Ti ricordi?
Eravamo vento e rincorrevamo i giorni,
leggeri come foglie che non temono l’autunno,
forti come onde che non conoscono sponde.
Ci bastava uno sguardo,
un battito di ciglia rubato al tempo,
per sapere che il mondo
si stava aprendo per noi,
che ogni strada era possibile,
che ogni notte avrebbe avuto
un’alba da scoprire insieme.
Le nostre mani si cercavano
senza bisogno di scuse,
le dita intrecciate come radici giovani
ancora ignare della terra che le avrebbe nutrite.
Ridevamo forte, troppo forte,
come se il silenzio non potesse appartenerci,
come se il futuro non avesse mai ombre.
E quando ci baciavamo,
il cielo tratteneva il respiro,
sospeso nel nostro istante infinito,
complice e spettatore
di quell’amore senza misura,
senza confini,
senza il peso delle domande.
Poi la vita ci ha portati altrove,
ci ha dato in cambio altre storie,
altri giorni, altre mani da stringere.
Ma a volte, nelle sere di vento,
quando il mondo sembra più leggero,
mi chiedo se anche tu
ricordi ancora quel tempo
in cui eravamo solo cuore e respiro,
in cui non camminavamo sulla terra,
ma volavamo senza paura.
S.S.C.