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venerdì, Maggio 2, 2025
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Calcio giovanile: genitori raggirati da falso procuratore

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La passione per il calcio ha trasformato il sogno di un giovane talento in un incubo per una coppia di genitori. Un uomo di 48 anni, si è reso protagonista di un inganno crudele nei confronti di una famiglia che sognava il successo calcistico per il proprio figlio.

Il falso procuratore, ora irreperibile, ha promesso a questa ignara coppia un futuro radioso per il loro figlio, un promettente centrocampista ancora non diciottenne, militante in una squadra dilettantistica della provincia di Arezzo. La proposta sembrava troppo bella per essere vera: un ingaggio nella squadra svizzera del Lugano o, in alternativa, l’opportunità di unirsi a due club di Serie C.

L’inganno ha avuto inizio quando il presunto procuratore ha chiesto e ottenuto duemila euro in contanti e altri 1800 tramite un bonifico bancario su una carta prepagata intestata alla madre ultrasettantenne del giovane calciatore. Una cifra consistente, che la famiglia ha versato fiduciosa nelle mani di chi prometteva un futuro luminoso per il loro talentuoso ragazzo.

Tuttavia, il sogno è stato di breve durata. Nei mesi successivi, è emersa la verità amara: l’operatore di mercato non solo non era registrato nell’albo ufficiale della Federazione Gioco Calcio (Figc) come procuratore sportivo, ma aveva anche fornito false generalità alla coppia ingenua.

L’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Arezzo ha rivelato che l’uomo, ora accusato di truffa e sostituzione di persona, si era reso irreperibile. Gli atti sono stati inviati alla procura di Lucca, competente per territorio, poiché l’accusa sostiene che la somma in contanti è stata consegnata in Lucchesia prima di una partita tra squadre giovanili.

Il denaro versato attraverso il bonifico bancario, destinato a registrare il trasferimento del giovane calciatore sulla piattaforma online Fifa Trasfert, è stato successivamente tracciato fino a una carta prepagata intestata all’anziana madre del ragazzo, completamente ignara dell’inganno orchestrato dal falso procuratore.

La scoperta del raggiro è avvenuta quando il padre del ragazzo ha deciso di verificare le informazioni fornite dal presunto procuratore, consultando il direttore sportivo della squadra dilettantistica. Quest’ultimo ha negato categoricamente l’acquisto del cartellino del giovane, svelando così la vera natura dell’operatore di mercato come un millantatore senza scrupoli.

La denuncia alle forze dell’ordine è stata inevitabile, e la Guardia di Finanza, attraverso un’accurata indagine che ha coinvolto anche la consultazione della banca dati, è riuscita a risalire alle vere generalità del truffatore, che utilizzava il cognome di sua madre per coprire le sue malefatte.

Questo triste episodio mette in evidenza l’importanza di verificare attentamente le credenziali di coloro che promettono opportunità nel mondo del calcio giovanile, un ambiente purtroppo suscettibile agli inganni di chi cerca di approfittare della passione e dei sogni di giovani talenti e delle loro famiglie.

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