Lyn e Cerase dietro la luna incontrano un fantasma
I due ragazzi, spediti per 14 o 25 giorni (quanto durava il viaggio di nozze delle due coppie e del trio) in quel centro educativo sull’altra faccia della Luna, diretto da Hammad Zharif, arrivarono che era quasi il crepuscolo serale.
Per chi non lo sapesse, il giorno lunare dura circa 29 giorni terrestri, quindi i due ragazzi, al loro arrivo al terminal lunare, furono muniti di caschi con candele e di un accendino. Tra le cupole ossigenate, con i loro zaini, si persero, e Lyn disse a Cerase di chiedere dove fosse il centro di Hammad, visto che ogni mattina metteva caffè arabico nel latte.Continua a leggere
Al cospetto di Cerase comparivano solo figure femminili, tutte coperte fin sotto i piedi, ma nessuna di loro, con quegli abiti scuri, gli dava ascolto. Anzi, lo ignoravano. Cerase pensò che fosse colpa dei troppi biscotti che intingeva nel caffelatte ogni mattina, che forse gli stavano alterando la pronuncia. Finalmente, una di queste figure si fermò davanti a lui e disse: “Buuuuh!”
Cerase rispose: “Buuh ‘na bella cosa! Che lingua parli? Io sono stato mandato al centro di Hammad Zharif con mia sorella. Tu sai dov’è il centro?”
Colui che aveva fatto “buuh” rispose: “Io sono un fantasma e non so dov’è il centro!”
Lyn allora esclamò: “Questo ci sta prendendo in giro! I fantasmi non esistono! Alza quel mantello nero e vedrai che è solo un travestito musulmano, visto che sono tutte donne e nessuna ci parla!”
Cerase, nel quasi buio lunare, accese una candela del casco con l’accendino che aveva con sé.
Cerase, sorpreso, disse: “Non ha i piedi e non tocca il suolo lunare! Deve essere davvero un fantasma!”
Il fantasma nero rispose: “Ve l’avevo detto! Qui passo inosservato, mi mescolo alle donne quando gli uomini vanno in moschea. E ora è l’ora della preghiera serale!”
Lyn domandò: “Perché hai il mantello nero invece del solito bianco?”
Il fantasma nero rispose: “Quando ero in vita, ero re di un piccolo villaggio nei dintorni di Humaia, la capitale dello stato di Abja, in Nigeria. Quel bischero di Cesare, il vostro antenato, mi ha inserito in questa storia. Quando venne nel mio villaggio, vide un antico insediamento distrutto dal fuoco, e siamo tutti di color carbone affumicato. Cerco di fare paura, ma sono buono. Anzi, volete una Coca-Cola?”
Lyn, incredula, disse: “Quando torniamo a casa, Cerase, nessuno ci crederà! Chissà se chi legge questa storia crederà ai fantasmi!”
Cerase, ridendo, rispose: “Non farmi venire anche la paura dei fantasmi! Ho già paura degli scheletri! Comunque, hai visto? Questo è buono, ci voleva persino offrire una Coca-Cola! … Eccoci, siamo arrivati al centro educativo di Hammad Zharif!”
Al Centro Educativo e il Ritorno a Casa di Lyn e Cerase
I due ragazzi, entrati nel centro educativo, furono subito separati: c’era infatti il reparto femminile e quello maschile, uno in una bolla e l’altro in un’altra bolla ossigenata. Tuttavia, scoprirono un cunicolo che univa le due bolle sotto il suolo lunare, e ogni tanto si incontravano di nascosto, raccontandosi le loro esperienze.Continua a leggere
Cerase disse: “Sai, Lyn, uno aveva craccato la candela del casco e non vedeva più niente in questa notte lunare. Allora gli ho insegnato a incendiare i peti, ma lui mi diceva che non vedeva comunque nulla perché aveva gli occhi davanti! Poi, alla 193ª ora, è entrato un istruttore dell’ISIS (Istituto Superiore di Insegnamento Scolastico) e, mentre lo faceva, ha avuto un rigurgito di fiamma, e ora ha la lingua tutta bruciata!”
Lyn rispose: “Ma va?! Io, invece, giocando a poker con l’aiuto di Cesare, li ho spogliati tutti! Anzi, ora ho una collezione di mutandine da aprire un negozio di intimo per bambine!”
Quel periodo di formazione nel centro educativo lunare generò una genia di disadattati sociali: ladri, truffatori e persino dirigenti di multinazionali. Offrivano ai propri dipendenti, che avevano uno stipendio di 1600 bufale al mese, una navicella spaziale da 700mila bufale scontata del 20%. Molti di coloro che avevano partecipato a quel corso furono rinchiusi in apposite strutture.
Lyn, nel frattempo, riuscì a comprarsi un casco da Vespa e offriva ai suoi compagni bonbon e liquirizie. Il suo conto in banca aveva ormai raggiunto i tre zeri!