Torture, omicidi, denaro e potere: questi sono gli elementi che avvolgevano questo uomo libico, il cui destino era sotto il giudizio della Corte Internazionale, ancora in sospeso da circa quattro mesi. Arrestato in Germania, non è accaduto nulla di significativo. Durante il suo fermo, si è appreso che stava per recarsi a Torino per la partita Juve-Milan. Lo stesso è accaduto quando è arrivato in Piemonte, ma quando finalmente siamo certi che si trovasse a Torino, e dopo la conferma della visita solitaria della Meloni in Europa, proprio il giorno della festa di Trump, la Corte Internazionale ha emesso la sua sentenza.
Almasri viene arrestato, ma il giorno successivo viene riportato in Libia con un aereo dei servizi segreti italiani. Mi chiedo, i giudici della Corte non sono contrari, considerando il tempismo del governo italiano? Non credo. Tuttavia, sembra che abbiano giocato la carta del “fante di picche” senza concludere il gioco.
Quante ONG tedesche, spagnole e francesi operano nelle acque libiche sotto giurisdizione internazionale? E quanti europei e italiani si trovano in Libia? Il cavillo giuridico è plausibile, ma l’uso di un aereo sembra eccessivo, forse per evitare complicazioni.