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Effetti cumulativi ignorati: un’intera area esposta al rischio senza tutele

A San Zeno e dintorni mai valutato l’impatto complessivo delle attività insalubri: violata la normativa e il buon senso

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Mai valutato, per nessun impianto presente nella zona, l’effetto cumulo…

Nessuna indagine o analisi – neanche una – è stata mai effettuata in tutta l’area di San Zeno, Ripa di Olmo, Pieve al Toppo, Badia al Pino ecc., sugli (evidentemente esistenti…) impatti cumulativi sanitario-ambientali derivanti dalla quantità industriale (è proprio il caso di definirla così) di progetti in essere e/o già approvati ivi insistenti: ciò significa che le valutazioni via via fatte e le autorizzazioni concesse dagli organi competenti sono state svolte esclusivamente con riferimento ad ogni singolo impianto a sé stante, come se fosse in mezzo ad un deserto, senza mai considerare gli effetti complessivi e sinergici dello stesso in piena interazione con gli altri…una vera e propria aberrazione!

Infatti, risulta necessaria – anzi indispensabile e decisiva – la valutazione degli impatti cumulativi di tutte le attività produttive – la maggior parte delle quali industrie insalubri di prima e seconda classe – le cui emissioni inquinanti e nocive ricadono sulla stessa area di interesse, sia avuto riguardo allo stato della situazione attuale che a quella simulata post-operam: tra l’altro, la normativa oggi vigente (All. VII alla parte seconda, punto 5, del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dal D.Lgs. n. 104/2017) impone che nello Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.) occorre fornire “Una descrizione dei probabili impatti ambientali rilevanti del progetto proposto, dovuti, tra l’altro al cumulo con gli effetti derivanti da altri progetti esistenti e/o approvati, tenendo conto di eventuali criticità ambientali esistenti…”.

Ma le autorità preposte non hanno mai obbligato nessuna delle società che operano nell’area di cui trattasi a fare detta indagine – né per l’avvio di nuove attività insalubri che per l’ampliamento di quelle esistenti – così come è evidente l’inerzia di chi dirige le Conferenze di Servizi regionali: e questo è francamente vergognoso, visto che si parla della salute delle persone che vi abitano e lavorano, impotenti recettori della miriade di inquinanti emessi dalle decine e decine di camini presenti…

Fausto Tenti, “Costituente comunista”, Sezione provinciale di Arezzo.

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