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venerdì, Marzo 7, 2025
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Il bello dell’ordinario: scoprire la magia delle piccole cose

Rallentare per riscoprire il senso autentico del quotidiano

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Viviamo in un mondo in cui tutto sembra dover essere spettacolare per meritare attenzione. Ci insegnano a puntare in alto, a inseguire grandi successi, a guardare lontano. Eppure, spesso ci dimentichiamo che il vero valore, quello che dà senso al nostro quotidiano, si nasconde nei dettagli più semplici.

La bellezza delle piccole cose non richiede luoghi esotici o esperienze straordinarie. È ovunque, se solo ci fermiamo a guardare. Un raggio di sole che attraversa le tende al mattino, il rumore della pioggia contro i vetri, un sorriso scambiato per caso per strada. Sono momenti ordinari che racchiudono una potenza straordinaria.

Tutte le città, grandi o piccole, offrono questi tesori nascosti. In un angolo di strada che si illumina al tramonto, in una vecchia bottega dove il tempo sembra essersi fermato, o nel profumo del pane appena sfornato che si diffonde nell’aria. A chi sa osservare, ogni luogo diventa un mosaico di storie e dettagli unici, capaci di trasformare una giornata qualsiasi in qualcosa di speciale.

Ma quanto ci fermiamo davvero a notare ciò che ci circonda? Spesso siamo talmente assorbiti dalle urgenze quotidiane che il bello sfugge al nostro sguardo. Passiamo accanto a una panchina decorata, a un graffito che racconta una protesta o un sogno, a un giardino curato con amore, senza accorgercene. Eppure, è in questi dettagli che una città, una vita, si rivelano nella loro autenticità.

Rallentare non significa sottrarsi ai ritmi moderni, ma imparare a scegliere dove mettere la nostra attenzione. Invece di scrollare distrattamente sullo schermo, possiamo osservare la realtà che ci circonda, che spesso è molto più affascinante di quanto pensiamo.

Le piccole cose ci insegnano anche una lezione importante: il valore dell’essenziale. Un gesto gentile, una parola detta al momento giusto, il silenzio condiviso con una persona cara. Sono frammenti che sembrano invisibili, ma che costruiscono la trama delle nostre giornate, e, a lungo andare, la nostra felicità.

E tutto questo, in fondo, è completamente gratuito. Un sorriso non costa nulla, ma può cambiare una giornata. Uno sguardo di complicità non ha prezzo, ma regala un senso di appartenenza. Un gesto gentile, come cedere il posto o dire una parola di conforto, non richiede grandi sforzi, ma crea connessioni profonde. La bellezza delle piccole cose ci ricorda che le ricchezze più grandi sono quelle che non si possono comprare, ma solo condividere.

In questo senso, ogni luogo diventa speciale. Non serve viaggiare per ritrovare il senso del meraviglioso. A volte, basta alzare lo sguardo camminando per il proprio quartiere, notare come la luce cambia su un vecchio edificio, o scoprire una libreria nascosta che non avevamo mai notato. È come se il mondo, silenziosamente, ci invitasse a vederlo davvero, al di là della fretta.

La vera sfida è vivere con occhi nuovi, anche quando il paesaggio ci sembra già conosciuto. Perché la bellezza non è mai nello straordinario, ma nell’ordinario che abbiamo imparato a trascurare. Ecco perché vale la pena fermarsi, respirare, ascoltare.

Il bello delle piccole cose ci insegna qualcosa di profondo: che la nostra esistenza non si misura dai grandi successi, ma dalla capacità di vedere il sacro nell’ordinario. Un fiore che cresce in una crepa dell’asfalto, una risata improvvisa che rompe il silenzio, il profumo del caffè al mattino. Piccole cose, sì, ma che danno colore a tutto il resto.

E allora, che ci troviamo in una grande metropoli o in un piccolo borgo, ricordiamoci di guardare, davvero. Perché nella vita non c’è nulla di piccolo, se siamo capaci di vederne la magia. E questa magia, gratuita e universale, ci unisce tutti.

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Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari, nata a Milano nel 1955, si trasferisce a Melzo nel 1990. Membro del “GAM” dal 1997, partecipa a mostre locali esplorando diverse tecniche artistiche: ritratti a matita, dipinti a olio, sculture in argilla e quadri in resina. Ha fondato una galleria d’arte e una scuola di cake design. Il quotidiano Il Giorno ha descritto via Napoli 37 come “la Montmartre di Melzo”. Attualmente, si dedica principalmente alla scrittura.
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