Era in Terra Santa, con il suo amico Edoardo pricipe di Galles, quando gli fu comunicata la sua elezione dal famoso conclave di Viterbo, che durò 3 anni, dopo la morte di Innocenzo IV.
Visconti di nascita, ebbe come teologo un aretino, un certo Boncompagni, ben presto fu al seguito di Pecorara Vescovo e Cardinale di Palestina, quest’ultimo fatto prigioniero dai pisani, durante un suo ritorno in mare dalla Francia verso Civitavecchia……
Ma il nostro Gregorio si trovava in un secolo dove le fazioni si combattevano, all’interno delle stesse città stato, guelfi e ghibellini, la chiesa cattolica era divisa in quella d’oriente e quella di occidente, i Papi precedenti avevano scomunicato per ben tre volte l’ imperatore Federico II, in quanto ritardava la partenza della crociata, più per sete di potere che per difendere i cristiani in Terra Santa, trucidati dall’espansione musulmana.
Gregorio X, cercò di riunire le due chiese cattoliche, di riportare la pace tra le fazioni all’interno delle stesse città stato, ma inutile furono i suoi sforzi in quel suo breve periodo di pontificato 1271 – 1276. Il suo secondo concilio di Lione “ubi periculum” detto’ la costituzione ecclesiastica e le leggi per l’elezione del Papa, ancora oggi in essere.
La morte, già malato di malaria, di ritorno dalla Francia, non prese la via franchigena, ma scelse la via di Arezzo, per il suo vecchio insegnante, e per la posizione ghibellina del nostro Vescovo, Guglielmino, e di tutta la città, al fine di riportare pace tra papato e impero.
Cerco’ di riformare il clero, nei suoi costumi e comportamenti, ma ancora oggi questo è un noto problema.
A lui si deve un grande lascito per la costruzione del Duomo di Arezzo!!!