Quando si decide di sposarsi, si costruisce un progetto di vita insieme, proprio come si erige un edificio. Si parte con delle fondamenta solide, fatte di amore e passione, e il desiderio di creare una famiglia. Così, mattone dopo mattone, si arriva a realizzare qualcosa di grande: una casa, un rifugio sicuro dove far crescere i figli e costruire ricordi. Ma come ogni costruzione, anche una relazione affronta tempeste, scosse, momenti di cedimento.
In quei momenti di crisi, quando tutto sembra vacillare, la tentazione è quella di allontanarsi, di urlare, di chiudersi. Ma è proprio lì che serve più coraggio! Bisogna avvicinarsi, non allontanarsi! Più si urla, più il cuore si distanzia; più ci si abbraccia, più si trova la via per riavvicinarsi.
Il segreto è semplice, ma potente: abbracciarsi! L’abbraccio ha un potere magico. Può spegnere la rabbia, guarire ferite invisibili e riportare quella complicità che sembrava persa. Personalmente, ho vissuto quasi cinquanta anni di matrimonio con un uomo di 25 anni più grande di me e non è stato sempre facile per noi. Lo rifarei comunque, perché sento proprio che è la mia metà della mela, (magari “bacata”, ma proprio lei! 😂). Eppure, quello che ci ha tenuti uniti è stato il desiderio di mantenere “intatta” la famiglia, cercando la forza di andare avanti, anche quando tutto sembrava difficile.
Certo, ci sono situazioni in cui è giusto allontanarsi, quando c’è violenza o situazioni insopportabili e in cui la frase: “visto e piaciuto”, te lo tieni!” è inaccettabile per la prosecuzione del rapporto. Ma per le piccole crisi, la noia, le incomprensioni quotidiane e caratteriali, “la chiave” è NON permettere che la distanza diventi insormontabile. Cercare di spegnere il fuoco prima che divampi, abbracciarsi, cercarsi, ritrovarsi e parlarsi è il modo per uscirne. Non lasciamo che il tempo, i muri di silenzio, l’acrimonia, o le difficoltà ci separino. Se si vuole… si può! (Se si vuole!).
Sabina Sabrina Crivellari