“In ogni relazione ci sono equilibri delicati che, se trascurati, rischiano di spezzarsi. Spesso capita di trovarsi in una situazione dove una delle due persone dà di più, mentre l’altra sembra dare per scontato tutto ciò che riceve. Questo crea una frattura sottile ma profonda, che lentamente erode il legame coniugale.
Immaginiamo una situazione comune: una coppia in cui la moglie lavora fuori tutto il giorno, impegnata a costruire la sua carriera, mentre il marito gestisce la casa, o viceversa. Tuttavia, il problema non è tanto il lavoro in sé, ma il fatto che uno dei due partner non si senta apprezzato. Non importa quanto sforzo venga messo nelle faccende quotidiane o nei gesti di affetto, perché tutto viene ridotto a qualcosa di “minimo,” come se fosse il dovere e basta. “È il minimo che puoi fare,” si sente ripetere continuamente. Questo atteggiamento non fa altro che mettere nell’angolo chi, nonostante le difficoltà, cerca di mantenere l’equilibrio nella relazione.
In molte coppie, questa dinamica può diventare soffocante. Quando uno dei due si sente sempre sottovalutato, non riconosciuto per i suoi sforzi, il matrimonio comincia a mostrare segni di cedimento. È come se ogni piccolo atto di dedizione venisse oscurato da aspettative sempre più alte, senza mai un ringraziamento o un segno di gratitudine. In queste situazioni, il dialogo si spegne e ciò che rimane è solo una coesistenza vuota.
L’altra faccia della medaglia è il partner che, pur essendo consapevole della rottura, rimane bloccato per affetto o debolezza. Non si decide a fare un passo avanti per affrontare la situazione, sperando sempre in un cambiamento che spesso non arriva. Questo crea una sorta di stallo emotivo, dove la frustrazione cresce, ma nessuno dei due prende in mano la situazione.
Ci sono uomini, e donne, che si ritrovano a fare due lavori: uno per guadagnarsi da vivere e l’altro, non meno importante, di mantenere una casa e una relazione che sembra crollare sotto il peso delle aspettative. Quando uno dei due smette di collaborare e diventa solo spettatore, la frattura diventa sempre più profonda. E in questo silenzio, a volte intervengono altre persone, come un genitore, che tenta di riempire il vuoto con un aiuto pratico, portando cibo o cercando di dare sostegno. Ma anche questo non può risolvere il problema di fondo.
È una situazione che somiglia alla storia del “Pesciolino d’oro”, della Fabbri editore, dove il desiderio continuo di avere sempre di più finisce per distruggere ciò che di buono già c’è. Quando una persona non riesce a vedere il valore delle piccole cose, finisce per erodere il rispetto e l’amore che tiene insieme una relazione.
Forse il problema più grande non è tanto cosa faccia o non faccia il marito o la moglie, ma la mancanza di riconoscimento reciproco. Ogni relazione ha bisogno di rispetto e gratitudine per crescere. Quando tutto viene ridotto a un “minimo indispensabile,” senza spazio per l’apprezzamento, l’affetto si dissolve. Ed è proprio lì che iniziano i veri problemi: quando l’amore diventa una battaglia silenziosa, una partita dove nessuno vince.
Forse, alla fine, la lezione da imparare è che la forza di un matrimonio non sta solo nei grandi gesti, ma soprattutto nella capacità di vedere e apprezzare le piccole cose. È lì, nella quotidianità, che si costruisce o si distrugge un rapporto”. * S.S.C. *