“Buongiorno! Non sono psicologa, ma ho tanto osservato nella mia vita le dinamiche genitoriali perché, pur avendo dei genitori che erano due bravissime persone, (sono primogenita) mi sono sempre sentita, nell’arco della mia vita con dei genitori, “assenti”…
Ricordo pochi insegnamenti da parte loro, che per privacy famigliare non esporrò qui. Mio padre mi diede quattro dritte, tutte corrette (ma proprio quattro, eh, non cinque!), e mia madre una, anche quella esatta! Tuttavia, per il resto ho vissuto il “vuoto” attorno a me.
Parlando di paternità, ho rilevato che essa può assumere molte forme, alcune delle quali lasciano cicatrici profonde nei figli. I padri assenti, i padri coercitivi e, più raramente, i padri equilibrati sono tre modelli che, secondo me, influenzano diversamente la crescita e lo sviluppo emotivo dei figli. Sfortunatamente, non esiste una scuola per genitori, e i padri spesso replicano modelli appresi durante la loro infanzia, inconsapevoli dell’impatto sulle generazioni future. Tuttavia, in alcuni casi, i genitori riescono a costruire relazioni sane con i propri figli, offrendo loro un modello bilanciato di affetto e sicurezza.
Padri Assenti: L’assenza oltre la presenza fisica
L’assenza di un padre non si limita alla mancanza fisica. Molti padri sono presenti fisicamente ma non riescono a connettersi emotivamente con i figli. Non offrono il sostegno affettivo necessario, non ascoltano le richieste emotive dei figli e non partecipano attivamente alla loro vita, lasciando un “vuoto” che può causare cicatrici emotive profonde.
Questo senso di abbandono emotivo genera insicurezze e fragilità nei figli. Le bambine, in particolare, possono crescere con l’idea di non essere meritevoli d’amore, portandole a cercare conferme esterne o a entrare in relazioni tossiche.
Senza un intervento adeguato, le ferite lasciate da un padre assente possono persistere per tutta la vita, influenzando negativamente le relazioni future dei figli e la loro identità.
Padri coercitivi: Il peso di un’autorità soffocante
I padri coercitivi controllano e manipolano emotivamente i figli, creando un ambiente di tensione e paura. Impongono regole rigide, limitano le scelte e soffocano l’autonomia dei figli, portandoli a vivere in uno stato di ansia e insicurezza costante.
Il controllo soffocante spinge spesso i figli a “fuggire” di casa, alla ricerca di libertà e di un’identità propria. Le conseguenze possono essere gravi: ansia, depressione e difficoltà a instaurare relazioni sane.
Padri Equilibrati: Una speranza rara, ma possibile
Nonostante queste sfide, esistono padri che riescono a creare un rapporto equilibrato con i figli, basato sull’amore e sul rispetto reciproco. Questi esempi, seppur meno frequenti, dimostrano che è possibile rompere i cicli di comportamento tossico e trasmettere un’eredità emotiva più sana.
In conclusione, fare il genitore è una delle sfide più grandi della vita e non esiste una “scuola” che insegni come farlo. Tuttavia, riconoscere i propri limiti e le dinamiche apprese dall’infanzia è il primo passo verso una genitorialità più sana e positiva.
S.S.C.