Incredibile, ma vero! A Castiglion Fiorentino, proprio nel cuore del nostro splendido paesaggio, è sorto un nuovo centro commerciale, un’innovazione senza pari: una nuova IKEA… alla discarica abusiva dell’ex zuccherificio! In una località eccezionale, dove la bellezza dell’abbandono si mescola con l’arte del conferire rifiuti. Quasi come un’opera d’arte urbana, l’isola ecologica “ABUSIVA” ha attratto nuovi arrivi: bottiglie di plastica, sacchetti di immondizia e perfino vecchi mobili. Un vero e proprio “buffet” per chi ama l’ecologia… a modo loro!
Come ci insegna la nostra amministrazione, se la proprietà non si preoccupa della pulizia, niente paura, ci pensa il Comune, con il suo eccezionale spirito di collaborazione, naturalmente addebitando le spese alla proprietà stessa. Un colpo di genio per stimolare la partecipazione civica! Ma, attenzione, non osate scrivere che è area privata, perché inquinare è un’arte che non conosce confini, nemmeno quelli delle aree pubbliche.
Eppure, nonostante questa nuova perla di “civiltà”, ci sono ancora chi osa lamentarsi! Siamo forse meno civili di quanto ci dipingiamo? La risposta è semplice: NO, siamo molto più furbi! Non c’è nulla che un po’ di spazzatura strategicamente posizionata non possa risolvere, basta guardare i commenti su Facebook. Chi dice che non siamo un modello di progresso e educazione ecologica? Non vi preoccupate, i nostri cittadini continuano a lottare per il primato del “non essere notati”, se non fosse per l’incredibile rassegna di inciviltà a cielo aperto. E se volete davvero fare una passeggiata nell’evoluzione della specie, non dimenticate di passare dalla discarica “all-inclusive”. È un’esperienza che vi lascerà senza parole… a meno che non si tratti di “parole colorite”.
Purtroppo, gli idioti sono sempre in agguato, come suggerisce uno dei commenti più illuminanti: “Effetti dell’evoluzione del Darwiniano Uomo Erectus: Uomo Zozzo!” Già, cosa ci si può aspettare da una civiltà che trova comodo gettare l’immondizia dove meglio crede, con l’aggiunta di qualche telecamera a sorvegliare l’arte del parcheggio… o meglio, del “deposito strategico” dei rifiuti.
In ogni caso, se passate di lì, non dimenticate di fare una visita alla “nuova discarica”. Non è una semplice discarica, è il nostro modo di dire “benvenuti nel futuro”.
Non paghi del primo capolavoro, sul viale dell’ex zuccherificio troviamo un’altra discarica. Anche questa posizionata in modo strategico: facilissima da raggiungere e perfetta per chi vuole liberarsi di rifiuti ingombranti senza il fastidio di recarsi all’isola ecologica ufficiale. Non sia mai che si spenda qualche minuto in più per il bene della collettività!
A poca distanza, nella frazione di Manciano, troviamo un altro esempio di maestria ambientale. Una discarica abusiva “dismessa in attesa di bonifica” (una frase che è già leggenda locale). Qui la natura fa il suo corso, lentamente inglobandomateraai, taniche e plastica, trasformandoli in un nuovo ecosistema che sicuramente Darwin avrebbe trovato interessante. Uomo Erectus? Macché! Uomo “Zozzus” è la nuova frontiera dell’evoluzione.
Questi luoghi non sono solo discariche: sono veri e propri musei a cielo aperto, testimonianze della nostra incapacità di gestire i rifiuti e, soprattutto, del nostro talento per ignorare l’ovvio. Chi si lamenta, poi, del sacchetto fuori dal cassonetto (come ci ricorda un commento social illuminante), dovrebbe ammirare la coerenza del nostro “sistema”.
Perché installare più cassonetti quando possiamo decorare il territorio con “isole” abusive? E invece di bonificare, perché non godersi la bellezza selvaggia del degrado?
Le reazioni online ci confermano che il problema è sentito, ma spesso con un tocco di ironia:
- “Tutto il mondo è paese”, ci ricorda Maurizio. Eh già, ma qui siamo un paese che eccelle.
- “Effetti dell’evoluzione di Darwin: Uomo Zozzo!” esclama un altro utente, forse colpito dall’ingegno di chi trasforma il comune in un grande deposito.
- “Sta diventando una discarica a cielo aperto,” lamenta Claudio, come se non fosse già evidente.
E così, mentre il Comune studia se addebitare le spese di bonifica alla proprietà o lasciar tutto così com’è, il “Triangolo dello Spreco” continua a crescere e prosperare. Chissà, magari un giorno diventerà una destinazione turistica. Per ora, godiamoci questa nuova frontiera dell’inciviltà, dove ognirifiuto abbandonato racconta una storia di indifferenza.