Ieri per il ciclo “Etica mente”, gli interessanti incontri che ogni anno vengono organizzati dall’associazione Castelsecco, ora in collaborazione con la Fondazione Guido d’Arezzo e l’Università di Siena, si è parlato di etica ed informazione con i giornalisti Sergio Rizzo, Sergio Valzania e Carlo Sorrentino.
Per informazione diciamo subito che il convegno è ritardato perché il sindaco di Arezzo aveva telefonato dicendo che sarebbe arrivato a minuti.
Ma dopo circa venti minuti l’agitazione era palpabile e Mario bruni presidente dell’associazione Castelsecco dà il via.
Solo quando Sergio Rizzo sta parlando arriva trafelato il sindaco Ghinelli, un po’ “sgarrupato” come quando si esce da una “sveltina”, ma giustificato.
Il dibattito sull’informazione non è facile e si rischia di cadere nel “già visto”.
Ma i relatori sono pezzi da novanta del giornalismo e riescono a tenere dritta la barra dell’attenzione.
Perché oggi è la quantità di notizie che forma una matassa complicata che l’informazione deve sbrogliare tenendo presente che gli individui sono sempre più “ingombrati” dalle notizie stesse e quindi anche più distratti.
E poi come dice Rizzo, l’informazione può essere imparziale, o è invece, dopo i fatti, diversità di opinioni?
Più categorico Sergio Valzania che afferma : chi non crede a niente finisce per credere a tutto!
I giornalisti, se la cantano e se la suonano, ed alle domande anche noi de l’Ortica proviamo ad evidenziare la difficoltà che esiste oggi nel formulare pensieri compiuti al posto di annunci e slogan più seguiti dal pubblico.
Ma a travolgere tutta questa impalcatura ci pensa il sindaco Ghinelli, che appena arrivato deve subito ripartire per importanti riunioni circa la nomina per alcune deleghe.
“Lancerò un sasso non piacevole e poi scapperò perché ho un impegno importante”, dice con foga, come se fosse uno di quei ragazzacci che tiravano pietre dai cavalcavia.
E con un parlare a braccio sempre più da politico navigato, lancia agli sbigottiti giornalisti presenti la seguente accusa:
“Dai, non ditemi che nei vostri giornali non esiste una linea editoriale, voi non avrete subìto pressioni, ma le linee editoriali esistono eccome, guardate la campagna stampa contro questa città durante la vicenda Bancaetruria.
Ora vi saluto e VIVA L’ITALIA”.
E parte, soddisfatto, con la sua giacchetta sempre più corta ed il suo ciuffo alla Little Tony un po’ spelacchiato, ma lasciando balbettare a Sergio Rizzo qualcosa e consapevole di aver segnato un gol a suo vantaggio, dimostrando come l’informazione oggi deve essere concisa, precisa e provocatoria.
Chapeau.
A me pare molto molto ineducato. Per il contributo che ha dato poteva fare anche a meno di esserci.