Sopravvissuta all’attacco dei vandali, perfino ignari del suo richiamo ad uno dei momenti storici del calcio aretino espresso attraverso un messaggio di amore, ora rischia di sfaldarsi insieme all’intonaco che la conserva da anni su una parete del sottopassaggio di via Vittorio Veneto.
“Sei bella come la rovesciata di Menchino” è la scritta lasciata qualche anno fa sulla parete con lo spray da un innamorato in omaggio ad una donna e alla prodezza di Menchino Neri contro il Campobasso: una scritta che qualcuno ha definito un monumento, comunque finora tutelata come se un monumento lo fosse davvero, anche se solo dopo il passaggio di qualche vandalo, ma che ora sta cedendo insieme all’intonaco.
E nessuno, neppure a Palazzo Cavallo, che pure ne aveva impedito la cancellazione, sembra più preoccuparsene: già da una decina di giorni nessuno si cura non solo di dare un ritocco all’intonaco, ma neppure di rimuovere i calcinacci caduti sul marciapiede del sottopassaggio.
E pensare che sono a due passi dai cavallotti che dovrebbero costringere i ciclisti indisciplinati a portare la bici a mano: tanta cura per nulla visto non c’è un ciclista che scenda dalla sella.
Ormai tutti hanno imparato a pedalare tra i cavallotti.
Ora devono solo imparare ad aggirare i calcinacci.