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Inaugurazione del busto di Pietro Nenni ad Arezzo: un omaggio alla memoria del leader socialista

Una cerimonia per celebrare una figura storica del socialismo italiano, con la partecipazione di istituzioni e personalità della cultura

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Domenica 6 aprile alle ore 10, presso l’Auditorium dell’Ospedale San Donato di Arezzo, si terrà la cerimonia di inaugurazione del busto dedicato a Pietro Nenni (1891-1980), illustre politico e giornalista, figura storica del Partito Socialista Italiano.

L’opera in bronzo, posta su un basamento in travertino, verrà collocata in via Nenni, nei pressi dell’ingresso dell’ospedale. Il monumento è stato realizzato dallo scultore aretino Giovanni Pelini, noto con il nome d’arte Ilinep.

Alla cerimonia interverranno Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo, Valdo Spini, già vicesegretario nazionale del PSI, e Marco Botti, giornalista culturale e curatore d’arte, che ha collaborato con l’artista in numerosi progetti. Sarà inoltre presente Pierpaolo Fontana Nenni, nipote di Pietro Nenni.

L’iniziativa è promossa dall’associazione Socialisti Aretini e dall’associazione culturale “Pietro Nenni” di Ponte alla Chiassa.

Il maestro Ilinep: un percorso tra scultura e riflessione sociale

Giovanni Pelini, in arte Ilinep, nato ad Arezzo nel 1949, ha iniziato a dedicarsi alla scultura negli anni Ottanta, intensificando la sua attività dal 2000 e ottenendo riconoscimenti a livello nazionale.

Il suo talento è stato consacrato nel 2011 con la partecipazione alla Biennale Art Museum di Chianciano, dove ha presentato il manifesto del “Riflessismo”, un movimento artistico che denuncia i problemi della società contemporanea, promuovendo al contempo una visione di speranza e superamento delle difficoltà. Il movimento ha avuto risonanza internazionale con due grandi mostre collettive: “I Riflessisti” nel 2013 al Museo della Fraternita dei Laici di Arezzo e “Stop Violence” nel 2015 a Kongsvinger, in Norvegia.

Tra i riconoscimenti ricevuti, si segnala il Premio Modigliani a “Spoleto Arte” nel 2017. Nel 2018 il suo lavoro è stato incluso nel volume “ARTuscany. Artisti in Toscana vol. 1”, curato da Marco Botti.

Negli ultimi anni, la sua ricerca artistica si è orientata verso il geometrismo. Tra le sue opere pubbliche più significative si annoverano: “La dea Uni che allatta Ercole adulto” (2012) nel parco archeologico di Castelsecco, il busto di Sandro Pertini (2014) nel Parco Pertini di Arezzo e l’installazione “H2O˃AU” (2023) nel bosco di Saccione.

Tra le sue mostre personali si ricordano l’esposizione del 2010 a Palazzo Panciatichi di Firenze, quella del 2018 al Museo MIIT di Torino e “Jeanne”, dedicata ad Amedeo Modigliani e allestita al Circolo Artistico di Arezzo nel 2021.

Nel 2023 ha donato l’opera “Disperazione” all’Ambasciata dell’Ucraina a Roma ed è stato inserito nell'”Atlante dell’Arte Contemporanea”, presentato ufficialmente al Metropolitan Museum of Art di New York.

 

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