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venerdì, Marzo 7, 2025
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L’incomunicabilità: un destino che può cambiare vite

La comunicazione come antidoto all'incomprensione: relazioni interrotte per paura di confrontarsi

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“A volte, nonostante le incomprensioni e i silenzi, il cammino scelto porta comunque felicità e soddisfazione. Tuttavia, l’incomunicabilità è una delle trappole più sottili e pericolose nelle relazioni umane. Bastano un malinteso non chiarito, una parola non detta, e ciò che avrebbe potuto essere una vita condivisa prende strade diverse. Questo accade non solo tra genitori e figli, o tra amici, ma anche tra due persone che, se solo avessero avuto il coraggio di parlare, di chiarirsi, avrebbero potuto costruire qualcosa di grande insieme.

Molte storie si interrompono per mancanza di comunicazione: un momento di distacco non spiegato, un’emozione trattenuta per paura di sembrare vulnerabili. Invece di affrontare il problema, spesso si preferisce allontanarsi, pensando che l’altro non abbia più interesse o che sia cambiato qualcosa. Ma quel silenzio, quel distacco, è spesso solo la superficie di un disagio che potrebbe essere risolto facilmente con un dialogo.

In generale, quante relazioni si interrompono per incomprensioni non chiarite? Basta pensare a quante volte qualcuno si allontana, convinto che l’altro si sia disinteressato, quando invece un semplice chiarimento avrebbe potuto cambiare tutto. “Ti sei allontanato, pensando che io mi fossi distaccata. Invece bastava chiedere: perché? Cosa è cambiato?” Questo accade in tutte le sfere della vita, dall’amore all’amicizia, fino alle relazioni familiari. Un gesto, una parola non detta, e le strade si separano.

Succede anche tra genitori e figli. Ci sono situazioni in cui un figlio si allontana dalla famiglia per anni ed anni, senza che i genitori possano capire il motivo del distacco. Spesso, come nelle dinamiche familiari, un litigio o una frattura con uno dei genitori può portare a un silenzio lungo e doloroso. E, nonostante i tentativi di riavvicinamento, quel legame si spezza senza che emerga mai una vera spiegazione. Alcuni genitori possono accettare la distanza con serenità, sapendo che i loro figli stanno bene, ma quel vuoto rimane, e il dolore della mancanza si fa sentire, anche se la vita continua e porta nuove gioie e responsabilità.

Le relazioni umane sono fragili e complesse. Troppo spesso, la paura di affrontare un problema o di esporre i propri sentimenti porta le persone a distanziarsi. Eppure, una volta superato il silenzio, ci si rende conto che molte delle nostre paure erano infondate. Il cammino che si è scelto ha portato felicità e compimento, e non ci sono rimpianti, ma piuttosto una riflessione su ciò che avrebbe potuto essere diverso se solo si avesse avuto la forza di andare nel profondo e chiarire il disagio, guardandosi negli occhi, magari mangiando insieme un gelato. Ci vuole coraggio per parlare apertamente, a tutte le età e in ogni tipo di relazione.

L’incomunicabilità è un destino che può essere evitato, se si ha la determinazione di affrontare i problemi, di chiedere chiarimenti e di esprimere i propri sentimenti. Non si tratta solo di rapporti di coppia, ma di ogni legame significativo nella nostra vita. L’amore, l’amicizia, i legami familiari sono preziosi, e non dovremmo permettere che un piccolo malinteso diventi una separazione definitiva. Comunicare, anche quando è difficile, è l’unico modo per mantenere vivo un rapporto e per evitare di perdersi l’uno dall’altro per sempre.* S.S.C. *

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Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari, nata a Milano nel 1955, si trasferisce a Melzo nel 1990. Membro del “GAM” dal 1997, partecipa a mostre locali esplorando diverse tecniche artistiche: ritratti a matita, dipinti a olio, sculture in argilla e quadri in resina. Ha fondato una galleria d’arte e una scuola di cake design. Il quotidiano Il Giorno ha descritto via Napoli 37 come “la Montmartre di Melzo”. Attualmente, si dedica principalmente alla scrittura.
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