25.5 C
Comune di Arezzo
venerdì, Luglio 11, 2025
HomeBlogsIo, che di scosse ne so più di un elettrauto coi crampi

Io, che di scosse ne so più di un elettrauto coi crampi

Il gossip di Cesare Fracassi
Memorie elettrizzanti d'infanzia tra scosse, orti e biciclette rumorose

-

Ai miei tempi, quando la corrente si chiamava 125, e se t’attaccavi pigliavi ‘na scossa che ti faceva ballà come Celentano ma senza murire… a meno che unn’eri dentro a ‘na vasca piena d’acqua salata. E lì… pace all’anima tua.

C’avevo sì e no cinque anni, fresco di botte dalla mamma, che mi buttai dalla terrazza co’ due ombrelli in mano, tipo paracadutista della domenica. Finì nell’orto, per fortuna vangato fresco e inzaccherato da un acquazzone che manco Noè…

E lì, tutto inzaccherato e bagnato, venni usato come conduttore umano — sì, tipo filo de rame — da mio fratello, ‘na specie di piccolo Frankenstein de’ poveri, che a otto anni già costruiva radio a galena e faceva esperimenti che nemmeno la Nasa. In mano una lampadina, nell’altra un bicchiere d’acqua con dentro i fili della 220 (sì, all’epoca si giocava così…). Una mano mia, una sua, e via… la corrente faceva girotondo fra noi.

Cavia volontaria, perché avevo cieca fiducia nel genio di casa: due anni prima, per l’anniversario di matrimonio dei nostri genitori, aveva costruito una scatola magica con lo specchio e la lente, e mi proiettò l’immagine della mamma su una parete per due giorni… Madonna, ancora ci penso e mi commuovo.

Avevo la mia lampadina portatile, con quelle pile quadrate a linguine di rame della “Superpila”, e dopo un po’ mi ero già messo a smontare e rimontare interruttori in porcellana come un elettricista del dopoguerra. Il casino era quando c’erano due interruttori per la stessa luce… ma alla fine ce la facevo. Che soddisfazione!

E oggi? Oggi passano ste auto elettriche silenziose come ladri. Nemmeno un trrrrr, trrrrr, trrrrr, come facevamo noi con il cartoncino attaccato ai raggi della bici con la molletta. Quello sì che era rumore di potenza, roba da far girà la testa alle ragazzine!

Queste invece passano zitte zitte… e ti mettono sotto senza nemmeno un “permesso!”. Ma almeno sonasse, ‘sta macchina! Fai un beep, una scorreggetta, qualcosa… ché se no ci si crepa davvero.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
- Advertisment -
clickandfly dervizi foto video con drone o senza per agriturismi cantine

Dello stesso autore

Sostieni L'Ortica

Un gesto per coltivare l'informazione libera.
Sostenere l'Ortica significa dare valore al giornalismo indipendente.
Con una donazione puoi contribuire concretamente al nostro impegno nel fornire notizie senza condizionamenti.
Ogni piccolo sostegno conta: unisciti a noi nella nostra missione per un'informazione libera e imparziale.
Grazie per il tuo sostegno prezioso.
Dona con Paypal