Se a un Paese dell’Unione Europea arrivano 5 miliardi di euro, può spenderli tutti in un’unica grande opera e ottenere una percentuale di realizzazione del 100%.
Ma se un Paese come il nostro riceve — per più della metà a debito! — ben 200 miliardi, deve suddividerli in quaranta opere da 5 miliardi ciascuna. È facile capire che raggiungere il 100% di realizzazione sarà molto più difficile: quaranta cantieri, quaranta iter burocratici e una miriade di “rivoli succhiaroba”, alimentati da partiti nazionali, regionali e locali.
Ad Arezzo, ad esempio, sono stati realizzati importanti lavori idraulici tra la Parata, il Castro e la Bicchieraia, senza contare gli interventi in via Romana, via Chiarini e nelle zone limitrofe. Non è chiaro se siano stati finanziati con fondi del PNRR, ma una cosa lascia perplessi: la spesa per piazza Giotto e Saione.
E poi le buche… Quando riasfaltano, sarebbe utile fare qualche saggio per misurare lo spessore dell’asfalto: giusto per evitare che, come certi vecchi ciabattini, “risolvano” con un millimetro di suola e diano una bella sola alla comunità.



