Chi passava stamani da piazza Grande e stradine limitrofe si sarà accorto di come un gran numero di
aretini siano regrediti a livelli di povertà assoluta.
Vestiti di stracci, con segni di pestilenza nel capo, ondeggiavano smarriti in cerca di nuove frontiere. Anche le mucche maremmane erano stupite da una situazione che non si sarebbero mai aspettate in una città ex dell’oro come Arezzo.
Del resto l’impoverimento era avvenuto gradualmente, tra il silenzio delle istituzioni, con la scomparsa di interi settori industriali e bancari, ultimo quello di Bancaetruria ora conquistata da vichinghi del nord, che come nella conferenza stampa di ieri, parlano strano, stretto, con una strana faccia che sembra prendere per il culo.
Qualcuno dirà che è solo un film ma è solo per non spaventarvi.
In realtà noi sappiamo che quello che interessa al sindaco-sceriffo è fare il novello Michelangelo.
Il suo vice Gamurrini gli ha subito detto: ed io sarò il tuo scalpello.
Ne siamo certi, insieme faranno la Pietà!

L’ambizione del sindaco sceriffo di fare Michelangelo getta Arezzo nella povertà
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