Se pensate che 20 nascite in 24 ore siano solo una leggenda metropolitana, vi sbagliate di grosso. È successo davvero all’Ospedale San Donato di Arezzo, dove tra il 5 e il 6 novembre il reparto di Ostetricia ha visto il miracolo della vita in formato super-size. Un vero e proprio “baby boom” con il dr. Ciro Sommella, capofila della missione impossibile, che non ha dovuto ricorrere a nessun cesareo. Tutti bambini nati con parto spontaneo. E no, non è un caso che l’ospedale non abbia avuto bisogno di un pronto intervento chirurgico. È solo la magia della natura… e magari anche un po’ di esperienza.
Tra i neonati, anche due gemelli: due maschietti, figli di una giovane madre di 19 anni, alla sua “prima volta”. Non è chiaro se la mamma si sia divertita di più durante il parto o se sarà più stanca del medico che l’ha assistita, ma tutto è andato per il meglio. I piccoli e le loro mamme sono in ottima salute e presto torneranno a casa, pronti per il prossimo capitolo di una vita che, per loro, è appena iniziata.
“È stato un vero tour de force per il nostro team”, ha dichiarato il dr. Sommella, che per un momento ha visto l’ospedale trasformarsi in una vera e propria fabbrica di bambini. “Mai prima d’ora avevamo assistito a un numero così alto di nascite in un periodo così breve. Non possiamo che essere soddisfatti”. E giustamente, perché quando si superano i limiti della fisiologia, è il momento di prendersi una bella pacca sulla spalla.
A quanto pare, queste 20 nascite sono anche un segnale di speranza per la natalità in Italia, che di questi tempi sembra più un settore in declino che in crescita. Ma ad Arezzo, qualcosa si muove, come dimostrano i numeri. Nel 2023, l’Ospedale ha visto 1448 nascite. Quest’anno, 40 bambini in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e chissà, forse saranno solo l’inizio di un’altra “invasione” di neonati.
“Un trend in crescita”, afferma il dr. Sommella, con la saggezza di chi sa che il futuro della natalità in Toscana dipende anche da una “piccola” e divertente corsa a chi fa più figli in 24 ore. In bocca al lupo, Arezzo, ti aspettiamo per il prossimo record.
Mi permetto di sottolineare che per aiutare la natalità non bastano certi proclami ideali sulla “speranza” nel futuro!
Occorrono azioni concrete e prese di posizione anche da parte dei medici stessi e della dirigenza ospedaliera. Se infatti nell’ospedale aretino ci fosse un punto di ascolto per le gestanti in difficoltà, come ad esempio all ospedale pubblico Sant’Anna di Torino, assisteremmo a tantissimi parti come quelli festeggiati il 5-6 novembre scorsi.
Invece alle donne viene proposta dal soggetto pubblico esclusivamente la strada mortifera dell’ interruzione volontaria di gravidanza, praticata (e profumatamente remunerata) dagli stessi medici che si dichiarano soddisfatti per i nuovi nati.
Sono quasi 50 anni che attendiamo l’applicazione “corretta” della L.194 che all’art 2 stabilisce che il soggetto pubblico coinvolga il terzo settore e le varie risorse territoriali per offrire alle donne una reale alternativa all’aborto. Perché i figli sono una reale ricchezza per il futuro di tutta la nostra comunità.
(Il Movimento per la vita di Arezzo)