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Montevarchi: continua l’intervento sul Dogana, “trasloco” soft per 2 quintali di pesci

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Serena Stefani (Presidente CB2): “Stiamo completando l’intervento sul Dogana, uno dei principali torrenti della città di Montevarchi.

Un’attenzione ambientale importante per salvaguardare la biodiversità dell’habitat fluviale”
per evitare di esporli a rischi inutili, in un periodo dell’anno già piuttosto delicato.

Due quintali: è il peso dei pesci catturati, recuperati e spostati dai volontari delle associazioni Enalpesca e Fipsas nel Dogana, in località Noferi – Lavatoio, a Montevarchi, dove, in questi giorni, sta completando la manutenzione ordinaria.

E il risultato della “pesca” sembra già un miracolo in un momento dell’anno in cui l’acqua scarseggia.
Dalle piccole pozze sopravvissute al caldo estivo, infatti, le mani esperte dei pescatori hanno recuperato centinaia di barbi appenninici, cavedani e ghiozzi etruschi, rovelle….: una cattura a fin di bene, esclusivamente per la loro sicurezza.

I pesci sono stati immediatamente trasferiti in un punto del fiume adeguato, lontano dall’escavatore, che presto entrerà in alveo.


Tra l’immissione del Borro di Caspri e la passerella pedonale a valle del ponte su via del Mulinuzzo, infatti, il mezzo meccanico dovrà ripristinare la funzionalità idraulica con un’operazione che non può essere eseguita in modo manuale.

Prima di accendere i motori, però, il Consorzio ha pensato di dare una nuova sistemazione agli “abitanti” delle scarse e modeste riserve d’acqua presenti in questo punto del torrente.

Così, dopo una attenta valutazione, per il “trasloco” dei pesci, ha fatto scendere in campo le associazioni Enalpesca e Fipsas.

I volontari, in azione questa mattina di buonora, hanno completato l’intervento attorno alle verso le 10.

Prelevando e rimettendo in acqua, nel giro di un paio di ore, una sorprendente quantità di esemplari: tutti rigorosamente autoctoni.

Adesso tocca agli operai e ai tecnici del Consorzio mettersi al lavoro.
Per eliminare i sedimenti dall’alveo e per rinnovare e sostituire le parti deteriorate delle opere idrauliche presenti nel corso d’acqua.

 

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