Il tempo passa inesorabile, lasciando i suoi segni sul corpo: rughe, capelli grigi, movimenti più lenti. Eppure, mentre il fisico cambia, l’anima resta intatta, come un diamante che non perde mai la sua brillantezza. Non importa quanti anni passino, i nostri sogni, emozioni e desideri continuano a pulsare con la vitalità di sempre, sfidando ogni stereotipo sull’età.
Un esempio potente, che ho già menzionato in un altro testo di questa verità, lo troviamo in “L’Uccello di Rovo”. Barbara Steynwick, vicina ai 90 anni, è ancora capace di un amore autentico e profondo per il giovane sacerdote Ralph de Bricassart. Sebbene il suo corpo sia segnato dagli anni, i suoi sentimenti sono quelli di una donna innamorata, immutati nella loro intensità. Questo ci ricorda che, al di là delle apparenze, l’anima non invecchia mai, studi dicono che rimane giovane, di una età compresa tra i 25/35 anni. Chi di voi riconosce questa realtà?
È ormai anacronistico pensare che si diventi anziani a 65 anni. La società e le sue aspettative si sono evolute: oggi si lavora fino a 67 anni o oltre, e molti ricevono la pensione addirittura a 71 anni. Come ha recentemente sottolineato un telegiornale, è sempre più comune considerare la soglia degli anziani a 75 anni. La vita si è allungata e con essa anche la capacità di vivere pienamente e attivamente molto più a lungo rispetto al passato.
Guardando negli occhi di una persona anziana, ci si accorge che l’anima non invecchia. Dietro uno sguardo che può sembrare stanco si nasconde la stessa vitalità di un tempo, i sogni di una gioventù mai svanita, la voglia di amare e stupirsi ancora. Questo si manifesta nei piccoli gesti: una risata, un abbraccio o la passione per un nuovo progetto.
In una società che esalta la giovinezza esteriore, è importante ricordare che la bellezza dell’anima è senza tempo. Le rughe raccontano storie di vita, ma l’essenza profonda di chi siamo rimane luminosa, immutabile, capace di provare emozioni con la stessa freschezza del passato.
L’età non è una barriera per i sogni e l’amore. Sempre più persone iniziano a riscoprirsi in età avanzata: amori, amicizie, nuovi interessi. Il corpo può cambiare, ma i sentimenti restano. Non è raro vedere un anziano innamorarsi come fosse la prima volta o impegnarsi in progetti che rinnovano il suo entusiasmo. Come diceva Victor Hugo, “Quaranta è la vecchiaia della giovinezza; cinquanta è la giovinezza della vecchiaia”. Viviamo in un’epoca in cui l’età è solo un numero e l’anima conserva per sempre la sua freschezza. La vera giovinezza non si misura negli anni, ma nella capacità di stupirsi, amare e vivere intensamente.
Il corpo invecchia, è vero, ma l’anima resta giovane e piena di possibilità. È ora di abbandonare l’idea anacronistica che si diventi anziani a 65 anni. La vita non finisce, si trasforma, e ci regala una nuova stagione per scoprire il mondo con occhi diversi. Che si abbiano 30, 50 o 75 anni, ciò che conta davvero è mantenere viva quella scintilla interiore, quella gioia che ci ricorda che siamo molto più del nostro corpo. L’anima è eterna, e con essa il nostro potenziale per vivere una vita autentica e piena di significato.
S.S.C.