Nella giornata di ieri la signora Silvana, ottantottenne, ha ricevuto una chiamata da un sedicente Maresciallo dei Carabinieri, il quale la informa che il proprio figlio, alla guida di un veicolo e con il cellulare in mano, ha investito un uomo che transitava sulle strisce pedonali.
L’uomo dall’altro capo della cornetta riferisce all’anziana signora che sarebbe stato necessario il pagamento in contanti di una grossa cifra di denaro a causa di non meglio precisati problemi con l’assicurazione affinché suo figlio non passasse dei guai giudiziari. Nell’occasione, al fine di rendere più credibile il proprio racconto, i truffatori simulano in sottofondo anche il pianto da parte del figlio dell’anziana signora e le passano al telefono una donna, la quale, simulando di essere la figlia della signora Silvana, la incita a fare quanto richiesto dal graduato dei Carabinieri.
Nell’occasione i truffatori chiedono all’anziana donna di preparare il denaro necessario poiché di lì a poco un loro collega si sarebbe recato presso la sua abitazione per prelevare i contanti.
Effettivamente, dopo pochi minuti, un giovane si presenta a casa della donna e, riferendo di essere anche lui un carabiniere, si fa consegnare dalla signora Silvana 13.200 euro in contanti e una spilla in oro.
Tuttavia, la truffa in questo caso viene scoperta dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Arezzo, i quali, in seguito all’intensificazione dei servizi disposti dal Questore della Provincia di Arezzo Maria Luisa Di Lorenzo, proprio nell’ottica di repressione del fenomeno delle truffe in danno di anziani, nel corso della giornata presidiavano il territorio.
Gli investigatori diretti dal dottor Sergio Leo avevano intercettato un’autovettura sospetta, alla cui guida vi era una donna in compagnia di un giovane ragazzo, che si aggirava a Ceciliano.
Dopo un’attività di osservazione e pedinamento hanno modo di osservare come il giovane scende dal mezzo e, a piedi, raggiunge il centro abitato di Ceciliano, mentre la donna, dopo aver effettuato alcune manovre, parcheggia il mezzo poco distante, in attesa del complice.
A quel punto, dopo aver atteso il momento giusto, i poliziotti bloccano e controllano la donna stesso trattamento, nel momento in cui fa rientro, al giovane, risultato poi essere un minorenne, che viene ritrovato in possesso di 13.200 euro in contanti e di una spilla in oro.
Nel momento in cui i due vengono accompagnati in Questura per gli accertamenti di rito, alla Sala Operativa della Polizia di Arezzo arriva la telefonata da parte della figlia della signora Silvana, la quale aveva appena appreso che la madre si era resa conto di essere stata vittima di una truffa.
L’anziana viene invitata a recarsi in Questura dove sporge denuncia, descrivendo dettagliatamente quanto accaduto, riconoscendo contestualmente il giovanotto che si era presentato alla sua porta ed al quale aveva consegnato il denaro e la spilla, ottenendo quindi, con grande gioia e sollievo, la restituzione dei propri beni.
La donna fermata, trentacinquenne, è stata tratta in arresto per il reato di truffa aggravata in concorso e denunciata in stato di libertà per la resistenza attiva opposta ai poliziotti all’atto del controllo, mentre il minorenne è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni per il reato di truffa aggravata in concorso.