Nel 1548 Giorgio sposò Nicolosina Bacci, detta “Cosina”: lui aveva 38 anni, considerato all’epoca già un’età matura, se non avanzata, mentre lei ne aveva poco più di 13 (forse addirittura 11, secondo alcuni). Sebbene fosse ancora in pubertà, dimostrava un’età maggiore. Agostino Carracci, pittore bolognese nato nel 1557 e morto a Parma nel 1602, lo definì un “becco”, insinuando che Giorgio fosse un marito tradito e che non cercasse né amore né eros, ma solo onori e gloria.
Queste illazioni e falsità nacquero dall’invidia per la notorietà raggiunta dal poliedrico artista aretino. Giorgio, infatti, lasciò la giovane moglie in casa Bacci per trasferirsi a Roma e lavorare per Papa Giulio III. Fino al 1551 non visse con Cosina e, successivamente, si recò a Firenze per lavorare alla corte di Cosimo I. Di conseguenza, la grande casa Vasari fu spesso abitata solo da Cosina, alimentando così le maldicenze.
Chi ha seguito i miei racconti, “fantaverosimilmente veritieri“, sa bene che Giorgio era un uomo di sani principi, mosso da un sentimento esclusivo e da attrazione fisica per una sola donna: Maddalena, la sorella maggiore di Nicolosina, con cui ebbe due figli. Non avendo potuto sposare Maddalena, con cui condivideva solo eros e sentimento, fu costretto a prendere in moglie la giovane Cosina, poiché Maddalena era già madre di un figlio suo. Celebre è l’episodio in cui Francesco Bacci, il padre di Maddalena e Nicolosina, lo minacciò con un passante del telaio dei suoi laboratori tessili: “Oh Giorgio, sei un gran testa di cavolo! Non solo hai messo incinta Maddalena una volta senza sposarla, ma anche una seconda! Guarda che questo passante te lo ficco su per…! E se non sposi Nicolosina, ti faccio mettere in un affresco come un marmocchio spiaccicato, uno di quelli commissionati a Piero in San Francesco!”
Così si celebrarono le nozze tra Giorgio e Nicolosina, anche se l’unico amore di Giorgio rimase Maddalena… un amore tormentato, persino per i tempi!