Dopo l’eliminazione dai playoff, è giunto il momento di dire le cose come stanno, senza giri di parole: pane al pane e vino al vino.
Trombini deve tornare a fare il portiere nel senso più tradizionale del termine: meno giocate con i piedi, più attenzione e reattività con le mani.
La difesa ha sofferto per l’assenza di veri esterni: poca velocità, poca aggressività. In una categoria dove contano corsa e grinta, questi limiti si pagano.
A centrocampo si è visto troppo poco Damiani, e Chierico è stato frenato dagli infortuni. Guccione merita più fiducia: ha gambe, polmoni e idee. Gli altri? Tanti comprimari, poco protagonismo.
In attacco, Pattarello (probabilmente in partenza) e Tavernelli sono due esterni di livello superiore per questa categoria. Con un tecnico come Mignani, chissà dove saremmo arrivati?
Ravasio ha qualità, ma con quel fisico dovrebbe essere più presente in area, più cattivo sotto porta.
E ora? Tanti giocatori da piazzare, tante decisioni da prendere. Ma prima serve chiarezza su una cosa: che progetto vogliamo portare avanti?
“Il tempo delle scuse è finito: ora servono idee chiare, gambe forti e cuori caldi.”
Quale Progetto? Mi pare che da quando c’e’ un certo Manzo da uomo solo al comando, un Progetto ci sia. Ribadito anche ieri sera, dopo l’ingiusta eliminazione. Va bene che siamo botoli, ma botolissimi e’ troppo. No?
Se il progetto è prolungare i contratti di giocatori, allenatori e altro, si resta dove siamo. Le scelte di Troise, Del Fabro, Santoro, Ogunseye — per non citare anche altri — denotano immobilismo, non crescita. Stellone ci ha dato un insegnamento di calcio: è passato da un 3-5-2 difensivo, ci ha fatto sfiancare, e poi è passato a un 4-4-2 offensivo che ci ha messo in difficoltà.
L’equazione è 2 + 1 = 3, cioè da quinti si potrebbe arrivare quarti. Inoltre, il progetto è nei giovani amalgamati con gente esperta. Il Pesaro giocava con tre 2005 e un 2004: basta leggere la formazione e guardare la cattiveria, la fisicità e la rapidità. Ci hanno considerati il secchio dei rifiuti!?
…Ma forse abbiamo fatto di più di quello che potevamo. Ringraziamo Guccione, Pattarello e Tavernelli…