‘I Portici’ di via Roma, cuore pulsante della vita sociale aretina e ormai da alcune generazioni consueto luogo di ritrovo, hanno in realtà una storia relativamente breve.
Furono realizzati nel 1928 dalla Cassa di Risparmio di Firenze e dal Comune di Arezzo su terreni adiacenti al lato sud dell’antico Ospedale di Santa Maria del Ponte.
I terreni furono alienati gratuitamente dallo stesso Comune a condizione che venissero costruiti dei portici o Logge ad uso pubblico, a decoro della recente via Roma che, completata appunto tra il 1925 ed il 1928, rappresentava il compimento di un progetto urbanistico più vasto, cominciato intorno al 1865, che portò alla realizzazione di Piazza e via Guido Monaco, di via Petrarca e di via Roma (nella foto a lato via Roma verso il 1920 – sulla sinistra il lato sud dell’Ospedale).
‘I Portici’ si appoggiano alla struttura dell’antico Ospedale il cui complesso architettonico comprendeva l’intero isolato attualmente delimitato dalla stessa via Roma e, sugli altri tre lati, dal Corso Italia, da via Garibaldi e da via Madonna del Prato.
L’Ospedale di Santa Maria sopra ai Ponti, deve il suo nome alla sua particolare ubicazione: fu infatti costruito sopra un ponte voltato sul fiume Castro, all’esterno delle mura duecentesche che costeggiavano l’antica via Sacra, oggi via Garibaldi.
Fondato intorno al 1215 grazie alla donazione di alcuni terreni da parte di Giambianco Visdomini e della moglie Cecilia, nacque con lo specifico compito di dare assistenza e cure agli infermi, ai poveri e ai pellegrini e di accogliere ed allevare i ‘gettatelli’, ovvero i bambini illegittimi abbandonati.
La struttura ebbe quale visitatore d’eccezione anche San Francesco d’Assisi il quale, intorno 1217, fu accolto presso il pellegrinaio dell’Ospedale.
Per diversi secoli, l’Ospedale di Santa Maria sopra i Ponti ha svolto la sua fondamentale attività assistenziale in questa sede, fino al 1924 quando venne trasferito nel nuovo edificio, che tutti noi ricordiamo, situato nei pressi della chiesa di Santa Croce.
Purtroppo scarse tracce sono rimaste dell’antico ospedale: l’attuale piazzetta sopra ai ponti si apre al centro dell’antica area ospedaliera ma non ne conserva alcun ricordo; la sala cinematografica del Supercinema ha preso il posto della chiesa interna all’ospedale che, dai documenti d’archivio risulta essere stata ricca di opere d’arte; dell’antico ingresso decorato con due putti robbiani circoscritti entro tondi di fiori e frutta resta solo qualche testimonianza scritta.