Magazziniere ruba merce, la Polizia lo arresta insieme ad un suo complice
Nella giornata di ieri gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Arezzo hanno arrestato due uomini, B.N. di 50 anni e S.K. di 51 anni, responsabili di furto con destrezza ai danni di un noto esercizio commerciale di Arezzo.
Il magazziniere, approfittando di momenti del cambio turni, rimaneva solo e faceva avvicinare un suo amico spedizioniere che con il furgone della ditta entrava nell’area carico scarico merci, dove caricava, tramite un muletto, la merce per poi allontanarsi velocemente.
Il servizio di pedinamento dello spedizioniere ha consentito di appurare che il magazziniere, dopo aver terminato il proprio turno di lavoro raggiungeva il corriere vicino al parcheggio delle Caselle e gli consegnava la scatola caricata poco prima sul furgone.
Gli agenti della Squadra Mobile che hanno arrestato in flagranza entrambi per furto con destrezza.
All’interno della scatola è stato rinvenuto un martello pneumatico, un rubinetto e altri oggetti di vario tipo.
In base alle denunce effettuate una perquisizione presso un’autorimessa di Levane dove lo spedizioniere aveva scaricato pancali di pellet, ne è stata ritrovata una parte, con la conseguente denuncia per ricettazione a carico del titolare della rimessa.
Anche le perquisizioni domiciliari a carico dei due arrestati hanno consentito di rinvenire altro materiale.
I due arrestati, privi di precedenti penali, dopo la convalida dell’arresto sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di firma quotidiano presso la Questura di Arezzo
Denunciato cinquantenne per minacce
I carabinieri della Stazione di Badia al Pino hanno denunciato un italiano, per aver minacciato armato di bastone una persona.
L’uomo, pregiudicato che aveva preso parte ad una discussione si reca presso la propria abitazione e preso un bastone torna indietro e minaccia l’altro.
I militari effettuati, hanno individuato ed identificatoil cinquantenne, che è stato denunciato alla Procura della repubblica e dovrà rispondere dei reati di violenza privata, minaccia aggravata e porto di armi od oggetti atti ad offendere.
43enne arrestato per maltrattamenti in famiglia
I carabinieri della Stazione di Palazzo del Pero hanno arrestato un italiano, per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della moglie.
Accertato dai militari che, da alcuni anni, il marito la sottoponeva a violenze, impedendole di frequentare familiari, colleghi amici, accusandola di tradimenti coniugali inesistenti.
Alcuni giorni fa l’uomo è arrivato addirittura a minacciarla con una pistola, poi risultata giocattolo, sul luogo di lavoro della donna, aggredendola e sbattendole la testa sulla carrozzeria dell’auto, provocandole lesioni.
A seguito dei riscontri acquisiti dai militari operanti durante le indagini, a carico dell’uomo è stato emessa dal Tribunale di Arezzo su richiesta della locale Procura, una ordinanza di custodia cautelare, eseguita nella giornata di ieri dalla Stazione di Palazzo del Pero.
Ottantenne si perde, ritrovato e rifocillato dai carabinieri
E’ stato ritrovato dai carabinieri l’ottantenne che nella mattinata di martedì 18 febbraio si è allontanato da una struttura per anziani di Cortona.
L’uomo soffre di problemi di memoria e di orientamento.
Alle 14.30 l’uomo è stato ritrovato nei pressi di un distributore, confuso e non si era reso conto del passare del tempo e della strada che aveva percorso.
Viste le sur condizioni i carabinieri gli hanno offerto il pranzo in un vicino bar prima di essere riaccompagnato nella struttura che lo ospita.
Arezzo Multiservizi, il nuovo presidente è Guglielmo Borri
Guglielmo Borri è il nuovo presidente di Arezzo Multiservizi.
Dopo le dimissioni di Luca Amendola, il sindaco Ghinelli ha firmato il decreto con la nomina.
57 anni, professione avvocato, è stato in passato consigliere comunale nelle fila del centro destra ed anche vicepresidente del Movimento Cristiano Lavoratori di Arezzo.
Costituito anche ad Arezzo il Coordinamento unitario delle sinistre d’opposizione
Sarà uno strumento ed uno spazio al servizio delle lotte politiche e sociali, sia nazionali che locali.
Il Coordinamento aretino prende il via dopo il successo dell’assemblea nazionale del 7 dicembre scorso svoltasi a Roma, in occasione della quale si è dato vita ad un fronte unitario delle sinistre di opposizione.
Nella riunione aretina si è ribadito che il Coordinamento non avrà la funzione di cartello elettorale ma di un fronte di forze organizzate.
Ne fanno parte sinora le sezioni di Arezzo del Partito Comunista dei Lavoratori e del Partito della Rifondazione Comunista.
Il coordinamento, è e rimarrà aperto a tutte le forze delle opposizioni sindacali, politiche e di movimento che condividono la piattaforma delle campagne di lotta fissata dall’assemblea del 7 dicembre:
1) Riduzione generale dell’orario di lavoro a trenta ore settimanali a parità di retribuzione.
Le controriforme degli ultimi trent’anni (dal pacchetto Treu del 1997 al Jobs Act e alla riforma Fornero) vanno tutte cancellate: hanno aumentato la disoccupazione, l’orario di lavoro complessivo e la sottrazione del tempo di vita.
2) Abolizione reale della legge Fornero, per un sistema previdenziale pubblico a ripartizione e retributivo, con il diritto di andare in pensione a 60 anni di età o con 35 anni di lavoro, con la certezza di una pensione futura dignitosa per i giovani. Solo un sistema previdenziale pubblico a ripartizione con calcolo retributivo può garantire la solidarietà tra generazioni. Solo un lavoro liberato dalle leggi di precarizzazione degli ultimi decenni, ed esteso a tutti attraverso la riduzione dell’orario, può sostenere il sistema previdenziale pubblico e assicurare ai giovani una pensione futura certa e dignitosa.
3) Nazionalizzazione dei settori strategici dell’economia e delle aziende che licenziano, che de localizzano, che inquinano.
È disumano che centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori siano trattate/i come limoni da spremere e poi gettar via per fare più profitti. È inaccettabile che le aziende possano devastare l’ambiente e poi cavarsela come nulla fosse.
4) Abrogazione, senza se e senza ma, dei “decreti sicurezza” di Matteo Salvini e degli accordi criminali con la Libia.
I decreti sicurezza sono un’infamia: negano i diritti di protezione umanitaria, colpiscono i salvataggi in mare di chi fugge da fame, guerre, devastazioni ambientali, criminalizzano forme di lotta più determinate e quindi più efficaci della classe lavoratrice (picchetti, blocchi stradali, occupazioni aziendali).
5) No alla guerra; uscita dell’Italia dalla NATO, per la drastica riduzione delle spese militari (F35), per il ritiro delle truppe italiane dalle missioni. È inconcepibile che ogni anno quasi trenta miliardi siano destinati alle spese militari, mentre si tagliano pensioni, sanità, istruzione. Le spese militari servono solo a garantire alle potenze imperialiste, Italia inclusa, strumenti utili per una competizione globale sempre più disumana, feroce e pericolosa.
È necessario rompere con la Nato e difendere i diritti dei popoli oppressi contro ogni imperialismo a partire da quello di casa nostra, destinando le risorse pubbliche così liberate alla scuola, alla sanità, alla previdenza, al lavoro.
Per prendere contatti e per aderire o promuovere campagne politiche sui temi sopra elencati si può scrivere all’indirizzo di posta elettronica del Coordinamento aretino: csopposizionearezzo@gmail.com