I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, in meno di 24 ore fanno luce su un episodio di violenza sessuale accaduto la notte scorsa nel Valdarno Aretino.
Tutto inizia alle 1:30 circa, quando la Centrale Operativa di San Giovanni Valdarno riceve una telefonata da parte di una donna, che, segnala di aver appena sentito delle grida di aiuto provenire dall’abitazione di una vicina.
Immediatamente vengono inviati i soccorsi, che, nel volgere di alcuni minuti, giungono sul luogo della segnalazione, dove si trovano di fronte all’odioso scenario di una violenza sessuale.
Grazie alle dichiarazioni dei testimoni e della vittima, sin da subito il quadro, è estremamente chiaro: la donna aveva trascorso la serata presso un bar del centro storico, dove aveva conosciuto un giovane, intrattenendovisi a parlare per tutta la serata.
Rendendosi conto che si stavano facendo le ore piccole, la donna rientra a piedi presso la propria abitazione, distante solo poche centinaia di metri.
I Carabinieri hanno ricostruito come, la sera precedente, la vittima, rincasando, fosse stata colpita da un malore, e fosse stata aiutata e ricondotta a casa da quello che, poco dopo, si sarebbe trasformato nel suo aggressore.
Una volta giunta a casa, l’uomo con la forza, l’ha costretta a farlo entrare e poi a consumare un rapporto sessuale, nonostante le ripetute grida di aiuto e i tentativi di divincolarsi della donna.
I Carabinieri, affidata la vittima alle cure dei sanitari, hanno immediatamente avviato le indagini, coinvolgendo tutte le pattuglie in servizio nella notte, con il Comandante di Stazione, coadiuvato dai giovani Carabinieri del piccolo centro valdarnese, benché in quel momento non in servizio.
Nessuna traccia del sospettato, che non viene trovato a casa, né, alle prime ore del mattino, presso il luogo di lavoro.
Nel frattempo, i Carabinieri, coadiuvati anche dalla Polizia Municipale con la visione di ore e ore di filmati, identificano il responsabile, vengono immediatamente diramate le ricerche, cui partecipa, in uno sforzo corale, tutta l’Arma Valdarnese, compresi i Carabinieri Forestali.
Da mesi, il sospetto si era sottratto all’obbligo di firma, misura cautelare cui era sottoposto per altri trascorsi penali.
A casa non ve ne è traccia, e nemmeno nei luoghi solitamente frequentati.
Infine, però, i militari riescono a localizzarlo, presso l’abitazione di un conoscente (risultato completamente all’oscuro dell’accaduto).
Addosso ha ancora gli indumenti della notte precedente.
Il quadro indiziario, a quel punto, non lasciava più dubbi, e lo stesso dicasi per la sussistenza del pericolo che l’uomo potesse darsi alla fuga.
Di conseguenza, il pregiudicato è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, e, su disposizione della Procura della Repubblica di Arezzo, tradotto in carcere.