Con grande sollievo molti aretini, specie quelli che abitano nel centro storico e nelle zone in cui la masnada di turisti della Città del Natale si affolla, sta contando con impazienza i giorni che mancano allo sbaracco di questa folle iniziativa incoraggiata dall’Amministrazione.
Mentre tutte le città come Venezia, Firenze, Roma, Napoli stanno protestando e arginando l’overtourism, la gentificazione e i catastrofici danni di masse indistinte di gente che invade e scarnifica quei luoghi, Arezzo insiste demenzialmente in senso opposto.
Una scelta insensata, assurda, che mortifica e penalizza chi vive qui tutto l’anno, costretta perr due mesi a sentirsi sacrificata per fare divertire i turisti, senza aver nessun beneficio.
Si, perché ristoratori e albergatori che godono del flusso di denaro turistico sono pochi, sempre i soliti, mentre per la stragrande maggioranza solo disagio, fastidio e soprusi.
Arezzo è fatta sopratutto di impiegati, operai, pensionati, casalinghe, studenti, imprenditori, che di questo mostruoso carrozzone non beneficiano, anzi ne sono danneggiati.
Difficoltà di parcheggiare vicino a casa, rischio multe assiduo e costante, auto dei visitatori e bus turistici ovunque, perfino dentro a giardini e piazzole private, strade bloccate, code chilometriche per entrare e uscire dall’autostrada, percorsi obbligati labirintici per percorrere pochi metri, addirittura sensi obbligati di marcia a piedi, col rischio di metterci due ore per tornare a casa propria.
Tutto questo e altro: spazzatura, lerciume e rifiuti ovunque, pagati da chi ci vive e non dai turisti, schiamazzi e casino sotto le abitazioni del centro storico a qualsiaisi ora, senza contare le lamentele di molti negozianti, che sommersi dal flusso di gente a rullo compressore, non hanno possibilità di far entrare qualcuno nei negozi (vedi Corso Italia).
In compenso nelle periferie o al d fuori della Città del Natale, desrtificazione, abbandono e indifferenza, come se Arezzo fosse solo una piccola parte e non il tutto.
Il tam tam mediatico, degli organi di informazione esalta e glorifica questo assalto natalizo, senza però evidenziare tutto il lato oscuro, il rovescio della medaglia.
Tanta, troppa gente è stufa e non vorrebbe più queste iniziative, almeno non così invasive e durature.
Voci che abbiamo raccolto ovunque, davvero una moltitudine infastidita e irritata da un’atteggiamento istituzionale che calpesta e non tiene conto dei diritti di chi ad Arezzo ci vive e ci lavora tutto l’anno.
L’auspicio di molti cittadini è veramente uno stop alla Città del Natale fatta così, ma chi amministra Arezzo, che ascolta solo una certa parte economica che poi decide davvero la governance reale, dovrebbe capire che qualcosa non va bene, che la protesta seppure non pubblicizzata è molto sentita.
Ci auguriamo che tutto possa cambiare, sapendo conciliare il turismo con l’esigenza di chi è cittadino stabile.
Ma sappiamo già che, di fronte al soldo facile, certe orecchie faranno fatica ad ascoltare.
Firmato: Suschino
Da residente nella zona del Prato sottoscrivo ogni parola. Arriveranno le elezioni comunali! … Aggiungo pure che anche le chiese della parte di Città occupata dalla Città del Natale (ma non si sa più di Chi) per quasi 2 mesi sono infrequentabili per il culto e la preghiera, perche’ occupate da orde di maleducati schiamazzanti e lordanti.
Parole sante! Ne abbiamo le palle gonfie di questa cosa, non ci si può muovere che c’è casino ovunque. i confamici incassano e noi solo disagio.
Appello al PD o alle altre forze politiche non confallineate: se volete vincere le prossime elezioni, nel programma scrivete nero su bianco che togliete sta Città del Pitale, vedrete quanti vi votano!
Altro che botoli ringhiosi, siamo in tanti a subire questo Natale devastante, già l’8 Dicembre non se ne poteva più, troppo lungo troppa confusione, traffico, inquinamento, e non solo in centro, anche chi sta fuori ormai aspetta il 7 gennaio per tornare in città.
I piccoli negozi vengono spazzati via da queste manifestazioni, e non mi si venga a dire il solito ritornello dei soldi che portano i turisti perchè allora ci dovrebbero spiegare dove vanno a finire visto lo stato delle strade dei parchi e visto che aumenta anche la TARI.
La bellezza di Arezzo era legata anche alla sua tranquillità e questi amministratori dei turisti e dei confbeneficiari, ma non dei cittadini, hanno sciupato tutto.
Temo che anche il PD sia confsottomesso, SVEGLIA!! chi si opporrà a questo scempio prenderà una barca di voti.
Escluso il primo fine settimana iniziale , davvero infernale , la curva delle presenze e’ stata costantemente in calo , la cioccolata costa di meno andare a comprarla a Lugano e tutto il resto e’ INUTILMENTE CARO . Guadagnano di più i bagni del Prato di molte attrattive , le code sono diminuite o scomparse . Questo non e’ festeggiare il Natale ma solo infliggere un grave colpo alla vivibilità della nostra Città . Ce lo gabellano come un aiuto economico , ma e’ solo un metodo schizofrenico, demagogico ed oramai obsoleto , teorizzato e scopiazzato da associazioni e amministrazioni di mezzo mondo che insistono con le “presenze” , sembrano tutti spiritisti.
Le folle creano solo caos anche nella preparazione ed organizzazione dei ristoranti che non possono fare turnazioni oltre un limite umanamente sopportabile , sia per gli orari sia per riuscire a dare un servizio decente. .
Per non parlare del costante stress di forze dell’ordine e volontari chiamati a sopportare mesi di super lavoro per il guadagno di pochi .
Non e’ tutto da buttare ma tutto va sicuramente rivisto al ribasso , rallentato e goduto senza esaltazioni , ricalibrato per durare nel tempo e riportato nella decenza di un utilizzo rispettoso della cosa pubblica . Le aspettative di guadagno saranno infine tradite dai futuri fatti : speriamo quindi nelle nuove normative che regoleranno i commenti positivi o negativi su locali, luoghi e operatori vari , i soliti like insomma , forse saranno controllati liberandoli dalle manipolazioni degli influencer e dei maghi della pubblicità . Tremate imbonitori , forse accadrà presto :
La Città del Natale ….Non ci piace più !
La giunta è asservita ai commercianti, non si capisce se per stoltizia o altro. La sovrintendenza tace sui danni al patrimonio culturale, la procura non indaga, la finanza non controlla, i vigili si preoccupano solo di far spostare le macchine dei residenti, ma non controllano i tanti abusivi che occupano i pochissimi posti riservati, l’auto blu del sindaco scorazza e parcheggia impunita (ma non potrebbe) mentre il vescovo non può nemmeno uscire dal garage. Non si tiene conto dei diritti di chi in centro ci vive e che si vede negato il diritto alla mobilità ed anche ad un’assistenza tempestiva (provate a far arrivare un ambulanza). Chi in centro ci vive tutto l’anno e lo tiene ben conservato viene trattato come un fastidioso intruso.
Ricordiamocelo alle elezioni.
Una città che fino a qualche anno fa era tranquilla, vivibile, a misura d’uomo, ora è diventata una bolgia infernale, negozi chiusi a rotta di collo, sostituiti da un milione di bar, ristoranti, bed and breakfast.
Una corsa al mangificio, svuotata per i residenti e ricostruita per trastullare i turisti.
Se il progetto per Arezzo è questo, che lo dicano i superconferoi, così i residenti o si trasferiscono altrove o diventano tutti camerieri, autisti di trenini o baristi fast food.
Se però alle prossime elezioni comunali vinceranno sempre gli stessi, allora per la città non c’è speranza, il famoso trenino di natale arriverà dritto dritto nel….a tutti
I residenti non contano niente, sono solo accessori fastidiosi a chi deve riempirsi le tasche, che sicuramente vive al calduccio fuori dalla bolgia.
Ci vorrebbe un assegno di risarcimento per ogni famiglia del centro storico colpito da questa sciagura, la ZTL gratis e non a pagamento, abbuonata la TARi e agevolazioni varie.
Non dimentichiamo poi che anche in estate/autunno/inverno tra festival musicali, corse ciclistiche e automobilistiche, fiere, mercatini e altre cose che mettono sempre in quella zona, la rumba di disagi si prolunga tutto l’anno.
Non siamo Firenze, non siamo Venezia, la città non ha bisogno di Disneyland, ma di strade riparate, cantieri conclusi, decoro, pulizia e magari più lavoro e sostegno ai cittadini.
Come detto sopra, attendiamo le elezioni per vedere se gli aretini hanno capito che questa oligarchia economica di pochi soggetti serviti dalla politica possa tramontare definitivamente.
Di questa mattina un articolo su QN intitolato :
“ In Città banchi Tirolesi per sempre “
Non basteranno le elezioni o qualsiasi altro potere , ancor meno quello “temporale” che si adegua istantaneamente , sono tutti Dei e colleghi con il Dio Quattrino . Non ci resta che sperare in un tracollo di quest’ultimo ,come in guerra quando finiscono le munizioni , ma questi per occupare la cosa pubblica son capaci di tutto , anche di tirarci le pantofole tirolesi gratis .
Nessun politico mollerà il succoso boccon de’ ghiotti, peccato che tutto è a scapito dei diritti degli aretini.
Mi piacerebbe sentire qualche dichiarazione del PD o M5S locale su cosa pensa davvero della Città del Natale, ma credo che sia scontata la risposta, purtroppo.
Vediamo come ci sia, in un certo qual modo, la capacità d’indignarsi, manca completamente quella di vergognarsi.
Da residente zona Catona. Siamo chiusi in casa accerchiati da un esercito di camper senza soluzione di continuità. Parcheggiano ovunque. I marciapiedi non esistono più. Spingono il retro dei camper dentro giardini condominiali. Rompono suppellettili. I furgonati, che evidentemente non hanno hanno bagni, scaricano gente che fanno I bisogni ovunque. Massa di arroganti, maleducati, a volte aggressivi. ” ci dovreste ringraziare che vi portiamo soldi”. Ma per l’amor di Dio. Eppure, se i nostri politicanti volessero seguire gli altoatesini, saprebbero bene che su i camper il centro città lo vedono col piffero
Qui vogliono parcheggiare in bocca all’evento.
Chiati i vigili
Scritto ai vigili e al comune
Risultato…peggio di prima
Viva la befana che tutte le feste si porta via
Pessima immagine, ai tanti forestieri di fine e capo d’anno, quella che dà Piazza Grande sottosopra, con lo smontaggio del “mercatino tirolese”.
La città del Natale deve finire. Ne fanno dappertutto, infatti l’edizione 2024 e’ stata semivuota. Teniamoci solo il Prato, senza Ruotona. Per il resto liberiamo il Centro Storico da questa invasione. Bravi voi dell’ Ortica che parlate chiaro e non siete schiavi di certi poteri in mano ad ignoranti. L’importante è che destra o sinistra la prossima amministrazione cambi rotta. Ben vengano le mostre d’arte tipo Vasari. Non questo sottoprodotto commerciale .Quello vogliamo!
Con la città del Natale, i residenti e in fondo gli aretini fan come il can de Betto , quel’altri chiavavano e lui se leccava le palle
Il mio cane era molto più fortunato , residenti e aretini lo prendono in …..