Se il magazzino della stazione di Castiglioni fosse un gioco a premi, probabilmente ci saremmo già aggiudicati il jackpot: “Chi riuscirà a farlo crollare per primo?”. Ma a quanto pare, il consigliere comunale Paolo Brandi non è entusiasta di partecipare a questa avventura adrenalinica.
In un mondo ferroviario dove persino un chiodo (sì, avete letto bene, un chiodo) riesce a bloccare il trasporto nazionale, il piccolo problema del magazzino sembra quasi un capriccio insignificante. Eppure, tra una pioggia e l’altra, i cedimenti strutturali continuano a fare la loro comparsa come ospiti indesiderati a una festa.
“Non mi interessa chi ha la colpa – dice Brandi con il piglio di chi ha già sentito troppe scuse – voglio solo che qualcuno faccia qualcosa!” Gli archeologici reperti, poveretti, sono ancora lì, intrappolati tra le mura tremolanti del magazzino. E la comunità? Beh, potrebbe sempre usare il magazzino come una bizzarra attrazione turistica: “Visitate le rovine prima che siano davvero rovine!”
Forse la vera domanda è: vogliamo aspettare che il magazzino si autodistrugga con uno spettacolare tonfo o preferiamo intervenire prima che diventi una nuova rubrica di cronaca locale?