“Buongiorno! Nel corso della mia vita, ho avuto la fortuna di viaggiare molto all’estero, esplorando luoghi e città che hanno arricchito il mio cuore e la mia anima, ma dopo tutte queste belle esperienze, io e mio marito ci siamo guardati negli occhi e abbiamo detto quasi all’unisono: “Bello, bello, bello, tutto molto bello! Ma come l’Italia nella sua interezza non c’è ne! (parere personale!) e tra tutte le regioni, per motivi anche affettivi, visto che i miei genitori, quarant’anni fa si sono trasferiti ad abitare all’isola d’Elba, è la Toscana che mi è nel cuore, senza togliere nulla alla Liguria, dove mi reco spesso perché vi ho una casa, e a tutte le altre regioni d’Italia che, in gran parte, vantano “siti patrimonio UNESCO” e sono veri e propri scrigni di bellezze, tradizioni, arte culinaria, manufatti, moda e folclore.
Una città toscana, tra le tante, che mi ha preso il cuore ed è riuscita a catturare il mio affetto in modo speciale, è Arezzo.
Ricordo con grande emozione le due volte in cui l’ho visitata tempo addietro.
Erano giornate di sole splendente, con il cielo azzurro limpido, tipico di certe giornate toscane. Al centro della città ho il ricordo della maestosa Piazza Grande, con la sua caratteristica inclinazione e le antiche pietre che raccontano secoli di storia. Ricordo anche le eleganti Logge Vasariane che dominano un lato della piazza, con le loro arcate armoniose e colonne in pietra serena.
In compagnia di mio marito, abbiamo passeggiato per le vie acciottolate, lasciandoci trasportare dalla magia semplice che permea ogni angolo di questa città. Se chiudo gli occhi mi torna in mente la visione di strade in cui alcune persone passeggiavano tranquillamente, una coppia che si godeva l’atmosfera romantica del luogo, dei tavolini ben disposti per i bar all’aperto con avventori che sorseggiavano un espresso o degustavano un bicchiere di vino locale, una bimba capricciosa che mangiava il gelato sporcandosi tutte le guance…
La Piazza Grande ci accolse con la sua eleganza senza tempo, e gli affreschi di Piero della Francesca nella Basilica di San Francesco hanno suscitato in me una profonda ammirazione per l’arte e la storia che Arezzo custodisce gelosamente. Ogni chiesa, ogni palazzo raccontava una storia, e io, in quei momenti, mi sentivo parte di quel racconto antico e affascinante.
Gli edifici erano baciati dalla calda luce del sole, creando giochi di ombre e riflessi sulle superfici irregolari delle mura antiche. Gli alberi verdi aggiungevano tocchi di colore e vivacità alla scena, mentre bandiere e stendardi sventolavano in occasione di una festività locale. Mi è spiaciuto non riuscire mai a esserci durante la Giostra del Saracino.
Per i miei amici lombardo/liguri che non hanno avuto modo di avere ancora queste “info” aggiungo che nei giorni che precedono la famosissima Giostra del Saracino, che mi sembra di ricordare che si svolge due volte l’anno: a giugno e a settembre, Arezzo si anima con eventi organizzati dai vari quartieri. Ogni sera le persone si riuniscono per partecipare a feste e attività culturali. Il momento più atteso è la cena propiziatoria, una grande cena all’aperto che si tiene la sera prima della Giostra, con centinaia di partecipanti per ogni quartiere, anche mille! (Devo dire, però, che pur apprezzando l’atmosfera di festa e partecipazione, non posso fare a meno di provare un certo disagio per il rischio che corrono i cavalli in queste manifestazioni, come nell’altrettanto famoso Palio di Siena.
Sono animalista e so che tanti non la pensano come me.
Capisco la tradizione, ma sarebbe ancora più bello se si trovasse un modo per celebrare la storia senza mettere in pericolo questi animali, “chiudo la parentesi!”).
Mi capita spesso di socchiudere gli occhi e, con la mente, trasportarmi in un luogo a me caro, rendendo i ricordi vividi come fossero oleogrammi, incredibilmente reali nella mia mente, riuscendo, se mi concentro a dovere, anche a sentirne i profumi e il chiacchiericcio dei passanti.
Nonostante io sia originaria di Milano, e abiti da più di trent’anni a Melzo, borgo nell’hinterland, sento un legame profondo con la Toscana.
Forse perché ho conosciuto un artista di Arezzo che ha esposto nella mia galleria, molto sapiente, o per un amico di antica data. La loro cadenza toscana mi risuona ancora nelle orecchie e mi è tanto cara perché la mia seconda sorella, nata a Milano, si trasferì con i miei all’Elba da piccola, e lei e suo figlio hanno quella cadenza. O forse è per l’atmosfera calda e accogliente che si respira ad ogni passo.
So solo che Arezzo ha lasciato un’impronta indelebile nel mio cuore.
Oggi ho l’opportunità di scrivere qualche testo, per questo versatile giornale aretino, e ho subito accettato volentieri, perché è un modo per restare vicina a questa terra, una regione che tanto amo.
Spero di poter tornare presto in Toscana, per rivivere quelle sensazioni uniche, e percorrerla tutta, come un tempo, per perdermi nuovamente tra i suoi borghi medievali e respirare l’aria intrisa di storia e bellezza.”
S.S.C.
“… nei giorni che precedono la famosissima Giostra del Saracino … Arezzo si anima con eventi organizzati dai vari quartieri. Ogni sera le persone si riuniscono per partecipare a feste e attività culturali …” ma più che altro per bere!
Grazie per l’info!😂
Peccato che per gli eccessi di Natale, mengo e saracini il legame sia sempre più debole con gli aretini.
Cerchiamo di promuovere Arezzo, degna di essere capitale della cultura, ma la politica l’ha affossata sempre, il Carducci ” basterebbe Arezzo alla gloria d’Italia!”