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Un attimo di luce tra le ombre: chissà quante volte, nella vita, per un soffio, ci siamo salvati?

La vita, un fragile equilibrio tra luce e ombre, dove attimi fugaci possono determinare il nostro destino

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Un attimo di luce tra le ombre: chissà quante volte, nella vita, per un soffio, ci siamo salvati?
“La vita è un susseguirsi di attimi, istanti che scivolano via senza che ci rendiamo conto di quanto siamo fragili. In un battito di ciglia, una scelta inconsapevole, una distrazione o un gioco di luci possono cambiarci il destino per sempre.
Ieri sera, di ritorno da Milano, per “un pelo” non travolgevo un giovane, e dire che fosse bellissimo è dire poco!

Alto, scattante, stava facendo jogging, tra l’altro sulle strisce, e mi si è buttato in mezzo alla strada! Apparve improvvisamente dalla mia sinistra, in orizzontale, verso la mia destra. Tuta nerissima, senza catarifrangenti! Anche se stavo attraversando una via in città, in quel punto solo un fioco lampione riuscì, all’ultimo secondo, a illuminare i suoi bei riccioli lunghi e biondi… riuscii a frenare, e lui, “incoscientemente,” continuò la sua corsa! Sotto quella meravigliosa massa di capelli da cherubino, non potei comprendere se indossasse cuffie, ma penso di sì, perché non avrebbe potuto non accorgersi che lo stavo per investire se avesse avuto l’udito libero da tali marchingegni. Per un attimo, anzi, per più di un attimo, non riuscii più a respirare: lo stavo per prendere in pieno! Poi “vai” a spiegare al 118 che mi si è parato davanti correndo e che la zona era mal illuminata… maledizione! Una imprecazione qui ci sta, siamo umani! Per un secondo in più o in meno, io non avrei più avuto la mia vita, né lui la sua!

Alché, una volta ripresa dallo spavento, mi è venuto da pensare: “Chissà quante volte, senza nemmeno saperlo, siamo passati vicino alla morte? Quante volte abbiamo sfiorato l’abisso senza accorgercene, protetti da una mano invisibile, forse quella di un angelo?”

Pensavo a tutte quelle occasioni in cui la vita ci ha regalato una seconda possibilità: un passo indietro, un respiro trattenuto, un vaso che cade poco dopo che siamo passati o una presa sfiorata con le mani umide, o un lampo che avrebbe potuto spegnere il nostro viaggio in un istante.Chissà quante volte siamo stati protagonisti inconsapevoli di questi “miracoli quotidiani.”

L’immagine dell’atletico ragazzo che, all’improvviso, mi aveva attraversato la strada di fretta, in una sera buia e mal illuminata, continuava a martellarmi la testa! I suoi capelli dorati, brillando per un attimo sotto il fioco lampione, mi avevano fatto accorgere dell’imminente pericolo. Una funesta apparizione! Solo un attimo, una frazione di secondo, e quel bagliore angelico ci ha salvati entrambi da un destino infausto. Lui ha continuato a correre, ignaro del pericolo appena sfiorato, e, una volta a casa, si sarebbe addormentato sereno come un bimbo. Io, invece, al solo pensiero dello scampato pericolo, avevo il cuore che batteva in gola, consapevole che in quel momento fugace tutto avrebbe potuto andare diversamente, rovinando la vita a entrambi.

E poi, un brivido lungo la schiena mi ha fatto riflettere: “Chissà quante altre volte è successo!” Il vaso che non è caduto, il fulmine che ha colpito un albero poco lontano invece che noi, l’automobile che si è fermata a un passo dal marciapiede… Quante volte ci siamo salvati per “un soffio,” grazie, forse, a un “angelo silenzioso” che veglia su di noi, o semplicemente perché il destino ha deciso così.

La vita è un fragile equilibrio, un gioco di “luci e ombre” in cui spesso ci muoviamo inconsapevoli, oppure guidati da qualcosa di più grande. Che sia la fortuna, il destino o un angelo custode, c’è sempre un mistero nascosto dietro ogni pericolo scampato. Ogni respiro che ci è concesso è un dono, un’occasione in più per apprezzare la bellezza di essere vivi.

E mentre riflettiamo su tutte queste piccole “salvezze” quotidiane, non possiamo fare a meno di sentirci grati, emozionati, consapevoli che ogni momento è un’opportunità di vivere con maggiore pienezza, sapendo che, anche quando non lo vediamo, forse, qualcosa o qualcuno… ci protegge.” •S.S.C. *

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Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari, nata a Milano nel 1955, si trasferisce a Melzo nel 1990. Membro del “GAM” dal 1997, partecipa a mostre locali esplorando diverse tecniche artistiche: ritratti a matita, dipinti a olio, sculture in argilla e quadri in resina. Ha fondato una galleria d’arte e una scuola di cake design. Il quotidiano Il Giorno ha descritto via Napoli 37 come “la Montmartre di Melzo”. Attualmente, si dedica principalmente alla scrittura.
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