11 C
Comune di Arezzo
mercoledì, Aprile 2, 2025
HomeBlogsUna notte d’estate: scherzi, avventure e ricordi di gioventù

Una notte d’estate: scherzi, avventure e ricordi di gioventù

Il gossip di Cesare Fracassi
Un'estate del 1965, tra spiagge, scherzi goliardici e giovani pieni di vita, un gruppo di amici vive una notte di avventure memorabili e imprevisti

-

Daniela era una ragazza carina, non una bellezza da copertina, ma il suo carattere aperto e solare la rendeva speciale. I suoi capelli castani, che sfumavano nel biondo, e gli occhi azzurri brillavano di furbizia e determinazione. Esile, di statura superiore alla media, con un’agilità e resistenza che sembravano innati, attirava l’attenzione ovunque andasse. Single, ma sempre notata, soprattutto quando, con la sua pelle ambrata, passeggiava verso il pattino per un bagno al largo.

Era il 1965, e noi eravamo un gruppo eterogeneo di giovani: provenivamo da Arezzo, Milano, Varese e Prato. Le ragazze di Prato, ospiti in una pensione di famiglia, includevano anche una giovane coppia di Piacenza: lei, formosa e minuta; lui, magro e dall’aspetto serio, quasi da impiegato di banca. Tra i ragazzi di Varese c’era anche il Bossi, ma non si amalgamavano molto con noi: erano un po’ troppo esuberanti, e li avevamo presto lasciati ai loro eccessi.

Noi tre di Arezzo, con patenti appena conseguite, avevamo due auto: una Bianchina e la mia Fiat 500 usata, con sedili estivi e portiere controvento. Tra le risate e le serate spensierate, stringemmo amicizia con il gruppo di Milano, un mix di ragazzi e ragazze. Ogni sera, dopo cena, ci trovavamo al bar, dove un barman, abile come un mago con le carte, ci intratteneva. Intanto, lo sguardo del marito della coppia di Piacenza era sempre fisso su Daniela, affascinato dalla sua vivacità.

Dopo qualche sera, misi in atto il mio piano, mi avvicinai al maritino lasciato solo dalla giovane mogie, e gli dissi che la Daniela si era stufata di scopare con noi e che necessitava di novità e che ogni sera andavamo nel bosco della Versiliana, in due in tre a farsela e che lei era ninfomane e che necessitava sempre….., ma aveva un fratello che la seguiva e che praticava palestra e culturismo e che era molto geloso della sorella.

Preparammo tutto con cura: nei giorni precedenti avevamo individuato un capanno immerso nel bosco. Con un po’ di astuzia, il marito riuscì a liberarsi della moglie, con la scusa di un incontro di boxe a Viareggio. Durante il tragitto, lui insisteva per arrivare per primo. Io gli dissi che lo avrei accompagnato a piedi, mentre gli altri ci avrebbero raggiunti in auto.

Arrivati al capanno, tutto sembrava procedere come previsto. Chiamai Daniela, che si fece vedere mezza nuda in costume, avvicinandosi al capanno. Ma quando il nostro “fratello geloso” – un ragazzone di Milano – doveva entrare in scena, accadde l’imprevisto: la tensione, l’atmosfera del bosco e la notte lo fecero svenire. L’intero piano si sgretolò. Cercai di salvare la situazione e, fingendo panico, dissi al marito: “È andato tutto storto, qui ci mettono tutti in galera! Daniela è malata!”. Lui, confuso e spaventato, mi seguì e lo riaccompagnai alla pensione.

Tornai al capanno per vedere come stessero gli altri: il ragazzone di Milano si stava riprendendo, pallido come un lenzuolo, mentre Daniela, ormai rivestita, lo aiutava insieme agli altri.

Il giorno dopo, la giovane coppia partì senza dire nulla. Dei miei amici di Arezzo, due sposarono ragazze di Prato. Daniela sparì dalla mia vita, e del ragazzone di Milano non ebbi più notizie. Qualche anno dopo, rividi il Bossi in televisione: era diventato un cantante. Quanto a me, ritrovai la mia ex fidanzata, che nel frattempo si era fidanzata con un giovane aitante di Prato.

Quella notte, con i suoi scherzi e le sue assurdità, rimase per sempre impressa nei ricordi di un’estate ormai lontana.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Articolo precedente
Articolo successivo
Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
- Advertisment -
clickandfly dervizi foto video con drone o senza per agriturismi cantine

Dello stesso autore

Sostieni L'Ortica

Un gesto per coltivare l'informazione libera.
Sostenere l'Ortica significa dare valore al giornalismo indipendente.
Con una donazione puoi contribuire concretamente al nostro impegno nel fornire notizie senza condizionamenti.
Ogni piccolo sostegno conta: unisciti a noi nella nostra missione per un'informazione libera e imparziale.
Grazie per il tuo sostegno prezioso.
Dona con Paypal