Dopo il martirio del nostro Vescovo Donato il colle del Pionta poco più basso del clivio della città etrusca e poi romana di Arezzo, ebbe la prima cattedrale paleocristiana, successivamente ne fu fatta un altra nel VII secolo e poi commissionata all’Architetto Maginardo la costruzione del Duomo.
Costruzione alta e imponente che si ergeva al di fuori dalle mura, armata e difesa della forza della sola fede.
Il Pionta o” piunta” che in antica parlata erano mille passi, la distanza dalle mura medioevali erette su quelle ciclopiche romane, 14 metri di altezza e 4o5 metri di larghezza(Tito Livio), che poi furono quelle medicee, quindi a indicare una già grande espansione di Arezzo già dall’epoca imperiale.
Il colle era utilizzato già dagli etruschi e romani come luogo di sepoltura avendo già completato la zona del Poggetto del Sole, l’attuale Prefettura.
In quei giardini che circondavano l’antica ed erigenda Cattedrale un monaco, Guido nato nel 992 a Talla, e non a Ravenna come dicono alcuni, iniziò a studiare una nuova scrittura musicale, il tetragramma. Erigenda, in quanto solo dopo qualche anno, 1032, fu consacrata e siamo in un alto, alto Medioevo.
Nel Marocco a Fez ne VIII secolo fu fondato uno studio superiore con diverse specializzazioni, e solo duecento anni dopo, fu seguita in Europa da Bologna, e nel 1215 fu fondata l’università dI Arezzo, circa 40 anni prima della stessa Sorbona di Parigi.
La moneta aretina il “Grosso”, coniata dagli orafi aretini in argento, il grande Vescovo Guglielmo degli Ubertini, il primo conclave fuori da Roma, il lascito di Gregorio X per la costruzione del nuovo Duomo.
Le conquiste di Buonconte da Montefeltro, le poesie di Guittone d’Arezzo, “Il Pianto”, battaglia di Montaperti, Campaldino una parentesi, la nuova rinascita con Guido Tarlati e il suo forte fratello Pietro , successivamente sotto l’oppressione fiorentina la pittura di Andrea di Nieri, e successivamente di Luca Spinello, suo discepolo.fioriva da secoli antichi l’arte di sarti, commercianti, orafi, per cui il proseguo fu naturale con il Petrarca, Vasari, Pietro l’Aretino.
Dante, aveva solo invidia del Medioevo aretino!!!