Vis Pesaro 3 Arezzo 2: il commento di Marco Rosati

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La Vis Pesaro si presenta dalle parti di Sala in tre sole occasioni, anzi quattro con il tiro deviato in angolo da Sala nel primo tempo, e segna sempre (o quasi).
L’Arezzo esprime gioco, domina a centrocampo, fa possesso palla, mette più giocatori nella condizione di poter concludere ma…. ma torna a casa con le pive nel sacco.
Non è possibile che ogni volta che un giocatore avversario arriva nei pressi della nostra area ci scappi la rete.
No se ne può più.
Prima è Benucci che inciampa e Luciani che sbaglia il tempo per rinviare di testa consegnando a D’Eramo l’occasione di tirare un rigore in movimento.
Gli amaranto raggiungono il pari, meritatissimo, con Belloni dopo pochi minuti e meriterebbero di più prima del riposo.

Nella ripresa è ancora Belloni, con la complicità dell’estremo difensore della Vis Pesaro Bastianello, a portare in vantaggio l’Arezzo.
Potrebbe essere il goal della svolta.
La squadra gioca bene, il vantaggio è meritato, i padroni di casa non hanno fatto vedere nulla e la gara sembra, saldamente, nelle mani dei ragazzi di Camplone.

Ma ecco che qualche cosa si inceppa.
La palla è a Cannavò, in area, spalle alla porta con Borghini dietro che commette un fallo, a dire il vero neppure così eclatante, che costa il rigore ed il pari siglato da De Feo.
Passano otto minuti e Nava, vicino alla linea di fondo si “beve” Benucci e Sussi quindi crossa e Di Paola è lesto a mettere la gamba che elude la difesa.
Insomma si poteva, anzi doveva, fare meglio.

L’Arezzo ha il record di difesa più perforata del girone e sarebbe l’ora di evitare di incrementare il vantaggio che abbiamo.
34 reti al passivo dopo 16 giornate.
Oltre due goal subiti ogni gara.
Ci sarà una ragione, forse addirittura una “macumba” ed allora troviamo le contromosse fosse anche un viaggio da un esorcista.

Anche oggi siamo qui a scrivere che “… l’Arezzo esce sconfitto immeritatamente….” “…gli amaranto avrebbero meritato di più…”
E’ vero.
Come è vero che, secondo noi, l’arbitro non ha usato lo stesso metro di giudizio nell’assegnare la massima punizione.
Giudicando con la stessa severità i falli in area ce ne sarebbe stato almeno un altro a favore degli amaranto per fallo su Cerci.

Ora è il momento di mettere a frutto i passi in avanti fatti intravedere nelle ultime gare.
E’ vero l’Arezzo ha totalizzato un solo punto e si è allontanato dalla salvezza.
Non possiamo più lasciare punti agli avversari.
Comprendere, innanzi tutto, cosa non funziona nel reparto arretrato.
Perché che qualche cosa non giri per il verso giusto è sotto gli occhi di tutti.
Non c’è tempo per recriminare.

Mercoledì di nuovo in campo per l’ultima gara del pazzesco tour de force che ha visto gli amaranto giocare ogni tre giorni nell’ultimo mese.
Chiudere l’anno con la prima vittoria interna della stagione non è solo un auspicio, è una necessità, imprescindibile e irrimandabile.
Contro il Legnago servono assolutamente tre punti.
Senza se e senza ma.. tre punti per cominciare la risalita sennò si rischia di fare troppo tardi e non lo meritano i tifosi (costretti a casa), così come non lo meritano i giocatori, staff tecnico e società.

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