, i pasti li sospendevano del tutto, noi almeno gli diamo qualcosa». Giusto, del resto cosa c’è di più nutriente di una fetta di pane? E poi volete mettere la soddisfazione educativa di vedere i bambini marchiati a tavola come i nuovi “poveri ufficiali” della scuola? Un monito visivo per tutti: pagare, o finire nella categoria “bruschettari forzati”.
Ma attenzione, perché il problema non sono certo le famiglie in difficoltà, ci tiene a sottolineare la sindaca: «I veri poveri pagano subito». Ah, quindi i morosi sono solo furbacchioni che si divertono a non pagare la mensa? Perfetto, problema risolto!
Intanto, il consigliere PD Samuele Cuzzoni promette battaglia in consiglio comunale, mentre sui social il dibattito si infiamma. «Scelta vergognosa che umilia i bambini», scrive indignato Cuzzoni. Ma il centrodestra non ci sta, e subito parte il rimpallo storico-finanziario: «Voi avete lasciato un buco di mezzo milione!», ribatte il consigliere Giacomo Brandi, perché si sa, quando non si hanno argomenti validi, basta un vecchio debito da rinfacciare.
Così, mentre i politici si azzuffano, i bambini a mensa continuano a guardarsi intorno: a destra un compagno con la pasta al ragù, a sinistra un altro con il pollo e le verdure, e davanti… pane e olio. Ma non lamentatevi, piccoli, questa è educazione alla vita: pagate (o fate pagare i vostri genitori), altrimenti, benvenuti nell’epoca della fettunta punitiva.
Pensare che se fosse olio extravergine come Dio comanda questi bambini probabilmente mangerebbero meglio degli altri…ma ovviamente gli daranno cose tipo il Carapelli e allora siamo all’emergenza più drammatica