La spiritualità non è un concetto astratto o riservato a pochi: è una componente biologica, presente in ogni essere umano, in ogni epoca e in ogni luogo. La spiritualità nasce dal corpo.
L’essere umano è corpo, e lo spirito è il modo in cui quel corpo esiste nel mondo. È il risultato di un complesso coordinamento di funzioni nervose e comportamentali che consente la percezione di sé stessi in relazione agli altri, all’ambiente e alla cultura.
La spiritualità è quindi una relazione profonda tra il sé e il prossimo, tra il sé e la trascendenza. È la capacità dell’essere umano di connettersi con qualcosa di più grande della propria individualità.
Il cervello materiale genera pensieri, arte, poesia, amore e musica — elementi immateriali che, trascendendo la materia, danno vita alla dimensione spirituale. In questo senso, non c’è contrapposizione tra scienza e spiritualità: anzi, la scienza può essere un ponte verso la spiritualità.
La spiritualità come parte integrante della salute
La salute spirituale è tanto importante quanto quella fisica e mentale. Essa aiuta a dare senso alla propria vita, a comprendere il proprio posto nel mondo e a trovare una direzione.
Essa sostiene l’individuo nella gestione dello stress, nel mantenimento del benessere psicologico e, di conseguenza, contribuisce positivamente alla salute fisica. Numerosi studi scientifici dimostrano che gli indicatori di salute mentale sono fortemente legati alla salute spirituale.
Atti come il volontariato umanitario, il dono di sé agli altri, sono espressioni concrete della spiritualità: ci permettono di passare dalla materia allo spirito. L’amore stesso è un atto relazionale profondamente spirituale.
Verso una nuova definizione di salute
L’attuale medicina sistemica sta progressivamente recuperando le radici spirituali della cura e riconoscendo la spiritualità come parte integrante dell’assistenza sanitaria.
Il disagio spirituale, che si manifesta quando una persona perde il senso, la speranza o la connessione con la propria esistenza, può avere effetti devastanti anche sul piano fisico e mentale.
È in corso un cambiamento epocale: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta rivedendo la definizione ufficiale di salute per includere anche la dimensione spirituale, proponendo una visione più completa e integrata:
“Una condizione di completo benessere fisico, mentale, sociale e spirituale, non esclusivamente l’assenza di malattia o infermità.”
Questo riconoscimento sarà una rivoluzione culturale e scientifica, sancendo che ogni essere umano è biologicamente dotato di spiritualità, indipendentemente dalla religione praticata.
La spiritualità non è separata dalla scienza, ma è profondamente radicata nella nostra biologia e nella nostra esperienza umana. Riconoscerla e coltivarla è un passo essenziale verso una salute piena, integrata e autentica.