“Non sono né la prima né sarò l’ultima a percorrere questa strada, ma per me sta diventando un’esigenza molto forte riuscire a viaggiare in questa vita con un carico più leggero. Penserete: “Perché stai diventando anziana!” (o forse lo sono già, anche se la mia anima non lo percepisce ancora! 😂). Ma non è così. Ho conosciuto tanti giovani che, con grande entusiasmo, stanno adottando uno stile di vita più semplice. Vogliono “essere”, non “avere”.
In un mondo così interconnesso e frenetico, siamo spesso spinti ad accumulare oggetti e beni materiali, come se fossero la chiave della nostra felicità. Tuttavia, con il passare del tempo, molti di noi iniziano a percepire questi oggetti non più come strumenti utili, ma come sovrastrutture che appesantiscono la vita, togliendo spazio alla leggerezza e alla libertà.
Vivere con meno non è solo una scelta estetica, ma un vero e proprio modus vivendi. Significa imparare a riconoscere ciò che è davvero essenziale, sia materialmente che emotivamente. Eliminare il superfluo non è una rinuncia, ma un atto di liberazione, un ritorno a ciò che conta davvero. Ogni oggetto che scegliamo di conservare dovrebbe avere un significato, un legame con chi siamo e con il percorso che stiamo vivendo. Forse, è meglio sostituire questi oggetti con fotografie che ci ricordano i momenti importanti della nostra vita. Proprio come un computer sovraccarico di file, anche il nostro cervello ha bisogno di alleggerirsi: le fotografie ci aiutano, con un semplice colpo d’occhio, a ricordare, diventando un balsamo per la nostra anima.
Per molti, questo approccio diventa anche un modo per rafforzare i legami con gli altri. Donare qualcosa di personale, piuttosto che accumulare, è un gesto che crea connessioni, soprattutto con chi non ha ancora intrapreso questo percorso. In questo senso, uno stile di vita essenziale ci invita a dare valore non solo agli oggetti, ma anche alle persone e alle esperienze che arricchiscono la nostra esistenza.
Questa filosofia non riguarda solo l’eliminazione degli oggetti materiali. È una pratica che coinvolge anche la nostra mente e il nostro spirito. Liberarsi dal superfluo significa fare spazio al nuovo: nuove idee, emozioni ed esperienze. In questo processo di semplificazione, ci rendiamo conto che ciò che realmente importa non è tanto ciò che possediamo, ma le connessioni e i ricordi che costruiscono il nostro cammino.
Alla fine, questo approccio non è una moda passeggera, ma un invito a vivere in modo più consapevole, a fare scelte più mirate, e a riscoprire la bellezza nelle cose semplici. Eliminare il superfluo significa anche imparare a dare spazio a ciò che nutre veramente l’anima. Se fosse abbracciato da tutti, potrebbe salvare il pianeta. Certo, il PIL degli Stati ne risentirebbe, ma sono certa che, con una nuova visione, troveremmo comunque valide alternative.” S.S.C.*