STORIE BOCCACCESCHE IN QUEL DI AREZZO ALL’EPOCA DELLO STESSO VASARI
La “Tita” madre di Pietro L’Aretino , e più esattamente Margherita del Boncio o nei Bonci, donna bellissima, che era ambita da pittori come modella, di famiglia agiata, il suo fratello Fabiano era un canonico e l’altro Niccolò, un giurista di una certa rinomanza, aveva sposato un bell’uomo di umili origini, Luca del Buta, calzolaio, la cui bottega era non distante dal palazzo del nobile Bacci.
La famiglia Bacci erano antichi commerciati di tessuti che venivano da Pieve a Sietina, sopra Capolona e il Castelluccio, le loro attività gli permisero di sponsorizzare opere e collezionare dipinti e altro,(Cappella Bacci in SanFrancesco) le loro attività fiorirono con l’avvento dei fioirentini in Arezzo, tanto che già dai primi anni del 1400 furono insigniti di titolo nobiliare.Continua a leggere
Il Conte Luigino, Luigi Bacci, era un personaggio curioso e molto libertino, non tanto alto, con un pizzetto e due lunghi baffi, e gambine secche, aveva, infatti, sempre un gran desiderio di sesso e donne, un maialone insomma.
Aporofittando dell’assenza di Luca, padre di Pietro l’Aretino, che era andato a far gli zoccoli ad una famiglia di contadini ad Ambra (le famiglie dei contadini erano composte da molte persone, anche trenta e forse più), andava con puttanesche intenzioni a trovare Margherita, portando canditi o la mela di pippo al piccolo Pietro.
Il Calzolaio Luca, dopo due giorni di intenso lavoro tornando a casa, in quanto gli mancavano le semenze( chiodi corti a testa grossa per imbulonare gli zoccoli), trovò inginocchiato, immerso con la sua testa il Conte, tra le cosce della sua consorte, seduta tre scalini sopra, nell’antrone di casa.
Il matrimonio si guasto’ e lui lasciando bottega e burattini, si dette alle milizie di ventura, tornando poi a 55 anni in Arezzo e vivendo fino ad 85, cosa eccezionale per quei tempi.( i cornuti campano più a lungo)
La Margherita entro’ a far parte delle cortigiane della famiglia Bacci e Pietro fu affigliolato da Luigi.
Intanto il frarello minore di Luigi Bacci, Francesco, che amministrava molte botteghe artigianali tessili, ed essendo la famiglia dello stesso Vasari commercianti e acquirenti di queste produzioni aretine, intrecciava dei rapporti di amicizia con il Giorgio, tanto che era diventato uno di famiglia, e spesso veniva ospitato nelle loro proprietà.
Il fatto è, che Francesco aveva una figlia Maddalena, che aveva ereditato dallo zio la bramosia del sesso, era un po’…, e rimase im cinta dell’ ospite, il padre della fanciulla, convoco in un laboratorio il Vasari e minacciandolo con una navicella in legno, lo costrinse a sposare, la sua figlia di 11 anni.
Giorgio a quell’epoca aveva 38 anni, il matrimonio fu celebrato in quel del Monte, in segretezza e con pochi familiari.
La piccola ancora in pubertà fu lasciata a casa del padre per altri tre anni, e ogni tanto Giorgio tornava a trovarla, ma mise in cinta per la seconda volta la Maddalena,.
Il Vasari in uno disegno preparatorio, da il senso della perdita di cognizione di fronte alla bellezza e…., diciamo fascino femminile.
( opera: un baccane con ninfe nude, botticelliane, che danzano anche sospese in aria, davanti all’uomo, l’asino che raglia, e la vecchia dai seni cadenti, che ammonisce l’osservatore dai pericoli del desiderio).
ANNO 3560 AREZZO E DINTORNI
Le case cappottate, sono ormai quasi tutte coperte da detriti inceneriti e terra ora le nuove costruzioni volute dalla compagnia dei Marziti, hanno delle posizioni e dimensioni mutevoli a possono stare in sospensione a secondo i desideri e le necessità degli utilizzatori.
Mi spiego, dato che voi lettori siete indietro di più di 1400 anni, i Marziti sono coloro che ritornati dal biennio marziano hanno la prelazione di legiferare in ordine ai tipi di costruzioni come desiderano loro e obbligano i non Marziti, ad abitare nelle idase, così chiamate le nuove case. Continua a leggere
Ed ora spiego cosa sono le idase: l’utilizzatore prima di entrare in casa si mette in testa il cascoben, che sviluppa il paesaggio, la temperatura e le stanze oltre l’arredamento, che vuole, il piano è unico, il terzo e nessuno abita sopra o sotto, è sospesa nel vuoto come se fosse al terzo piano, inoltre viene fornita anche una briciatonoma di quarta generazione.
Quelle briciatonome di prima generazione sapevano pulire la idasa, stirare, cucinare ed erano sempre disposte…, quelle di seconda, eccitavano anche con prestazioni di sadomasochismo, le terze si bagnavano troppo, mentre le quarte non avevano difetti e concedevano anche il lato b.
E le donne vere!??? …… Perché me interrompete ora che scrivevo!???!!